Cameron

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Appena sveglia vedo Valerio scendere le scale, indossa un completo grigio topo, la cravatta azzurra ancora slacciata poggia sulla camicia bianca, i capelli biondi tirati indietro e la barba curata. E' talmente assorto nei documenti che sta leggendo da non accorgersi della mia presenza, mi alzo dal divano calciando la coperta con i piedi e lo raggiungo in cucina "Buongiorno" dico mentre mi verso una tazza di caffè, sobbalza e mi sorride mormorando un buongiorno imbarazzato.

 "Vuoi del caffè?"

"Mh si grazie" risponde col naso sui fogli svolazzanti, gli porgo la tazza col liquido nero e sbircio le carte.

"Sono documenti che riguardano la tua azienda?" beve un sorso dalla tazza bianca e  lancia i fogli lontano sul tavolo "Basta ci rinuncio" dice visibilmente esausto. Lo guardo con un sopracciglio alzato "Posso?" dico indicando i fogli sparsi.

"Arianna col dovuto rispetto, ma non penso che tu possa saperne molto al riguardo" afferma passandosi le mani sul viso , lo guardo di sbieco e raccolgo i fogli analizzandoli.

"Mmm qui dice che il bilancio della tua filiale in Canada ha avuto un calo molto sostanzioso"

"Si, ma vedi ho fatto i conti più volte e tutto è nella norma, non capisco che fine abbiano fatto quei soldi" sussurra, esamino attentamente i fogli e la vedo:

"Hai fatto affari con la filiale dei Martin" dico sommersa tra i documenti

"Hai cambiato anche agenzia di trasporti, ecco perchè"
lui mi guarda confuso e mi avvicino per farlo notare anche a Valerio.

"Ecco vedi, qui c'è una clausola che afferma che l'agenzia di trasporti non deve essere cambiata poichè gestita da un'altra azienda dei Martin, così facendo hai fatto si che il carico non arrivasse mai a destinazione poichè era in fase di stallo, quindi niente entrate. Dovresti risolvere questo equivoco" dico abbozzando un sorriso, lui mi guarda stupito.

"Non mi ero accorto della clausola, sei un angelo! Grazie vado a sistemare tutto, Margherita hai una degna erede!" esce dalla cucina con un gran sorriso mentre mia madre sussurra "Lo so".

"Da quanto sei lì?"

"Abbastanza per vedere mia figlia all'opera" dice sorridendo

"Mamma come siamo messe?" dico sorseggiando il caffè ormai freddo, si passa una mano nei capelli e mi guarda cupa "L'azienda di New York frutta bene, ma non abbastanza, tuo padre attraverso dei legali si sta impegnando per prendersela, quelle in Cina e in Giappone non le conto, sono troppo distanti e dovrei volare lì di proposito . I miei legali di fiducia dicono che ha messo a capo persone potenti" uno sguardo d'intesa come per dire : sai cosa intendo. Annuisco pensierosa, " Per questo motivo ho dovuto chiamare Nicolaj, solo loro possono darci una mano"

"Ti fidi dei russi mamma?"

"Si, mi devono molti favori ed è anche grazie a me se sono così potenti".

"Vado a preparami"

Annuisce mentre io salgo le scale, entro in camera mia e non trovo Max, segno che Annie è riuscita a farlo smammare.

Indosso i miei jeans preferiti, un maglioncino rosso e le converse bianche, infilo il giubbino ed esco dalla mia stanza. Busso alla porta di Will che aveva promesso di accompagnarmi al college dato che qui non ho un'auto mia, ma non ricevo risposta, apro la porta e non trovo nessuno all'interno della stanza. Corro nello studio dove mia madre passa le giornate e entro senza bussare, lei mi guarda con un sopracciglio alzato e la penna a mezz'aria "Arianna?" dice

"Mamma"

sbuffa e mi fa segno di continuare a parlare

"Will non c'è, potresti prestarmi la tua auto?".

Phoenix - NascitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora