52 Capitolo ❤

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X: Paul lasciala stare!

Paul dopo aver udito queste parole, si fermò e si distacco da me facendomi segno di non dir una parola.

Si girò lentamente vedendo ai suoi occhi un ragazzo travestito completamente di nero ed un passamontagna .

P: non so chi tua sia, ma devi andartene da qui, prima che io farò questo. *tirò fuori un coltello*

Il ragazzo sconosciuto alla vista dell'oggetto non ebbe nessuna reazione.

X: non mi fai paura. *sorrise maliziosamente*

P: vogliamo scommettere?

X: per me non c'è problema.

Paul subitò dopo si scaraventò su di lui incominciando a lanciargli pugni e calci, scaraventadolo a terra e puntandogli un coltello al petto.

Io: paul, no. *quasi urlai*

P: zitta puttana.

Rimasi scioccata alle sue parole, non era quel ragazzo buono di cui si dimostrava, era soltanto uno stronzo di cui io mi ero fatta lasciare andare.

X; Puttana chiami a tua mamma, stronzo!

P: hey,hey,hey...come mai sei cosí protettivo nei suoi confronti?

X: non sono affari tuoi, bastardo.

Paul senza nessun degno, gli scaraventò un pugno in pieno viso facendolo atterrare a terra.

Io: oddio, no..

Ad un tratto provavo in me sensazioni di cui io ero gia a conoscenza, avevo il bisogno di poter salvare quel ragazzo, anche se per me era sconosciuto ma avvertivo un bisogno immenso di poterlo fare.

Mi avviai velocemente verso di lui, finchè paul non lo notò e con il suo avambraccio mi buttò facendomi scontrare al muro.

Ero distesa a terra ed incominciavo a provare tantissimi dolori alla schiena.

X: Angela!

Aprendo lentamente gli occhi, i nostri occhi si incontrarono provando una scia di brividi su l'intero corpo.

Conosceva il mio nome ed in piú voleva proteggermi, ed io non sapevo un cazzo di lui, non sapevo per quale motivo si comportava in questo modo.

X: non toccorla mai piú, ti avvertò.

P: AH-AH-AH pensi che io abbia paura di te?

X: non me ne frega un cazzo, non devi toccarla mai piú.

Alzandosi lentamente, gli lanciò un pugno allo stomanco facendolo piegare per il dolore causato.

Paul dopo questo tirò fuori il suo coltello posizionato al retro della tasca dei pantaloni.

Immediatamente colpii la sua gamba facendolo urlare dal dolore.

Colpii ancora l'altra gamba sentendo le sue urla arrivare diritte alle mie orecchie.

Io: paul, basta!

Non ascoltandomi continuò a fare quello che stava facendo, ma non riuscii piú a vedere ed a udire quella scena., afferrai un pezzo di vetro pozionato ai miei piedi e subito dopo lo colpii al fondo schiena facendolo gemere.

P:stronza!

Continuai a colpire senza saper cosa stessi facendo, ma non ero piú in me.

Paul ormai a terra con il fondo schiena sanguinante si allontanava pian piano strisciando a terra come un verme.

P: me la pagherai.

Perdendo di vista Paul, mi scarevantai subito dal ragazzo vedondo le entrambi gambe sanguinanti.

Io: hey, come stai? (Che diavolo di domanda, era normale che non si sentiva affatto bene a causa delle sue ferite alle gambe).

X: non potrei stare peggio di cosí.

Io: scusa non volevo..

X: non preoccuparti non è di certo colpa tua.

Io: posso farti una domanda? Anche se so che questo non è il momento giusto.

X: si..

Io: come mai mi hai protetta ?come fai a conoscere il mio nome? e chi cavolo sei..?

X: ...

Io: allora?

X: non posso dirtelo, mi dispiace.

Io: almeno potrai spiegare il perch...

Mi interuppe il suo urlo dal dolore , facendomi letteralmente spaventare .

Io: chiamo l'autombulanza!

Una volta terminata la chiamata con l'autombulanza, mi confermarono che arrivarono entro 10 minuti.

Infatti dopo essere trascorsi ,arrivarono avendo la sirena come urlo per le mie orecchie.

I dottori scesero immediatamente dal loro furgone prendono una barrella e posizionando il ragazzo sopra per poi facendolo entrare all'intero dell'autombulanza.

Io: Posso salire?..

Una persona al capo dell'auto, annui.

Salendo subito al di sopra di questa, il dottore posizionato accanto a lui incomincio a controllarlo se fosse ancora in grado di respirare.

Il dottore notò che il ragazzo aveva un passamontagna che gli copriva il viso e gli permetteva di respirare leggermente.

Con un movimento frettoloso subito gli e lo sfilò potendo notare il suo viso.

Io: oddio, no...non è possibile!

Urlai e delle lacrime solcarono il mio viso, atterando a terra.

As long as you love me ~ ❤♛ ||Justin Bieber||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora