VIII

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Omnia vincit amor ~Virgilio
L'amore vince tutto.

Presero un taxi fino all'appartamento di Iwaizumi. Era raggiungibile a piedi, ma nessuno dei due voleva perdere mezz'ora per arrivarci quando potevano dedicare quel tempo a cose più soddisfacenti.

Il viaggio in taxi fu silenzioso. Si sedettero con una distanza di sicurezza tra di loro, lanciandosi di tanto in tanto sguardi l'un l'altro. Oikawa sorrise quando riuscì a catturare lo sguardo di Iwaizumi.

L'appartamento era al secondo piano, quindi non si preoccuparono dell'ascensore. Salirono la tromba delle scale, e quando furono a metà dei gradini Oikawa allungò la mano per infilare le dita tra quelle di Iwaizumi.

Iwaizumi quasi inciampò.

A un certo punto, tra il loro ultimo incontro nell'appartamento di Oikawa e la conversazione al ristorante, qualcosa era cambiato. Iwaizumi lo sentiva, tangibile nell'aria tra loro. Era chiaro che c'era un motivo specifico per cui stavano andando nell'appartamento di Iwaizumi, ma c'era qualcosa di diverso. Non era solo per una scopata veloce al solo scopo di autogratificazione.

Ad Iwaizumi era piaciuto Oikawa prima, certo, ma i fili principali che li legavano erano intessuti di attrazione sessuale.

Ora Oikawa gli teneva la mano come se stessero insieme, come se ci fosse qualche altra ragione per stare insieme oltre al sesso. Iwaizumi non sapeva come affrontare la cosa.

Li fece entrare nel suo appartamento con una mano sola, ma alla fine Oikawa lo liberò per fargli togliere le scarpe. Iwaizumi esitò appena dentro la porta, preoccupato che sarebbe stato imbarazzante, ma Oikawa entrò nell'appartamento come se ci fosse già stato mille volte.

"Ho bisogno di un vaso per le mie rose" annunciò, dirigendosi verso la piccola cucina. "Dove posso trovarne uno, Iwa-chan?"

"Non ho un vaso".

Oikawa si voltò verso di lui, scandalizzato. "Ti prego, non dirmi che sei così incivile".

"Ti prego, non dirmi che sei così drammatico su tutto".

Oikawa fece finta di niente e iniziò a cercare tra gli armadietti della cucina.

"Questa è una vergogna, Iwa-chan" disse Oikawa. Si accovacciò per sbirciare negli armadietti sotto il lavandino. Fece un suono disgustato e uscì con una delle pentole di Iwaizumi. La riempì di acqua del lavandino e vi immerse i gambi del bouquet. "Immagino che questo funzionerà finché non li porterò a casa", disse con un'espressione accigliata. "O finché non ti deciderai a dare un po' di classe a questo posto e a comprare un vaso come si deve".

"Non c'è letteralmente nessun motivo per cui dovrei sprecare i miei soldi per quello".

Oikawa guardò con attenzione le sue rose sul bancone. "Questo è il motivo, Iwa-chan. Devi essere preparato".

"O non ti comprerò mai più dei fiori e ci risparmieremo tutta la fatica".

Oikawa ignorò il commento in favore dell'esplorazione del resto dell'appartamento. Entrò senza invito nella camera da letto singola, poi infilò la testa nel bagno annesso per una rapida occhiata, prima di tornare nel soggiorno, che era separato dalla cucina da una mezza parete.

"Mi piace", annunciò Oikawa. "È accogliente". Si appoggiò all'estremità del divano e si stiracchiò. "Mi aspettavo che vivessi in una caverna, Iwa-chan".

Iwaizumi brontolò una lamentela, ma era segretamente sollevato. Dopo aver visto la spaziosa grandezza dell'appartamento di Oikawa, era preoccupato che il suo non fosse all'altezza.

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