XXV

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τέτλαθι δή, κραδίη ~Odissea, XX, 18
Sopporta, cuore mio

Iwaizumi fu dimesso dall'ospedale alle sei del mattino.

Hanamaki cercò di convincerlo ad andare a casa a riposare, ma entrambi sapevano che stava sprecando il fiato.

Iwaizumi prese l'ascensore fino al primo piano, seguì le indicazioni per la terapia intensiva e si sedette accanto a Semi e Tendou nella sala d'attesa.

Tendou si era appisolato, con la testa appoggiata al muro con un'angolazione che sembrava dolorosa, le sue dita intrecciate a quelle di Semi. Semi stava fissando la parete più lontana. Non si preoccupò di alzare lo sguardo verso Iwaizumi o Hanamaki quando entrarono.

Passarono alcuni minuti prima che Iwaizumi parlasse. "Hai sentito qualcosa?"

"Se l'avessi saputo, te l'avrei già detto" disse Semi, la sua voce grondante di amarezza.

Passò altro tempo.

Semi finalmente lo guardò con la coda dell'occhio. "Immagino che tu stia bene, allora?".

"Sì."

Semi fece uno sbuffo e ricadde nel silenzio.

Circa un'ora dopo, Tendou iniziò a borbottare cose senza senso. Iwaizumi lo fissò, ma Semi non reagì. A quanto pare il borbottio era un evento comune.

Tre ore dopo, un medico li informò che avrebbero spostato Oikawa in una stanza al settimo piano. Per un momento Iwaizumi si permise di pensare che fosse una buona cosa.

Poi Semi gli disse, non troppo gentilmente, che lo stavano solo spostando per toglierlo di mezzo. Non potevano fare nulla per lui, quindi avrebbero destinato le loro risorse a qualcuno che avrebbero potuto aiutare.

Parlava come se avesse già rinunciato a Oikawa, ma quando i quattro migrarono al settimo piano, Semi sembrava ancora impaziente di vederlo.

Iwaizumi entrò nella stanza con un senso di terrore che lo inzuppò fino alle ossa. Per un attimo pensò che avessero sbagliato stanza, ma quando aggirò Tendou e si avvicinò, si rese conto che in realtà c'era Oikawa disteso lì.

Era troppo pallido. Questa fu la prima cosa che Iwaizumi notò. Era troppo pallido, e le sue labbra erano ancora un po' blu dove erano strette intorno al boccaglio del ventilatore per l'ossigeno. C'erano flebo e tubi e più attrezzature mediche di quante Iwaizumi pensava dovessero essere attaccate a una sola persona.

Guardò per un momento, poi si voltò così in fretta che sarebbe caduto se Hanamaki non gli avesse afferrato la spalla come sostegno.

"Merda", disse Semi.

La singola parola riassumeva abbastanza bene la situazione.

C'erano solo due sedie nella stanza. Iwaizumi scelse invece di sedersi sul pavimento, con la schiena contro il muro.

Circa un'ora dopo Hanamaki uscì per il suo turno, ma promise che Matsukawa sarebbe passato presto. Tendou dormiva di nuovo e Semi si sedette su una delle sedie con le gambe incrociate. Aveva in mano il telefono, ma i suoi occhi non si erano mossi per dieci minuti, così Iwaizumi pensò che probabilmente non lo stava usando.

"Grazie", disse Iwaizumi, con la voce ancora un po' graffiante.

Semi lo guardò. "Per cosa?"

"Per averci trovato".

Semi guardò con cipiglio lo schermo del suo telefono. "Sì, come vuoi."

Iwaizumi sapeva che Semi era arrabbiato con lui. Ad essere onesti, era arrabbiato con se stesso.

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