Capitolo diciottesimo - "Nuove spiazzanti scoperte"

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L'ammonimento della madre a non riporre troppe speranze nelle nuove scoperte della polizia non influì più di tanto sull'ansia di sapere che attraversò la ragazza di fronte a quella nuova e improvvisa notizia

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L'ammonimento della madre a non riporre troppe speranze nelle nuove scoperte della polizia non influì più di tanto sull'ansia di sapere che attraversò la ragazza di fronte a quella nuova e improvvisa notizia. Dopo mesi trascorsi nel silenzio, ignorata del tutto nelle sue pretese che si andasse a fondo nella faccenda, il messaggio della madre fu come un inaspettato balsamo ristoratore per lei.

Appena varcò la soglia di casa, entrò nel soggiorno che si estendeva al lato sinistro rispetto all'ingresso, agli antipodi della cucina, dove sperava di imbattersi subito nella figura della signora Randall. Infatti, fu così: la donna era dietro all'asse da stiro, alle prese con la stiratura delle camicie del padre. Il suo sguardo, che fino a quel momento era stato vacuo, si indirizzò di colpo verso la figura della figlia, con la stessa risolutezza che ha un fulmine sferzante nel fendere in modo netto un cielo fermo e vuoto di nuvole.

Il viso spento della signora Randall si era infatti ravvivato subito della sorpresa che Evelyn aveva trascinato con sé comparendo all'improvviso nella sala. Nonostante, però, quel poco di vitalità instillato dal temporaneo raggio di stupore, la malinconia e la rassegnazione avevano lasciato segni persistenti sul suo volto, chiaramente espressi dalle guance scavate e dai rigonfiamenti ombreggiati che coronavano gli occhi.

Per Evelyn, tuttavia, l'aspetto catatonico della madre non era una novità: da tempo, infatti, la donna, dentro alle mura domestica, soleva abbandonare le sue mentite spoglie, fino a lasciarsi marcare dall'immagine che confacesse, nel modo più naturale possibile, con i suoi tormenti interiori. Anche sorrisi o emozioni positive transitorie erano incapaci di redimere il suo volto dal suo affanno irremovibile, sedimentato in ogni poro della sua pelle.

La ragazza, però, stavolta, non si fece colpire da quell'amara visione e, presa com'era dalla curiosità incalzante, non pensò neanche di salutare la donna come era di prassi; andò dritta al punto: - Allora che si sa?

La signora Randall che era rimasta con il ferro da stiro a mezz'aria abbassò questo, portò una mano sulla fronte per massaggiarla e, socchiudendo gli occhi, sospirò. Era un sospiro di stanchezza: una stanchezza però di tipo psicologico, di certo più profonda e pervasiva della tipica e transitoria spossatezza conseguente una giornata impegnativa di lavoro o di faccende domestiche. Era frutto di una causa ancora più torbida e recondita.

- Evelyn, prima di tutto calmati: ti avevo detto di non farti strane illusioni - disse, intenta a piegare con meticolosità le camicie del padre per poi appoggiarle sul braccio del divano di pelle vicino a lei.

- Sono calma - replicò l'altra con una risolutezza, fallendo però nel tentativo di celare un evidente nervosismo.

La signora Randall la ignorò. Passò le mani sulla sua maglia, eliminandone le curvature indesiderate, e, come desiderosa di affrancarsi dal peso del corpo, si lasciò cadere sulla poltrona del salotto. Emise poi un sospiro, stavolta di mero sollievo, accompagnato dal movimento fugace dei suoi occhi vacui, dall'alto verso il basso.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 02, 2022 ⏰

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