Capitolo 3

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Thomas

Mi sveglio ancora confuso dal sogno che ho fatto, chi è W.I.K.E.D e chi è quella ragazza? Centinaia di domande si fondono nella mia mente, cosa sta per cambiare?

"fagiolino" mi volto e vedo l'unica persona che continua imperterrita a darmi questo soprannome, mi sorride e sposta di lato i suoi lunghi capelli rossi "seguimi" afferra la mia mano e mi trascina verso una parete mentre stringe in mano un coltello 

"sembra impossibile ma non è stato sempre così.. abbiamo avuto momenti difficili, tanti ragazzi sono morti per la paura, per l'ansia...ma ne abbiamo fatta di strada, abbiamo stabilito l'ordine e portato la pace" si volta verso di me e le sue iridi verdi rimangono incastonate sul mio viso 

"si ma...perché mi dici queste cose?" chiedo confuso e lei si gira totalmente verso di me 

"perché tu non sei come gli altri" dice mostrandomi il suo solito dolce sorriso "ma sei uno di noi adesso e devi sapere come funziona" prende lentamente la mia mano mentre parla e lascia il coltello sul mio palmo per poi indicare la parete alle nostre spalle, decine e decine di nomi incisi sopra quel muro, alcuni sconosciuti e altri cancellati

"perché alcuni sono segnati?" domando tornando a guardarla e la vedo osservare un nome in particolare <<Cloe>>, si gira verso di me e i sui occhi sono lucidi, mi avvicino e le poso una mano sulla spalla ma lei si allontana velocemente

"come ho già detto...momenti difficili" la sua voce trema leggermente ma sforza un leggero sorriso, sospiro e mi avvicino alla parete per scrivere il mio nome.

-

"avete provato ad arrampicarvi in cima?" chiedo a Newt mentre lo aiuto a coltivare 

"certo, l'edera non arriva fino a lassù e poi dove andresti da lì?" risponde ovvio e quasi annoiato 

"e allora dalla scatola, magari la prossima volta che sale" continuo io

"no ci abbiamo provato, se entri l'ascensore non scende" risponde interrompendomi 

"le abbiamo provate tutte capisci? Due volte, senti fidati di me tutto quello che ti verrà in mente è già stato provato...quindi, vuoi renderti utile?" afferra un cesto e me lo lancia "tieni, va a cerare del fertilizzante" non rispondo, mi allontano arrabbiato.

"cerca il fertilizzante Thomas, non posso aiutarvi a fare qualcos'altro?" borbotto tra me e me mentre cammino nel bosco "no basta il fertilizzante, tanto sai dove trovarlo è in mezzo al bosco" sospiro ancora.

Cammino mentre mi guardo intorno e vedo una specie di lapide, <<George>> è l'unica cosa scritta sopra una trave di legno ormai rovinata, abbasso lo sguardo e vedo a pochi centimetri da me delle ossa, mi alzo lentamente e mi guardo intorno e vedo alle mie spalle un ragazzo, sobbalzo per un momento ma poi mi avvicino a lui

"Ben giusto? Non so se ci siamo già presentati" smetto di parlare vedendo il suo sguardo cupo e il su respiro affannato "ei stai male?" non ho il tempo di dire altro perché si fionda sopra di me.

Provo a oppormi mentre cerco di spingerlo via "è colpa tu , ti ho visto" dice mentre blocca le mie braccia "sei stato tu io ti ho visto" urla mentre le sue dita quasi penetrano nei miei polsi e poi nella mia gola, vedo alla mia destra un teschio, lo afferro e colpisco velocemente il ragazzo. 

Riesco ad alzarmi e inizio a correre inseguito da Ben, inizio a chiedere aiuto ma lui mi afferra e precipitiamo giù per il bosco, non mi arrendo e continuo a urlare oramai vicino alla radura, quando vedo i ragazzi un barlume di speranza nasce in me ma subito dopo vengo afferrato per le gambe e cado e lui si posiziona nuovamente sopra di me. 

D'un tratto viene colpito da Newt con una pala e dei ragazzi corrono a bloccarlo mentre Laila corre verso di me 

"ma che è successo?" chiede Gally cercando di fermare Ben

"mi ha attaccato" dico sollevandomi, la ragazza afferra velocemente il mio viso e mi ispeziona attentamente 

"tu stai bene?" chiede tornando a guardarmi negli occhi

"si" sussurro mentre cerco di recuperare fiato, Alby si avvicina e Ben inizia a sussurrare "no no"

"alzagli la maglietta" ordina il ragazzo, non appena sollevano la stoffa un enorme cicatrice e le sue vene oramai totalmente esposte appaiono avanti ai nostri occhi nel silenzio.

"è stato punto in pieno giorno" fa notare Laila confusa mentre fa un passo in avanti verso il ragazzo che cerca ancora di liberarsi così la blocco posando una mano sul suo fianco, mi guarda confusa ma io la faccio indietreggiare leggermente mentre mi avvicino a Ben. I ragazzi lo sollevano per portarlo in gattabuia e i restanti tornano alle loro mansioni mentre il ragazzo continua  urlare che sia tutta colpa mia.

THE GREENIE // ThomasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora