Capitolo 10

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Laila

Scendiamo velocemente dall'elicottero e iniziamo a correre spinti da alcuni uomini mascherati 

"potete rientrare" 

"preparatevi al prossimo arrivo" a parlare sono decine di uomini che corrono da una parte all'altra dell'edificio senza darci un minimo di considerazione.

Veniamo portati in una stanza e ci chiudono al suo interno, nessuno sembra voler proferire parola ma fortunatamente dopo qualche minuto il silenzio viene interrotto dal cigolio della porta che si apre, ci alziamo e avviciniamo ad essa ma un uomo si posiziona sul margine 

"tutto bene ragazzi?" chiede con un lieve sorriso "mi dispiace per il trambusto ma c'è stato un piccolo contrattempo" continua a parlare serenamente senza darci spiegazioni sul nostro rapimento 

"chi sei tu?" domanda Thomas avanzando verso di lui

"il motivo per cui siete ancora vivi e intendo continuare a proteggervi...adesso venite con me, ci prenderemo cura di voi" sorride e inizia a camminare lungo il corridoio.

Restiamo immobili per qualche secondo mentre ci guardiamo confusi 

"andiamo" dico uscendo dalla porta ma Thomas mi afferra dal braccio per bloccarmi 

"aspetta potrebbe essere pericoloso" sussurra per non farsi sentire dalle sue guardie 

"a me non sembra che abbiamo altra scelta pivello" mi strattono dalla sua pesa e inizio a seguire l'uomo, alle mie spalle poi sento i passi dei ragazzi che mi stanno seguendo 

"potete chiamarmi signor Janson, sono il responsabile qui....per noi questo posto è un santuario al sicuro dagli orrori del mondo esterno ma per voi sarà una specie di stazione di passaggio, una casa tra le case" dice indicando con le mani il luogo intorno a se

"quindi ci portate a casa?" chiede Thomas avvicinandosi a me e l'uomo si volta leggermente e ci sorride 

"in un certo senso si, purtroppo resta poco del luogo da cui provenite ma abbiamo trovato un posto fuori dalla zona bruciata, un rifugio dove W.I.K.E.D. non potrà più trovarvi, vi piace l'idea?" dopo questa frase un lieve sorriso spunta sul mio volto nonostante le innumerevoli domande e preoccupazioni che ho in mente 

"perché ci aiutate?" domanda Minho e voltandomi vedo le facce di tutti per nulla felici 

"ragazzi dio mio abbiamo la possibilità di scappare e iniziare una nuova vita perché dovete essere sempre così..."mi fermo arrabbiata e cammino vicino al signor Janson 

"diciamo che il mondo è in una situazione abbastanza precaria siamo tutti appesi a un filo e la vostra immunità al virus vi rende l'unica speranza per l'umanità ma sfortunatamente vi ha fatto diventare anche un bersaglio, come avrete già notato" si avvicina a una porta e fa scorrere il suo pass "oltre questa porta inizierà la vostra nuova vita" si gira sorridendo verso di noi e batte le mani "ma prima di proseguire dobbiamo risolvere il problema della puzza" così io e Teresa ci separiamo dai ragazzi per raggiungere le docce.

Il getto delicato dell'acqua calda cade sul mio corpo e ricordo la sensazione di quando ero ancora piccola e vivevo con la mia famiglia in una vita quasi normale 

"a cosa pensi?" chiede Teresa intravedendo il  mio viso da sopra un piccolo muretto che separava le sezioni 

"alla mia famiglia" dico sincera tornando ad insaponarmi 

"vuoi cercarla? Oppure credi che sia già qui?" chiede mentre strofina il sapone nei suoi capelli castani 

"in realtà ricordo la loro morte, sono stati uccidi dal W.I.K.E.D. mentre rapivano me e Newt" dico in un sussurro trattenendo le lacrime 

"mi dispiace Laila" la guardo e mi sorride 

"anche a me...ma non dire niente a Newt, lui non lo sa e non voglio togliergli la speranza di poter tornare a una vita felice" lei mi guarda e poi abbassa leggermente gli occhi 

"ma prima o poi dovrai..." mi avvicino a lei

"non ora, abbiamo appena iniziato una nuova vita e potremmo essere felici" lei annuisce e le sorrido mentre entrambe torniamo a insaponarci.

THE GREENIE // ThomasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora