3 - Taliha

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Vorrei spararmi

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Vorrei spararmi. Seriamente, vorrei prendere una pistola, puntarmela contro e premere il grilletto.

«Ciao Tal, ti trovo bene.»

Philip, che da oggi chiameremo "lo stronzo", è davanti a me in compagnia di una sventola alta 1.80 m per cinquanta chili. Per fortuna la mia amica Teresa è con me.

«Con te non ci parla! Andiamo!» Teresa mi trascina via. Lei è una forza della natura. Lavoriamo insieme da cinque anni ormai; è stata lei ad assumermi e ad eleggermi come migliore impiegata dell'anno per ben cinque anni di fila. D'altronde la concorrenza è dura quando si è l'unica dipendente a concorrere per questo ruolo.

«Deve marcire all'inferno lo stronzo.» Mi dice mentre si ferma davanti un chioschetto di hot dog.

«Non credi di esagerare?»

«Tesoro... Ti ha lasciata all'altare. Quello che esattamente merita, è di essere steso per terra mentre tu saltelli delicatamente sulle sue palle con un tacco quindici. Questo è quello che gli spetta.»

Wow... Regola numero uno: mai mettersi contro Teresa.

«Parlando di cose serie...» Mi sventola in faccia due biglietti aerei e poi strilla come una ragazzina. «Ce l'ho fatta Tal! La biblioteca comunale è mia!»

«Oh mio Dio!» L'abbraccio forte. Teresa ha divorziato un anno fa e il marito, un noto avvocato, le ha tolto praticamente tutto. L'unica cosa che è riuscita a tenere per sé è stata la libreria, ma ormai si è fatta terra bruciata intorno ed è tanto tempo che sta cercando di andarsene. Aveva visto che era stato aperto un bando per acquistare la biblioteca comunale e aveva deciso di parteciparvi senza troppe speranze. A quanto pare, la vita è sempre in grado di sorprenderti.

«Aspetta, perché hai due biglietti in mano?»

«Perché tu verrai a lavorare con me!»

Cosa?

«Pensavi che ti avrei lasciato qui, senza un lavoro, con quel coglione che se ne va in giro con le top model? No signora! Noi partiremo e ce ne andremo nel freddo Montana per una nuova avventura nel mezzo di terre selvagge e cowboy da domare!»

Mi sembra di vedere i suoi occhi brillare. Aspetta un momento... Montana?

«Ma sei impazzita? Vuoi andartene da New York per trasferirti nel bel mezzo del nulla?»

«Tesoro, qui non ho più nulla a trattenermi e nemmeno tu. Lo stronzo ti ho lasciata; nel peggiore dei modi se mi permetti. Sei costretta a tornare a vivere dai tuoi perché hai lasciato la tua casa e Dio non voglia che tu viva ancora con tua madre per molto... non ci è rimasto più nulla qui. Ma adesso ci si presenta quest'occasione. La paga è buona e ho già trovato una casa molto grande vicino la biblioteca. Gli affitti lì, costano pochissimo.»

Andarmene da tutto e da tutti. Non sarebbe male come idea. Immagino la faccia di mia madre quando glielo dirò.

«Ci sto!»

Sottomessa a teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora