29 - Taliha

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So che può combatterlo; so che può farcela

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So che può combatterlo; so che può farcela. Perché i suoi canini non sono ricresciuti così come sono guarite le ferite? Respira affannosamente e il suo petto si alza e si abbassa in maniera violenta e irregolare. Tiene gli occhi fissi nei miei, come se cercasse un barlume di speranza.
«Perché non puoi marchiarmi?»
«I miei denti... Senza i miei canini, non posso imprimerti il marchio.»
Adesso inizia a tremare; mi sembra assurdo vedere un tipo come Gene comportarsi in questo modo.

«Ma che bel quadretto!»
Sia io che Gene ci voltiamo di scatto verso Luca. Ha qualcosa in mano, ma sotto il peso di Gene, non riesco a vedere bene.
«Luca...» Gene ringhia e mi sembra di intravedere delle sfumature bianche nelle sue pupille. La sua rabbia sta per esplodere ma quando Luca si avvicina mostrando la siringa che ha in mano, Gene ha uno spasmo.
«No... non puoi con lei qui. Portala via!» E improvvisamente Gene si allontana da me e si appiattisce contro il muro. È strano vederlo rannicchiato quasi in posizione fetale. È qualcosa che non avrei mai pensato di vedere. Luca ha quel sorrisetto stampato in faccia e sono certa che prima o poi sarò in grado di levarglielo.
«Mandala via!» Gli urla contro nuovamente Gene. Poi torna a guardarmi e con gli occhi mi supplica di allontanarmi. So bene che ha paura di farmi del male e questo non fa altro che avvicinarmi ancora di più a lui.
«Oh, non ci penso proprio. Hai fatto una buona impressione al capo ed è curioso di vedere fino a quando sei in grado di resistere. Stare a contatto con la donna che dovresti marchiare ma che non puoi finché non ti spunteranno i denti... ammetto di essere curioso anch'io, esperimento 786.»
No... non può dirglielo così.
Nonostante la situazione drammatica, Gene resta pur sempre un uomo dal sangue freddo e coglie tra le righe le parole di Luca. Lo incito a guardarmi e spero che capisca dal mio sguardo che non è il momento di parlarne. Vorrei essere io a dirgli come stanno le cose, perché sono certa che Luca non userebbe parole appropriate. Fortunatamente Gene si concentra solo su di me.
Guardami, ti prego.
E lo fa. Gene mi fissa e le sue pupille si dilatano. Afferro i jeans e me li infilo perché non voglio essere nuda di fronte a Luca anche se ormai avrà visto più del dovuto.
«Peter vorrebbe tanto farti a pezzi, ma una continua sorpresa e uno come te non può andare sprecato. Guarda che autocontrollo. Sinceramente non l'avrei mai detto, eppure...»
Stacca gli occhi da me e fulmina Luca.

Ti ammazzerò stronzo bastardo! Giuro che ti farò a pezzi per quello che stai facendo alla mia Taliha.

Chi sta parlando? Mi volto di scatto perché la voce che ho sentito è vicinissima a me, ma non c'è nessun altro a parte noi tre. Luca mi si avvicina e io istintivamente mi ritraggo.

Avvicinati ancora a lei e ti farò pentire di essere nato!

O mio Dio! È il lupo di Gene che sta parlando! Come faccio a sentirlo? Parla di una serie di cose molto brutte come mutilare, sgozzare, decapitare... Sì, è proprio lui.
«So che sei pronto a sbranarmi e so anche che l'unica cosa che te lo impedisce è proprio quel collare.» Gli dice Luca e per mostrargli il suo potere, prende un telecomando dalla tasca della giacca perfettamente stirata e pigia un pulsante. Gene si stende al suolo e inizia a contorcersi dal dolore. La puzza di carne bruciata impregna tutta la stanza. Istintivamente mi avvicino a lui, ma nonostante tutto il dolore, riesce ad alzare un braccio come ad intimarmi di fermarmi.
Luca scoppia a ridere e adesso non è solamente Gene a fare pensieri poco carini. Quando mi giro verso Luca, lo vedo premere nuovamente il pulsante e allora non ci vedo più. Allungo una mano verso terra e questa inizia a tremare.
«Ah... ecco la piccola strega in azione. Cosa vorresti fare adesso?»
Già, cosa volevo fare? Sicuramente spaventarlo e ammetto di pensare per un attimo di ammazzarlo.

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