40 - Gene

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Sono passati circa tre mesi da quella notte infernale

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Sono passati circa tre mesi da quella notte infernale. Taliha non è la stessa persona di prima. È cambiato tutto.

È cambiata lei.

Sono cambiato io.

Siamo cambiati tutti.

Gli anziani hanno intrapreso un colpo di stato all'interno delle mie fila, ma i miei uomini mi sono fedeli. Molti lupi, tra cui Dominic e un altro paio di lupi poco più che cuccioli sono entrati a far parte del mio branco.

La nostra casa è stata distrutta e adesso siamo poco più che nomadi. Il branco di Reid ci ha offerto riparo ed ospitalità ma ho il mio orgoglio e per quanto gli sia grato per l'offerta, non posso accettarla. So bene che per i miei è un sacrificio, ma noi non siamo mai stati un branco convenzionale. Non ci sono mai interessate le belle case o la vita lussuosa; tutto quello che desideriamo è correre liberi nella natura incontaminata della nostra bella terra. Noi siamo spiriti liberi e sarei d'accordo con molti dei miei nel vivere una vita prettamente animalesca, ma adesso ho altre preoccupazioni. Adesso c'è la mia Taliha. Lei non è in grado di vivere la vita in questo modo ed è proprio per lei che devo cercare di stabilizzare la mia vita e renderla il più normale possibile.

La mia ditta di imprese va abbastanza bene e i soldi non ci mancano per poter ricostruire la nostra casa.

Sono tre mesi che è tutto finito. Tre mesi e l'incubo di tutti quei lupi si è concluso.

Peccato che sia cominciato il mio.

Taliha non ha fatto altro che vedere spettri e mostri di ogni genere e il non essere in grado di aiutarla e proteggerla mi ha quasi reso autodistruttivo. Sono circa venti giorni che ha deciso di affidarsi alle cure di uno psicologo. Fortunatamente, tra i nostri ranghi, abbiamo specialisti di ogni genere e sono certo che il Dottor Michaelson saprà aiutarla probabilmente meglio di me. Da quello che abbiamo potuto scoprire leggendo ogni singola pagina del grimorio di Madeleine, non esiste cura a questo. L'unica cosa che può fare, è far finta che questi mostri non esistano. Sarà molto difficile, ma lei deve riuscirci ad ogni costo.
Il ritorno alla normalità non è stato semplice sotto nessun punto di vista. Tanto per cominciare non è stato facile per lei dover spiegare alla sua amica Teresa la distruzione della biblioteca e il fatto di non essersi fatta sentire per un sacco di tempo. I loro rapporti sono diventati molto tesi e so bene che Taliha soffre molto per questo.

D'altro canto, non può di certo raccontarle la verità.

Per quanto mi riguarda ho cercato di rimanerle vicino il più possibile ma nemmeno io sono in grado di aiutarla a sconfiggere questi demoni interiori che si porta dentro con sé.

«A cosa pensi?»

Ed ecco un'altra rottura di scatole che continua ad importunarmi...
«A niente.»

«Quel viso corrucciato non sembra niente.»

«E tu che ne sai di com'è un viso corrucciato?»

«Fidati, lo so molto bene.»

«Com'è andata con Jax?» Cerco di cambiare immediatamente discorso. Non voglio che Hope si faccia carico anche di questo.
Immediatamente si mette sull'attenti, incrocia le braccia sull'esile busto e mette il broncio.

«Lui non capisce niente! Mi tratta come una bambina!»

«Hope, tu sei una bambina.»

«No, io sono una giovane donna e presto diventerò una grande alpha.» Ancora mi fa sorridere questa sua sicurezza.

«Se vuoi veramente diventare un grande capo, devi essere in grado di sconfiggere Jax almeno una volta e da quello che so ti distrugge ogni singola volta.»

«Questo è solo perché lui gioca sporco. Lo sai che mi ha fatto lo sgambetto più di una volta durante gli allenamenti? Non combatte lealmente!»
«Un alpha deve essere in grado di prevedere ogni singola mossa e di sconfiggere anche il più sleale dei nemici.»

«Quindi sei dalla sua parte!»

«Non si tratta di essere dalla parte di qualcuno. Il tutto ruota sull'essere in grado di sconfiggere il proprio nemico e tu, mia cara, non sei ancora in grado di sconfiggerlo. Hai ancora molta strada da fare prima di diventare una leader.»

«Quando mi allenerai tu?»

«Facciamo così... Sconfiggi prima Jax, poi vedremo.»

«È una promessa!»

«Io mantengo sempre le mie promesse.»

È notte inoltrata e siamo tutti in forma animale. Questa sera c'è la luna piena ed è la serata perfetta per correre liberi in questa natura incontaminata.
Jax, il mio secondo in comando, si avvicina a me.

«Quant'è che non la vedi?»

«Due settimane e mezzo.»

La nuova terapia che il Dottor Michaelson sta sperimentando con Taliha, prevede il suo isolamento dal resto del mondo. Questa cosa mi sta uccidendo; il non poterla vedere, il non poterla sentire... Mi manda letteralmente al manicomio. So che è per il suo bene ed è proprio per questo che ho accettato ogni singola condizione. So quanto ha sofferto e voglio che lei possa tornare più forte di prima e se per poterlo fare deve rimanere lontana da me, sono disposto ad accettare la cosa. Durante le notti come queste, quando il nostro istinto animale si fa più forte che mai, la vorrei accanto a me. Il mio istinto predatorio mi dice di morderla e di farla mia, ma devo resistere. Lo devo fare per lei.
«Come sta andando con gli altri lupi?» Gli chiedo giusto per cambiare argomento e per evitare di pensare a lei.

«Gli anziani ci hanno praticamente dichiarato guerra, ma il consiglio dei lupi non ha ancora approvato la loro mozione. Per ora possiamo rimanere qui in tranquillità, ma se il consiglio decidesse di appoggiare i nostri gamma, saremo costretti ad andarcene oppure ad affrontare una nuova lotta per il potere.» Mi dice come se la cosa non lo toccasse minimamente e in fondo so che la cosa è così.

«Non credo che il consiglio voglia una nuova guerra, anche perché non avrebbero scampo. Il nostro branco resta sempre uno dei più potenti.» «Inoltre non siamo più soli.» Prosegue Jax.

Ha perfettamente ragione. Adesso anche il branco di Reid sembra essere nostro alleato e se noi due dovessimo unire le forze, diventeremmo inarrestabili.

«Aspettiamo di vedere come evolvono le cose. Siamo comunque pronti a tutto.» Concludo io fissando la luna splendente alta nel cielo.

Chiudo gli occhi e lascio che lo spirito del mio lupo vaghi come un flusso di aurora boreale nell'aria pulita e fresca della notte. Lo sento uscire da me e percorrere la collina. Lo sento allontanarsi sempre più. Rimango solo... ma per poco.

Quando il mio spirito raggiunge la sua destinazione, ululo alla luna.

Ciao, mia piccola vipera.

Mi sembra di vederla girarsi nel letto. Lei non può vedermi né sentirmi, ma di sicuro mi percepisce. Si volta nel letto bianco e candido come la brezza marina e poi apre gli occhi.

Sarà difficile. Sarà impossibile ma se tocchi ciò che è mio, non vivrai abbastanza da vedere la luna calare. E questo, i miei nemici lo sanno molto bene.


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