Sento delle voci intorno a me; tanti lupi che non fanno parte del mio branco. Ma tra tutte, c'è solamente una voce che attira decisamente la mia attenzione e allevia la stanchezza del mio orecchio.
«Senti, io non so che problemi ci siano tra te e Gene e sono desolata se la nostra presenza qui ti infastidisce, ma ti giuro che appena si rimetterà, ce ne andremo. Non dovete iniziare una guerra per questo, non daremo fastidio.»
«Pensi davvero che il problema sia che lui si trovi nei miei territori? Pensi che non lo senta? L'odore del vostro legame mi invade le narici.» Le dice Reid con voce tagliente.
«Tesoro...» Nives prova ad interromperlo.
«No, Nives. Non questa volta. Lei è un pericolo per tutti noi e sono costretto a fare rapporto agli anziani. Non sai di cosa siano capaci le streghe; non sai quello che per secoli ci hanno fatto.»
«Ma non ho scelto io di essere così!» La mia piccola vipera si sta arrabbiando; mi sembra di sentire il suo sangue ribollire.
«Non è importante cosa vuoi tu. Dovrei farti fuori all'istante...»
«Tu prova a toccarla...» dico io aprendo lentamente gli occhi. «...e allora il malcontento tra i branchi sarà l'ultimo dei tuoi problemi.» I miei occhi di ghiaccio fulminano con lo sguardo Reid. Ovviamente non si lascia impressionare, ma ottengo la sua attenzione.
«Gene... capisco che il legame ti impedisce di vedere la realtà, ma lei rappresenta tutto ciò che abbiamo sempre combattuto. Tutto ciò che tu hai sempre disprezzato.»
Provo ad alzarmi ma la ferita al petto è ancora in via di guarigione. Sono piuttosto debole per via del legame non del tutto saldato con Taliha. Finché non la morderò e non la rivendicherò ufficialmente, il mio potere di alpha e di guarigione si indebolirà lentamente.
«Devo consegnarla agli anziani.»
«NO!» Taliha si mette al mio fianco e mi stringe la mano. Nessuno la toccherà fin tanto che avrò vita; quel compito spetta solo a me. «Gene...» Taliha inizia a tremare, ah no aspetta... non è lei a tremare.
«Che sta succedendo?» Grida Nives.
«Tutti fuori!» Urla Reid ai presenti. «Un terremoto!»
No... non era un terremoto come gli altri. Stringo la mano di Taliha. «Guardami.» I suoi occhi sono serrati. «Ti ricordi l'accordo che abbiamo fatto? Io ordino e tu esegui... ti ho detto di guardarmi.» Lo fa. I suoi occhi hanno assunto delle bellissime sfumature tra il blu e il viola. È scossa da violenti tremori e mi stringe la mano così forte da impedirmi di liberarmi. «Devi calmarti.» Niente, sembra non sentirmi. Con la mano libera le circondo il collo da dietro e mi avvicino a lei. «Va tutto bene, bambolina. Nessuno ti farà del male.» La fisso negli occhi e poi le deposito un tenero bacio sulle labbra rigide. Tenero... penso sia la prima volta che lo penso. Il suo corpo a poco a poco si rilassa e le labbra che prima erano serrate come una porta blindata, si rilassano aprendosi leggermente. Non resisto alla tentazione e invado la sua bocca con la mia lingua. Il bacio che prima era tenero, adesso è diventato rude, passionale, necessario. Sì... lei è diventata necessaria per me. Non posso permettere che le accada nulla. Le scosse di terremoto si assestano lentamente, così come quelle del suo corpo. Appoggia la fronte alla mia e respira con fatica. «Come faccio se perdo il controllo?» Mi chiede.
STAI LEGGENDO
Sottomessa a te
ParanormalLa vita ha giocato un brutto scherzo a Taliha e quando tutto il suo mondo sta per sgretolarsi, ha l'opportunità di andare a lavorare lontano da casa. Quale miglior occasione per dimenticare il passato? Quale miglior occasione per cominciare una nuov...