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Corretto✅

All'inizio non volevo entrare neanche nella mafia. Avevo 5 anni quando mio padre mi mise in mano una pistola e mi costrinse a sparare. Non potevo dire di non aver visto mai una pistola, anche prima dei 5 anni, pistole, fucili, le armi in generale erano tutte sparse per casa in bella vista. Ho avuto un'educazione severa, molto severa: dovevo avere una media molto alta in tutte le materie, dovevo studiare tutte le lingue esistenti al mondo per poter comunicare con le altre mafie, avere una buona mira e coraggio, dopotutto ero il futuro boss.

Quando avevo 14 anni mio padre mi portò nel mondo del sesso. Ricordo ancora tutto e rimarrà per sempre impresso nella mia mente. Mi portò in uno dei suoi night club e mi fece scopare con moltissime puttane. All'inizio mi faceva schifo ma poi ha iniziato a piacermi ed è da li che ho iniziato a considerare le donne solo come delle puttane, da usare a mio piacimento e ad ogni mia voglia. Alcune, beh tutte, speravano che dopo che me le sono scopate le avrei sposate, così loro sarebbero diventate intoccabili, ricche e potevano avere tutti al loro comando...povere illuse. Però c'è una cosa che mi vietò di fare: non potevo entrare mai, e dico MAI nello studio di mio padre. Non sapevo neanche cosa nascondesse li dentro. Quelle poche volte che era a casa stava tutto il tempo rinchiuso là, invece quando usciva lo chiudeva a chiave. Ho provato in tutti i modi ad aprire quella fottuta porta ma il bastardo aveva pensato di mettere un lucchetto che non poteva essere aperto con forza. Esisteva solo una chiave...e quella chiave era sempre con lui.
"Agnese"
"Si signor Volkov"
"Appena arriva il vestito per la festa di domani portalo alla ragazzina"
"Sarà fatto signor Volkov"
"Puoi andare"
"Con permesso" dice ed esce dal mio studio chiudendo la porta alle sue spalle. Appena finisco il mio lavoro, visto che si è fatto molto tardi e domani devo essere ben riposato vado nella mia camera da letto e appena mi metto sul letto cado tra le braccia di Morfeo.

**
Mi sveglio e dopo aver fatto colazione mi faccio una doccia calda ed indosso il completo che quello scimmione psicopatico ha scelto per me. Appena esco dal bagno mi ritrovo un uomo seduto sul letto. Sobbalzo dallo spavento e lo guardo con timore.
"теперь я понимаю, почему царь хочет, чтобы вы все к себе" (ora capisco perché lo zar ti vuole tutta per se) dice con sguardo da pervertito leccandosi le labbra. Ok ora vomito. Che diavolo ha detto? Boh e chi lo capisce il russo. L'uomo mi accompagna nel suo ufficio e l'uomo se ne va ma non prima di avermi dato un'altra occhiata da pervertito.

Cazzo poteva essere mio padre...che schifo. Entro, o meglio dire l'uomo mi spinge dentro.
"Spogliati" dice secco ma io non lo faccio. Abbasso lo sguardo e vedo le sue scarpe di fronte a me. Prima che possa dire o fare qualcosa mi arriva uno schiaffo in faccia. Qualche lacrima riga il mio viso ed inizio a tremare.

"Spogliati ti voglio nuda" dice ad un millimetro dalle mie labbra. Faccio come dice e mi spoglio lentamente con il suo sguardo che mi brucia addosso e continuo a tremare violentemente. Non ho neanche la forza di controbattere. Non tornerò mai a casa...

Rimango completamente nuda sotto il suo sguardo.
"Siediti qui" dice indicando la scrivania e inizio ad avvicinarmi. Mi metto sopra la scrivania e lo sento toccare tutte le parti del mi corpo e giro la testa mentre altre lacrime continuano a scendere. Il suo tocco stranamente è delicato e con un dito sul mento mi gira con dolcezza la testa e mi costringe a guardarlo. Cerca di aprire le mie gambe.
"T-ti p-prego" dico con voce tremolante. Cerco di tenere con forza le gambe chiuse e per questo ricevo uno schiaffo e per un momento mi gira la testa e vedo tutto sfocato. In questo momento di fragilità apre le mie gambe e si avvicina ancora di più.

**Alexander
Le tappo la bocca con una mano e con l'altra le metto un dito dentro la sua intimità. Il suo calore mi avvolge e devo dire che visto che è strettissima le dita entrano con un po di difficoltà. È spaventata e devi dire che è ancora più sexy...sono attratto da lei, di sicuro sarà solo attrazione fisica.

Non so perchè ma il fatto che non è mai stata toccata da nessuno mi rende felice...boh. Inzio a penetrarla col dito e ne metto un altro. Le mie dita si muovono velocemente dentro di lei. Lacrime calde bagnano il suo viso e guardandola nei suoi occhi vedo solo paura. La sento mugolare dal dolore e rallento un po...non so perchè l'ho fatto, di solito non mi importa del dolore che provoco...eppure il suo di dolore sì.

I miei pantaloni sono diventati strettissimi e il mio membro inzia a farmi male per l'eccitazione. Tolgo pian piano la mano sulla sua bocca e la sento gemere dal piacere. Continuo con questo ritmo, a volte aumentando finché non viene. Io pure vengo dentro le mutande ma non lo do a vedere. È la prima volta che vengo senza affondare il mio membro in una donna o senza farmi fare un pompino. Di solito mi controllo...perché con lei non ci sono riuscito?

Appena viene senza accorgersene mette le braccia intorno al mio collo stremata. Di solito mi da fastidio quel tipo di contatto fisico ma stavolta no.

I suoi respiri tornano normali e si stacca subito da me e mi guarda con occhi pieni di paura.
"I-io mi d-dispiace" dice ed alzo la mano e subito chiude gli occhi per paura che gli arrivi uno schiaffo. Mi sento in colpa e la cosa che faccio lascia anche me spiazzato...le accarezzo la guancia e vedo che apre gli occhi con paura. La lascio libera e si veste subito. Muore dalla voglia di andarsene, si vede ma intanto sono stato io il primo a fargli provare piacere.

"Stasera ci sarà una festa. Verrai con me" dice e la vedo spaventata ma non ribatte. Gli faccio segno di andare e così fa.

Pure le anime più pure sono attratte dall'oscurità

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Torno nella mia camera ed entro subito in doccia. Come ho potuto lasciarmi toccare...come ho potuto provare piacere per quel mostro  spregevole. Certo che è un bel ragazzo...togliendo il fatto che è uno spietato assassino psicopatico mafioso.

Esco dalla doccia con l'asciugamano addosso e trovo un vestitino, intimo e scarpe alte col tacco. Lo indosso ed Agnese mi trucca. Il vestito...beh se così si può chiamare, e grigio scuro con bretelle glitterate e uno spacco nalla gamba con dei tacchi neri alti con paiet. In altri contesti sarebbe stato bello da indossare ma in questo proprio NO.

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Agnese se ne va e nella camera entra un uomo

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Agnese se ne va e nella camera entra un uomo. Mi squadra dalla testa ai piedi e mi fa un sorrisetto sadico. Scendo dalle scale seguita dall'uomo e vedo il signor Volkov che mi osserva con sguardo gelido. Indossa uno smoking nero e devo dire che è molto bello.



il suo punto deboleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora