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**Demon

È ormai passata una settimana ed Allison è ancora in coma. Questo forse è stato un bene, beh aveva perso troppo sangue e stava per morire dissanguata e il coma l'ha come salvata diciamo. Io, mio padre, mio nonno, i suoi compagni come Chris, Word, Luca e l'infermiera Gemma.

Ho perso qualsiasi speranza che sopravviva, è tutto colpa mia...è ancora piccolina non può morire. Mi siedo accanto il suo letto.
"Ei sorellina...io sto cercando di essere forte per te ma non riesco, senza di te sono perso, ti avevo appena trovato e già ti ho perso, è tutta colpa mia...è colpa mia se eri lì ed è colpa mia ce non mi sono accorto degli esplosivi attaccati a lui, se me ne fossi accorto prima a quest'ora saresti stata viva e non ti saresti fatta del male a causa mia" dico con le lacrime agli occhi. Ho represso per molto tempo le mie emozioni ma ora non ci riesco proprio....

Mi addormento con la testa sul suo lettino e la mano stretta alla sua.

**Allison
"Voi chi siete?" Dico vedendo delle persone apparire nel buio.
"Allison siamo i tuoi genitori adottivi"
"Oh scusate non riconto niente" dico e mi abbracciano ma all'inizio non ricambio.
"Mi hanno detto che siete stati pagati per prendermi"
"Ti possiamo spiegare amore di mamma"
"Avevamo bisogno di soldi ma quando ti abbiamo preso tra le braccia ci siamo subito affezionati. So che non ti ricorderai niente, di noi, della tua vecchia vita, della tua migliore amica ma forse meglio così...dopo è stato molto brutto"
"Che è successo dopo?" Chiedo
"Mi dispiace...lo scoprirai col tempo...ora devi andare, la tua vera famiglia ti aspetta"

Mi sveglio e mi guardo attorno. Sono in un letto d'ospedale, vedo Demon che dorme vicino al me.
"Demon" dico con voce flebile. Si sveglia e mi guarda sorpreso e mi braccia subito.
"Ben svegliata sorellina"
"Per quanto ho dormito?"
"Una settiamana"
"Che è successo?"
"Non ricordi niente?"
"Ricordo che siamo andati nel bosco...delle persone che abbiamo ucciso e...della bomba. Tu come stai?"
"Non preoccuparti per me, pensa a rirpenderti"

Mi hanno fatto un sacco di controlli per vedere se era tutto apposto. Dopo tutte le analisi e altri controlli vengono tutti a salutarmi e dopo rimango sola con Gemma.
"Tra quanto potrò tornare in azione?"
"Tra un po"
"Che è successo in queste 2 settimane?"
"Niente di che...contando il fatto che ti sono venuti a trovare alcune persone, che sei la figlia creduta morta dei Mikaelson, che sei stata quasi ammazzata, che tuo fratello Demon è uscito fuori senno e stava per uccidere tutti...no niente di che" dice Gemma e scoppio a ridere.

Vado nella mia camera e trovo Kol seduto ma non gli do conto. Poso le cose che avevo in mano e prendo dei vestito nell'armadio.
"Possiamo parlare?" Dice ma entro in bagno e mi chiudo a chiave. Faccio una doccia veloce, mi asciugo e pettino i capelli ed indosso un vestitino bianca ma che è a pantaloncino.

 Faccio una doccia veloce, mi asciugo e pettino i capelli ed indosso un vestitino bianca ma che è a pantaloncino

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Metto un filo di mascara ed esco dal bagno.
"Speravo che te ne fossi andato" dico fredda mettendo i vestiti a lavare.
"Non è troppo corto questo vestito?"
"Che c'è? Adesso fai il padre....è a pantalonicino" dico fredda.
"Vieni con me"
"No non vengo da nessuna parte con te...sai com'è stato non sapere niente della tua vecchia vita, della tua famiglia e pensare che i miei genitori biologici non mi volevano...no non lo sai, fin dal primo momento che sono entrata qui mi avete trattato diversamente, come una figlia....e io stupida non l'avevo capito....perchè non me l'avete detto? Perchè avete aspettato?" Dico fredda con gli occhi lucidi.
"Vieni con me" dice e prendendomi per il braccio mi fa salire in macchina, anche se oppongo resistenza.
"Questo si chiama rapimento"

La macchina si ferma e lui scende. Rimango dentro e mi apre lo sportello dandomi la mano che non accetto. Scendo e mi guardo attorno.
"Che ci facciamo qui?"
"Questa è la tua vecchia casa, dove sei nata e hai vissuto finché non ti hanno portata via...adoravi essere rincorsa nel giardino, adoravi cantare e vedevi tua madre suonare il piano. Non ti sto dicendo di fidarti di me ma vieni" dice Kol e lo seguo. Ci hanno raggiunti anche Richard e Demon.

Apre una porta con una chiave e all'interno c'è una stanza tutta rosa con cose da bambina. Entro guardandomi intorno e inzio a ricordare alcune cose, come quando saltavo sul letto con Demon, quando giocavamo a nascondino, quando ci facevamo il solletico, i film guardati insieme, le risate....improvvisamente inizio a ricordare tutto quel periodo.
"L'abbiamo tenuta così con la speranza che saresti tornata" dice Kol.
"Ancora ricordo la tua risata, il tuo sorriso. Eri l'unica fonte di luce in questa casa, eri così piccola e fragile che avevo pure paura a toccarti. Ti ho trattata di merda e lo so" dice Demon.
"Perchè l'hai fatto allora?"
"Perchè sono un coglione, pensavo che Kol mi aveva mentito, che non eri tu, che voleva solo crederci per colmare il dolore che non è mai andato via. Ma ora so che è tutto vero...i test non mentono"
"Test? Quali test?" Dico e si zittiscono subito.
"Che test?" Dico alterandomi.
"I test del DNA" dice Richard.
"Da quanto lo sapete?"
"Da prima di prenderti"
"Perchè non me l'avete detto?"
"Eri emotivamente stabile, avevi appena subito un trauma e non saresti riuscito a superarlo"
"Non avete pensato che volevo solamente conoscere la mia famiglia?"

"Ci dispiace"
"Si forse...ma dispiace di più a me" dico e me ne vado senza guardarli in faccia. Le lacrime iniziano a scendere copiose sul mio volte ma mentre varco l'uscita vengo fermata da un braccio muscoloso e attirata nel petto di Demon.
"Demon lasciami" dico ma mi stringe di più a lui.
"Demon ho detto lasciami" dico cercando di staccarmi da lui ma ottengo l'effetto contrario, finché sfinita non scoppio a piangere stretta a lui.

Risolvo con tutti e 3 e dopo aver cenato insieme come una famiglia vado a dormire.



il suo punto deboleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora