CAPITOLO 8
RAGGI DI SOLE E LENZUOLA SPIEGAZZATEDei raggi di sole le andarono sul viso, facendo stringere dal fastidio gli occhi della ragazza ormai non più addormentata. Cercò di aprire gli occhi nonostante la fastidiosa presenza della luce e il mal di testa terribile. Era come se un branco di fottuti omini le stessero martellando il cranio come se la loro vita dipendesse da quello.
Nives odiava il post sbornia.
Alzò leggermente il busto dal soffice materasso e si accorse di essere totalmente nuda. Si guardò intorno e si rese conto di non essere nella sua stanza. Cosa era successo la sera prima? Spostò lo sguardo sul letto e tra le lenzuola spiegazzate vide il corpo di una ragazza dai corti capelli scuri. Ora ricordava. Ricordava non del tutto chiaramente di aver notato tra la folla quella ragazza e di averla fissata in modo abbastanza esplicito per un po', tanto da farla avvicinare a lei poco dopo. Ricordava di aver ballato con lei ed averla seguita in bagno per fare...cose. Non era sicura di come avessero raggiunto la casa della sua nuova amica, ma ricordava ciò che la ragazza le aveva fatto in quella casa... oh se lo ricordava. Si alzò dal letto ignorando con difficoltà l'atroce mal di testa e il senso di nausea che le stringeva lo stomaco. Odiava davvero davvero tanto il post sbornia. Trovò abbastanza velocemente i suoi vestiti e le sue scarpe e-oh...c'erano anche delle manette di peluche nero ai piedi del letto. Forse non ricordava proprio tutto. Individuò abbastanza velocemente la scrivania della ragazza di cui si era appena ricordata di non sapere il nome. Prese un posti-it e una penna e scarabocchiò velocemente un messaggio tanto per lasciarle qualcosa per farle capire di essere stata davvero lì. Lanciò un ultimo sguardo alla ragazza che giaceva beatamente tra le lenzuola soffici. Dei ciuffi neri le ricadevano dolcemente sugli occhi chiusi, le ciglia lunghe le sfioravano gli zigomi affilati, il naso dritto era quasi totalmente seppellito tra i cuscini, le labbra sottili erano socchiuse e arrossate. Era davvero bella. Ed era davvero il suo tipo. Peccato che Nives non era un tipo da relazioni. Non lo era mai stata in realtà. Certe volte avrebbe davvero voluto esserlo, soprattuto quando aveva davanti una ragazza così. Con un lieve sospiro e una leggera scrollata di spalle si lanciò alla ricerca della porta della casa e uscì senza fare alcun rumore. Senza lasciare alcun segno tranne la sensazione dei baci bagnati sulla pelle calda della ragazza senza nome e un bigliettino arancione su una scrivania su cui una penna viola aveva scritto "notte fantastica, addio Nives xx".Il calore dell'acqua calda le penetrava nei pori, mentre una cascata di liquido incolore le scivolava sulle spalle, sul seno, sui fianchi, tra le dita dei piedi. Il mantello di ricci rossi le aveva dato qualche problema con quei fastidiosi nodi. Nives uscì dalla doccia e si avvolse in un accappatoio blu, rinchiudendo i lunghi ricci in un'asciugamani giallo sgargiante. Si vestì con una maglietta comoda e lunga, lasciando i capelli ad asciugarsi all'aria perché-cazzo- era davvero troppo stanca per usare l'asciugacapelli. Prese il cellulare e il senso di colpa le strinse la bocca dello stomaco. Aveva abbandonato Patroclo la sera prima per scopare...che amica di merda che era stata. Si affrettò a mandare al ragazzo un messaggio, aspettandosi un succoso racconto su ciò che era sicura fosse avvenuto tra la sua nuova coppia preferita: Patroclo e Achille.
La sua giornata procedette tranquilla tra lo studio, il lavoretto nella libreria vicino l'università e il tempo passato a coccolare il suo gatto Anubi. Controllò poche volte il cellulare durante la giornata, ma la notifica del messaggio da parte di Patroclo che aspettava sembrava non voler arrivare mai.
Nives aveva una brutta sensazione. Una bruttissima sensazione.
Patroclo le rispondeva sempre molto velocemente, era quasi una regola tra loro, una regola da migliori amici. Mai rispondere all'altro in più di due ore, a meno che tu non stia in punto di morte o scopando. (La regola l'aveva creata Nives, tanto per farvelo sapere).
Ricordava quando questa regola era stata infranta. Ed era stato un periodo orribile per Patrolco, il periodo peggiore della sua vita. Proprio quando c'era lui.
Che stronzata...doveva proprio darsi una calmata. Sapeva che quando si parlava del benessere di Patroclo tendeva a comportarsi da mamma chioccia e non le piaceva affatto andare in modalità genitore iperprotettivo.
Era tardi e la stanchezza dovuta alla sera passata la stava prosciugando, quindi si addormentò tra le morbide lenzuola del suo letto, con una morsa pericolosa che le stringeva le viscere e con uno spaventoso campanello d'allarme che le suonava nella testa.LET'S TALK
Salve luvs, scusate immensamente il ritardo mi dispiace di avervi fatto aspettare così a lungo. Spero possiate perdonarmi. Fatemi sapere come state e cosa pensate del capitolo e della storia. Vi chiedo perdono nuovamente.
baci
Bluen <3
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𝑰𝒐 𝒆 𝒕𝒆 𝒐𝒍𝒕𝒓𝒆 𝒊 𝒔𝒆𝒄𝒐𝒍𝒊||𝑷𝒂𝒕𝒓𝒐𝒄𝒍𝒐&𝑨𝒄𝒉𝒊𝒍𝒍𝒆
Hayran KurguL'amore di due uomini ha vinto la morte. E' andato oltre i confini della vita ed è sopravvissuto, più forte di prima. Ma cosa potrebbe accadere se Patroclo e Achille venissero trasportati nel presente, per una scommessa fatta dagli dei? Patroclo e...