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Gwen

Sono passati giorni da quella sera e per fortuna lui non si è fatto ne sentire e ne vedere, meglio. Lui mi mette paura, ha uno sguardo che ti inquieta e ti destabilizza, ti fa sentire una nullità come se la tua vita non avesse importanza, ti guarda e ti tratta come un moscerino che deve essere schiacciato.

Stanotte non ho dormito molto perché oggi e martedì e fra qualche ora verrà a prendermi lui, continuo a pensarci sempre, dopo quello che mi ha fatto non mi sento più me stessa, al solo pensiero di quello che avrebbe potuto farmi, se solo sarebbe andato avanti un brivido di paura mi scorre per tutto il corpo, adesso lui sta vedendo qui e c'ho una paura tremenda, non so come mi dovrei comportare.

Sono le cinque di mattina, i raggi del sole cominciano a schiarire il cielo blu cobalto, oramai ho capito che il sonno non mi prenderà più neanche per farmi riposare per quelle due ore rimanenti così mi alzo e vado ha farmi una doccia, potrei dire calda ma non è così.. e gelida, come se ti sentissi cadere sulla pelle mille cubetti di ghiaccio, ma ora mai ci sono abituata, esco dopo cinque muniti, mi avvolgo nell'accappatoio, ritorno in stanza e mi vesto con un intimo semplice, mutandine rosse di cotone e un reggiseno nero, mi vesto con un fuseaux nero, un maglione bianco e scarpe da ginnastica, esco silenziosamente dalla stanza e vado in cucina dove ci sono due borse con dentro i miei attrezzi da lavoro, li ricontrollo per la seconda volta per vedere se c'è tutto.

Dopo due ore ecco che sento il campanello suonare, convinto che sia lui apro la porta e invece non c'è lui difronte a me ma il signor Miller il proprietario di questa baracca.

- Signor Miller -

Sg.Miller:Signorina Young e la quarta volta che vengo qui da lei, ancora non ha pagato affitto dello scorso mese e di questo mese quindi mi deve dare 1200 dollari

In quel momento arriva il signor Russel, accidenti non ci voleva.

- Lo so e mi dispiace, presto gli farò avere tutti i soldi, datemi qualche giorno -

Sg.Miller:Vi do due settimane di tempo per pagare altrimenti siete fuori

Se ne va senza neanche guardare di chi a difronte, sospiro frustata e per la frustrazione mi scendono alcune lacrime che scaccio via sperando che lui non le abbia viste.

Ares:Qualche problema?

- No signore -

Ares:Sei sicura

- Si, prendo le cose e arrivo -

Entro dentro casa e mi lascio sfuggire un singhiozzo, mi asciugo di fretta le lacrime e faccio dei respiri profondi, prendo i borsoni ed esco di casa.

Ares:Ti aiuto

- No ce la faccio, andiamo signore altrimenti si fa tardi -

Usciamo dall'appartamento e fuori parcheggiata c'è una Land Rover nera, incredibile, non sono mai salita su una macchina del genere.

Mi aiuta ha mettere i borsoni dentro il cofano e poi entriamo in macchina e partiamo.

Dopo mezz'ora di macchina siamo a New York davanti ad una maggione.

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Toxic And Sweet (Mafia Romance)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora