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Gwen

E passata una settimana da quando io e Kerem siamo tornati in Turchia nella nostra amata casa e io non sono mai stata più felice di così. Appena siamo arrivati Ares mi a portato nel centro di Ankara davanti ad una struttura, carina, ma tutta da sistemare, colorare e arredare. Mi disse che l'aveva comprata sin da quando sono arrivata in Turchia e che quel posto sarebbe stata la mia pasticceria, incredibile vero? Ares ha chiamato i migliori architetti e operai per sistemarla e renderla agibile, la colorazione è l'arredamento lo sceglierò ovviamente io, secondo i calcoli la pasticceria dovrebbe essere pronta verso Marzo o Aprile e io avrò già partorito il mio piccolo Demir. Si avvicina il periodo natalizio e Ares con la famiglia come ogni anno vuole tornare il America per rispettare la tradizione del padre essendo che il Natale in Turchia si festeggia il 31 si dicembre. Infatti le nostre valigie sono già pronte e domani mattina partiamo così per le 4 del pomeriggio attereremo a New York.

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Siamo appena atterrati a New York, Kerem sta dormendo tra le braccia del papà ma adesso è il momento che si sveglia altrimenti stanotte conterà le pecore e non farà dormire né me e neanche Ares.

- Amore puoi svegliare Kerem -

Ares:Perché scusa.. lascialo dormire

- No Ares altrimenti stanotte non ci farà dormire -

Ares:Quando arriviamo a casa lo sveglierò ma adesso lascialo dormire tra le mie braccia

- Ma non ti fanno male.. Kerem a cinque anni ormai è diventato un pochino pesantuccio -

Ares:Per te ma non per me.. e leggero come una piuma

Dice mentre guarda con amore e dolcezza Kerem, mi sono così pentita di avergli privato di suo figlio per quattro anni. Ma con tutto quello che è successo tra noi due pensavo che lui non lo volesse e quindi che fosse la cosa migliore andarmene via e non fargli sapere la sua esistenza ma adesso ho capito che ho sbagliato. Ares ama Kerem, ci gioca, ci scherza, lo vizia riempendolo di regali, con lui e con me diventa una persona totalmente differente da quella che mostra quando è a lavoro.

La macchina di ferma e subito dopo ci viene aperta lo sportello, scendo per prima e poi Ares con ancora Kerem in braccio. Davanti a noi c'è un imponente villa.

Ares:Ti piace

- Si.. è bellissima -

Kerem:M-mamma

Mi giro verso Kerem che sta ancora tra le braccia del padre, ha gli occhietti socchiusi dal sonno.

- Ben svegliato pigrone.. hai dormito bene tra le braccia del papà -

Kerem:Si.. siamo arrivati

- Certo -

Ares lo mette giù e appena vede la villa spalanca letteralmente gli occhi.

Kerem:Wow

Ares:Entriamo.. le valigie ce le portano i miei uomini, dovete mangiare e tu amore devi riposare.. stasera devo battezzare il mio letto con te

Questa farse me la sussurra nell'orecchio con voce suadente, mi sento subito accaldata, devo essere diventata rossa, infatti, perché lui sorride con il ghigno malizioso. Come se nulla fosse prende per mano Kerem ed entrano nella villa. Scuoto la testa per riprendermi dal mio shock, mi sventolo la mano davanti alla faccia per farmi arrivare un po' di aria fresca e poi entro anch'io nella villa.

Toxic And Sweet (Mafia Romance)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora