Capitolo 58: schizofrenia

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⚠️little cringe⚠️

Sono passati due giorni dalla morte di Tyler...

Non ho più visto nessuno. Sono sempre stata in casa con mio padre... da sola. Sul divano... a contemplare il nulla...

"Ei tesoro" mio padre interrompe i miei pensieri sedendosi di fianco a me sul divano.

Ho la tv spenta e guardo il mio riflesso su essa, come se fosse uno dei film più interessanti della storia.

"Dimmi" dico voltandomi per guardarlo, facendo un sorriso tirato.

"Ho bisogno di parlarti" afferma lui abbassando lo sguardo "ma certo papà... tutto ciò che vuoi" dico io comprensiva vedendo che fa un po' fatica ad aprirsi.

Si siede di fianco a me ed io gli poggio una mano sulla gamba, prima che lui la stringa forte...

"Tu hai un problema tesoro" dice mio padre mentre vedo che iniziano a salirgli delle lacrime "che genere di problema? Cosa intendi?" Domando a lui curiosa e spaventata.

"La tua voce... ora so cosa significa, so da cosa è causata" dice mente una lacrima gli riga il volto.

"Mi stai spaventando papà ti prego dimmi che succede" affermo io preoccupata.

"Soffri di schizofrenia tesoro... come tua nonna... è una cosa ereditaria e credo che tu.... L'abbia ereditata da lei" dice mio padre guardandomi finalmente negli occhi.

"I-io cosa?" Domando con un fil di voce "mi dispiace tanto Angelo davvero ma, Ei ce la faremo a superare anche questa okay ce la faremo noi-" cerca di dire ma lo interrompo "no! No, papà basta io non ce la faccio più!" Dico scattando in piedi.

"Dio santo non ce la faccio più! I-io io... tutto questo è-è troppo.... Me ne vado" dico solo uscendo di casa "aspetta Giulia!" Dice mio padre seguendomi "no papà no! Lasciamo sola... ti prego" dico solo uscendo di casa e iniziando a camminare, verso una meta ben precisa...

*drinn drinn*

Suono il campanello. Un'ansia soffocante si fa spazio nel mio stomaco, un'ansia che non mi lascia respirare.

Perché pensi che lui voglia vederti?

"Sono abbastanza certa che lui non veda l'ora di vedermi... e comunque sia non sono affari tuoi, lasciami in pace" dico io con le mani nelle tasche dei miei jeans mentre batto insistentemente un piede per terra, per cercare di diminuire la mia ansia.

La porta si spalanca...

"Ciao..." dico solo con sguardo basso e un fil di voce "c-che ci fai qua ?" Domanda lui confuso e curioso "parliamo un po'... ti va?" Dico alzando lo sguardo. Lui annuisce e mi fa spazio per entrare.

"Senti Giulia io... mi spiace per quello che ti h-" cerca di dirmi ma lo interrompo sapendo già dove vuole arrivare "no Dylan no... ti prego non parliamone non sono pronta ad affrontare questo discorso adesso" dico solo sedendomi sul divano.

"Okay... di cosa vuoi parlare allora?" Mi domanda sedendosi di fianco a me.

"Io... ho bisogno di sfogarmi" dico alzandomi di scatto dal divano e posizionandomi davanti a lui.

Inizio a camminare avanti e indietro davanti a lui mentre mi mangio le unghie e le pellicine delle mani...

"Io...AAAA!" Dico non sapendo da dove cominciare "Giuls tranquilla, puoi dirmi tutto lo sai" afferma lui comprensivo "sappi che sto parlando con te solo perché so che sei l'unico che può consolarmi e perché ormai mi sei rimasto solo tu" affermo fredda e diretta "lo so... ora parlami però, cosa ti succede?" Domanda lui in ansia più di me.

Chi lo avrebbe mai detto||Dylan O'Brien||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora