Una settimana dopo.
- Amore - mamma mi scuote.
- Mmh - mi giro dall'altra parte, ma mi scontro contro qualcosa o, meglio, qualcuno.
- Su, è il primo giorno di scuola! -. È passata una settimana, mia madre ci ha iscritti a scuola, sia me che Cameron. Oggi sarebbe il primo giorno.
- Ecco, ecco...
- Dai, sono le sei.
- Eccomi... - mi tiro su e mi metto seduta.
- Ha dormito con te anche stanotte?- Mi chiede mamma aprendo la finestra.
Ultimamente dormiamo spesso insieme e, di solito, invento scuse come "abbiamo visto un film e ci siamo addormentati" o "abbiamo studiato e ci siamo addormentati". Non facciamo niente di male... ma a me piace stare con lui, parlare, guardare la televisione, mi piace passare del tempo con lui.
- Abbiamo parlato e poi ci siamo addormentati... nulla di strano. Mia madre resta in silenzio. Mi lego i capelli in una coda di cavallo e scendo di sotto per fare colazione.
-'Giorno - mi saluta Josh sedendosi intorno al tavolo vicino a Justin. Lascio un bacio sulla guancia a tutte e due e prendo i miei cereali in un pensile. Cameron entra in cucina stropicciandosi gli occhi.
- Hola a tutti! - urla.
- Ciao - diciamo in coro. Saluta Justin e Josh con un bacio sulla guancia e poi si avvicina a me lasciandomi un bacio sulla guancia.
- Mamma, ma Halisia? - chiedo a mia madre che entra in cucina.
- Si sta preparando... noi andiamo! - Josh si alza e ci saluta, poi esce con mamma e Halisia, che fa capolino solo un momento per salutare. Salgo le scale ed entro in camera. Indosso jeans chiari, forse un po' troppo aderenti, una canotta celeste e le conversecelesti. Prendo una felpa anch'essa celeste e la indosso. Sciolgo i capelli e rifaccio bene la coda, poi mi trucco con mascara e matita. Mi lavo i denti e prendo il mio zaino nero.
- Eccomi - dico scendendo le scale.
- Non vieni a scuola così, vero? - mi chiede Cameron alzandosi dal divano.
- Sì, perché?
- Perché sono tuo fratello e non voglio che vai in giro conciata così!
- Capisco! Sei geloso...
- No... okay, va bene, vai così, ma mi stai tutto il tempo vicina, e non si discute.
- Come vuoi...
***
- Sì, lo so, io sono bellissima - ripete ridendo Ilary, la troia della scuola mentre sta attaccata al braccio di Cameron. Mi giro e me ne vado zoppicando a causa della caviglia. Arrivo a casa, entro e salgo le scale senza salutare o vedere nessuno. Mi chiudo in camera e scivolo sul muro mentre piango. Lui mi piace, ma non possiamo. Non si accorge di me se non come sorella...
- Marti posso entrare...? -. È lui. Da quanto tempo sono chiusa qui dentro a piangere? Dieci minuti? Dieci ore?
- Voglio stare da sola.
- Ti devo parlare.
- Lasciami stare... non voglio parlare con nessuno! - Che ti succede?
- Lasciami stare -, ripeto singhiozzando.
- Piccola, ti prego...
- Torna dalla tua amica Ilary - mi alzo, apro il cassetto del comodino e ritrovo la mia amica: la lametta.
- Martina adesso apri - urla lui, lo sa che quando mi chiudo in camera è perché soffro e quando soffro mi taglio.- Martina... aprimi, ti prego, non lo fare - batte i pugni sulla porta. Passo la lametta sul polso e all'inizio brucia ma, stranamente, il dolore e l'idea di deturpare il mio corpo mi fanno sentire bene. Quasi non mi accorgo di quanto furiosamente stia picchiando contro la porta, finché questa cade divelta e mi ritrovo lui davanti. Il polso mi sanguina e traccia un percorso sul braccio, scoppio a piangere. Lui mi tira a sé e mi abbraccia.
- Scusa, scusa - sussurro tra i singhiozzi.
- Scusa tu, piccola, scusa - mi bacia la fronte e continua a tenermi stretto a sé come se stessi per scappare. Si stacca e mi prende per un braccio.
- Mi prometti che non lo farai mai più? - chiede scandendo la parola "mai".
- Va bene - abbasso la testa.
- Me lo devi promettere.
- Te lo prometto -. Mi bacia la fronte e poi mi prende la mano ed esce dalla stanza, entriamo in bagno e lui chiude la porta a chiave. Passa il pollice sul taglio e poi mi guarda negli occhi, abbasso lo sguardo vergognandomi di me stessa... .
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io e il mio fratellastro ♡
FanficREVISIONATO Mi chiamo Martina, in molti pensano che questa sia la mia biografia, ho sempre risposto che non lo è del tutto, su alcuni punti la storia è simile alla mia vita, ma per fortuna no, è di totale fantasia. Mi chiamo Martina ed ho 13 anni...