capitolo 25

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ALE'S POV
Arrivo davanti casa, ho comprato una collanina con il ciondolo a forma di cuore. Davanti casa ci sono auto della polizia e un'ambulanza. Corro in casa e inizio a cercarla, il cuore che mi urla il suo battito nelle orecchie. - Martina! - , urlo. Entro in salone ed è a terra, una coperta termica addosso, sotto non ha nulla. In un angolo ci sono i suoi vestiti, strappati. Una dottoressa le sta misurando la pressione, mentre un'infermiera le tiene la mano. - Marti - sussurro. Ha lo sguardo impaurito, terrorizzato, trema violentemente. - Cosa cazzo è successo? - urlo.
- Si calmi, la prego - mi dice l'infermiera.
- Che le hanno fatto? - chiedo.
- È stata aggredita... da un uomo, ma è già stato arrestato, una telefonata anonima ha avvertito la polizia, non ha avuto neanche il tempo di scappare. È tutto finito, Marti, tutto finito... Adesso ti portiamo in ospedale, ci prenderemo cura di te -.
- Martina... - mormoro, e ho quasi paura di toccarla. Com'è possibile... perché proprio lei? Perché sono uscito, perché l'ho lasciata sola? Avrei dovuto proteggerla... . Lei non si muove, piange in silenzio. - Nessuno ti toccherà mai più... scusami piccola, scusa Marti, dovevo restare qui con te... - dico accarezzandole i capelli.
- N-no-non è st-stat-stata...colpa t-tu-tua, quell'uomo... ci segue... da me-mesi... - balbetta.
- Piccola, è passato tutto. Ci sono io. Vengo con te in ospedale -, le dico, e lei chiude gli occhi.
***
Il mio cellulare squilla. Sul display appare 'Nonno'. Rispondo. - Nonno, come stai?

- Bene, Alessandro, e tu? Sai aiutando Nino, vero? - Sento un groppo in gola. A mio nonno non ho raccontato che ci siamo trasferiti, e nemmeno tutto ciò che è successo prima, quei due uomini che...
- Tutto bene, nonno... è successo qualcosa?
- Ho una buona notizia... io e la nonna ci siamo sistemati, abbiamo risolto tutto... Prepara la valigia, domani vengo a prenderti. Se mi passi Nino ci parlo io con lui -. In un attimo mi passano in testa mille pensieri: Nino non è qui, e non posso andarmene ora e lasciare Martina e Halisia da sole. Proprio ora che è successo tutto questo.
- Ascolta, nonno, adesso non posso... Nino è andato a trovare un amico e tornerà tra qualche giorno, non posso lasciare i cavalli.
- Anche qui mi serve una mano. Dobbiamo trovare una soluzione, ci sentiamo domani - e riattacca. Uomo buono, ma burbero e di poche parole.
***
Ci ho pensato per ore e credo che la soluzione migliore sia questa. Anche se il mio cuore mi dice il contrario... - Marti, devo parlarti. Mio nonno vuole venire a prendermi. Lui e la nonna si sono sistemati, e hanno bisogno di me. Sono anziani e... insomma, io... non posso lasciarli da soli. Io torno a vivere da loro -. L'ultima frase mi pesa dentro come un macigno.
- Mi fa piacere - risponde triste. In ospedale le hanno detto di ripassare tra sei settimane per un test HIV, uno per l'epatite C e uno di gravidanza. L'hanno esaminata, le hanno curato le ferite che le ha fatto quel bastardo e poi le hanno permesso di tornare a casa. Le hanno anche dato il numero e l'indirizzo di un consultorio, per parlare con una psicologa. Siamo tornati a casa da due giorni, e li ha passati a letto a fingere di leggere, ma in realtà fissava il vuoto davanti a sé. È ancora piena di graffi e lividi, e parla pochissimo. Sono preoccupato, e vorrei starle

accanto, ma lei ha altre persone, mentre i miei nonni hanno solo me.
- Hai Cameron, Nash, Hayes, e poi c'è Sky, e ovviamente Halisia -, dico abbracciandola. Annuisce e ricambia l'abbraccio. - Ti accompagno da Cameron, andiamo... rimarrai qualche giorno da lui, poi, appena dimetteranno Halisia, potrai portare anche lei da Cam. Lui si prenderà cura di te, io non ne sono stato capace - le dico con un singhiozzo.
-Ti voglio bene Ale - mi dice, io le bacio la fronte. Si alza per preparare i bagagli. Esco dalla camera chiudendo la porta delicatamente.
MARTI'S POV
Prendo un pantalone della tuta nero e una felpa bianca con delle scritte nere, l'intimo e i calzini per tre o quattro giorni. La spazzola, lo spazzolino, il deodorante e un jeans. Il caricabatterie e le cuffiette. Infilo tutto nello zaino e mi metto le mie dr. Martens nere. Non c'è bisogno di portarmi tutto da Cam, posso sempre tornare qui con lui a prendere altri vestiti se mi servono. Mi metto il piumino nero e spazzolo i capelli. Infilo in tasca il telefono. Scendo di sotto. Alessandro è già pronto, con tutti i bagagli davanti alla porta. - Andiamo - mi dice uscendo. Apro la porta e Cameron è lì fuori.
- Marti - sussurra. Gli corro incontro e lui mi solleva da terra, abbracciandomi forte. - Piccola - mi dice.
- Cam... .
- Andiamo, dai - mi prende lo zaino.
- Arrivo subito -. Sale in macchina e io mi giro verso Alessandro. Mi avvicino a lui
- Marti... non è un addio. Ti verrò a trovare. Io sono qui con te, anche se siamo lontani. Ti voglio bene - lo abbraccio. - Adesso vai, saluta Hali da parte mia quando esce dall'ospedale.
- D'accordo... ciao Ale - gli bacio la guancia e lui mi stringe ancora. Mi lascia e salgo in macchina. Presto arriviamo a casa di

Cameron. Mi siedo sul divano e improvvisamente sento un nodo alla gola, il respiro si fa corto e superficiale, ho dei piccoli brividi. - Marti - Cameron mi prende la mano.
- Sì - rispondo, cercando di mantenere la calma. - Cam... ho sonno, dove posso dormire? - gli chiedo.
-Sì, vieni -, dice accompagnandomi in una camera da letto semplice e pulita. - Ecco, puoi stare qui.
- Grazie - appoggio lo zaino sul letto singolo. È piccola ma molto accogliente. In casa ci sono sei camere da letto, compresa questa. Una cucina spaziosa, il salone, anch'esso spazioso, quattro bagni e il giardino. Oltre al letto, in questa camera ci sono un armadio, non molto grande, una scrivania con la sedia e un grande quadro su una parete. Mi tolgo i vestiti e li metto sulla sedia. Mi metto il pigiama e mi infilo sotto le coperte.
***
Apro gli occhi, ho avuto l'ennesimo incubo. C'era quell'uomo e... ho il fiatone, sto sudando, sento male ovunque. Mi alzo e cerco di calmarmi. Un rumore alla finestra, esco di corsa dalla camera e cerco quella di Cameron. Mi giro indietro per vedere se mi stanno seguendo. Non c'è nessuno. Mi metto a correre, il corridoio non finisce più. Poi qualcuno mi tocca la spalla. Mi giro... non di nuovo lui!

Hola girl!!!
Scusate se sono in ritardo ma ho avuto la mia festa di compleanno!!! Ahahahaha
Ok allora cone sempre fatemi sapere cosa ne pensate!
Un bacio a tutte

io e il mio fratellastro ♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora