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"Manu, mi accompagni a casa di Marco?" domando. Lì devo incontrarmi con Roberto, il mio attuale ragazzo.

"Va bene." risponde svogliato, ormai Matteo lo abbiamo salutato. Camminiamo lentamente mentre chiacchieriamo.

"Mi sono divertita molto oggi." affermo con un sorriso a trentadue denti.

"Anche io! Sono felice di essere uscito con Mikael, era da tanto tempo che non ci vedevamo."

"Si, io, invece, sono contenta di averlo conosciuto dal vivo, già ci parlavamo abbastanza dalla Play e da Instagram, però, ora, magari, potremmo avere un rapporto ancora più stretto siccome ci vedremo più spesso." dico entusiasta mentre agito in aria le mani e saltello.

"Hey, hey, stop. Mike partirà per le Canarie, ricordi?" afferma. Mi metto le mani nei capelli.

"Vero! Per un lungo mese." aggiungo sconcertata. "Manu, io ho l'ansia di perdere interesse per Roberto, non mi prende più di tanto. E' troppo dolce e non scherza mai. Io voglio un ragazzo più sveglio e che mi sappia tenere testa." spiego alzando gli occhi al cielo.

"Forse non è quello giusto per te." risponde Manuel. Acconsento e, in lontananza intravedo la casa del nostro amico Marco.

"Ti saluto, Manu, grazie per la giornata." lo abbraccio dolcemente e le nostre strade si separano. Faccio uno squillo al proprietario di casa.

"Quadri -il suo cognome-, sono sotto casa tua!" esclamo pimpante.

"Ti apro; il cane è chiuso, tranquilla." mi rassicura. Ho sempre avuto paura del suo cane, è un pastore tedesco. Il rumore del cancello da il segnale che posso entrare, percorro la stradina con i sassolini e, appena raggiungo il retro della casa, Leila inizia ad abbaiare ferocemente, sobbalzo e faccio un piccolo strilletto.

"Cos'è questo casino!" esclama scherzosamente un ragazzo uscendo dalla porta del garage di Marco. I suoi occhi azzurro ghiaccio si scontrano con i miei.

"Robi!" esclamo e vado ad abbracciarlo. Ormai essere fra le sue braccia non mi provoca più nulla, però non voglio ammetterlo, d'altronde ho fatto mille casini per stare con lui.

"Sei sempre bellissima." mi posa un tenero bacio sulle labbra e io non rispondo. Da quanti complimenti mi fa non arrossisco neanche più; si, è vero, io amo i complimenti, ma non così tanti!

Entriamo in casa e saluto Quadri. Saliamo le scale e ci rifugiamo in camera da letto. Mi sdraio sul piccolo materasso e mi chiudo in me stessa.

Non capisco se è solo una cosa passeggera o no, non è possibile che mi piaccia una persona, ma da un momento all'altro perdo interesse. E' così da quando- quando- be' meglio non pensarci.

"Che c'è?" domanda con voce dolce il biondino -Roberto-.

"Niente." rispondo fingendo un sorriso. Vorrei tanto scoppiare a piangere, ma non posso.

il nostro amico si siede ed inizia a giocare con il computer, mentre io ed il mio ragazzo ci avviciniamo, o meglio lui si avvicina a me.

"Quando hai bisogno ci sono, Naomi." mi da altri cento piccoli bacini su tutto il volto e io lo abbraccio un po' svogliatamente.

"Sembri più fredda con me." dice e abbassa lo sguardo. Scuoto la testa.

"No, tranquillo, sono solo giù per quello che è successo." affermo chiudendo gli occhi e pensando a un dolce e piccolo ragazzetto con gli occhi e i capelli scuri, bassino e molto divertente che cinge le sue braccia nella mia vita e mi stringe forte: Marko, il mio ex migliore amico. Lì si che mi sentivo al sicuro; però non solo lui mi ha spezzato il cuore abbandonandomi e dicendomi cose terribili, anche quel tanto attraente ragazzo: Eddy.

Lui si che era perfetto: altissimo, mulatto, riccio, stiloso, ironico, dolce al punto giusto. Ma quel fatidico 2 gennaio, quel famoso giorno in cui il mio cuore si è frantumato in tanti piccoli pezzi, quel giorno in cui il mondo mi è crollato addosso, quel giorno che mi ha segnata nel profondo, lì è stato quando mi ha lasciata con un semplice SMS, mentre io pensavo che fosse una nottata stupenda giocando alla play dopo tanto tempo con Marko.

Stavamo facendo un colpo sul famoso gioco 'Grand Theft Auto' quando mi arrivò un messaggio da 'vecchio<3' -Eddy- dicendomi che aveva pensato a lungo sul fatto che non voleva più continuare la nostra relazione.

E' vero, si, queste cose sono normalissime nel corso della vita, ma lui è stato il mio primo e vero ragazzo. Stavamo insieme da soli quattro mesi, ma io avevo capito già di essermi innamorata; con innamorata non intendo che lo amavo, ma era un passo in più della semplice cotta.

Mi sento le lacrime strabordare dagli occhi, mi alzo di scatto e vado verso il bagno, chiudendomi all'interno. Scoppio in un pianto e mi guardo allo specchio: tutto il mascara cola. Sento un forte dolore al petto, ma, ormai, sono abituata a questa sensazione, la provo tutte le sere quando mi corico a letto e i ricordi riaffiorano; ma ricordi semplici, ad esempio un abbraccio, un bacio o quando scherzavamo giocando ai videogiochi insieme, ma anche quando mi prendeva in giro o mi accarezzava la testa, mi faceva ingelosire o arrabbiare, anche se arrabbiarmi con lui era quasi impossibile.

provo a contenermi dal singhiozzare rumorosamente, pure se è molto difficile. Apro il rubinetto dell'acqua e tolgo le tracce. Impreco a bassa voce quando noto i miei occhi gonfi, rossi e distrutti. Sfrego velocemente il trucco sciolto ed esco dal bagno.

"Vieni qui." mi incita il ragazzo e io lo abbraccio, provando ad immaginare Marko che mi consola come ha sempre fatto.

Io e te, anime affiniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora