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"Naomi, puoi uscire oggi?" mi domanda via messaggio Mikael.

"Si, si certo!"

Mi preparo velocemente ed esco di casa, non voglio perdere tempo. Mi sono messa abbastanza quintali di profumo, credo possano bastare.

Per tutto il mese ho fantasticato, senza motivo, su questo ragazzo riccio. Ammetto anche che l'ho pensato molto, ogni cosa mi ricordava lui. Non so se io provi veramente qualcosa, ma so solo che non riesco a togliermelo dalla testa e ogni volta che mi arriva un suo messaggio o una sua chiamata sorrido.

Raggiungo la fermata del pullman e attendo con ansia il suo arrivo, fa più ritardo del previsto.

Scorgo la scritta arancione 'z309 CASSANO-TREZZO' e allungo il braccio in modo da farmi vedere, accosta sul ciglio della strada e apre le porte, salgo e mi siedo su un sedile. Metto gli auricolari alle orecchie e attendo di arrivare alla fermata davanti alla scuola di Vaprio d'Adda.

La prima canzone che appare sul display del mio Samsung è 'Tour Eiffel'; faccio un piccolo sorrisetto e chiudo gli occhi: la canzone che mi ricorda- mi ricorda Eddy. Tutto a un tratto le mille immagini di noi due mi riaffiorano nella mia testa. E io che pensavo fosse il ragazzo giusto, quello che mi avrebbe accompagnata per una gran parte del corso della mia vita, mentre, invece, mi ha abbandonata.

Abbasso leggermente il capo e una piccola lacrima cade sullo schermo del telefono, lo sfrego velocemente sulla maglia e tutto scompare.

Appena vedo la destinazione premo il pulsante della fermata e scendo dal bus. Raggiungo in pochi minuti Canonica, dove mi aspetta Mikael.

In lontananza vedo dei ricci e riconosco subito a chi appartengono. Si trova seduto su una panchina del parco, mi da le spalle, quindi provo a farlo spaventare; però, poco prima di raggiungerlo, si volta e scoppia a ridere.

"Volevi farmi spaventare per caso?" domanda con esuberanza. "Non ci riuscirai!" soggiunge spostandosi sul lato sinistro per farmi sedere. Ricambio la risata.

"Simpatico!" esclamo ironicamente.

"Ti devo dare una brutta notizia-" sbotta. Lo lascio parlare.

"A settembre probabilmente me ne vado via." spiega dopo alcuni momenti di pausa. Deglutisco mentre il cuore si ferma in gola.

"C-cosa? E-e dove vai?" domando provando a non dimostrare la mia disperazione.

"Alle Canarie."

"No!" strillo e lui sorride.

"Perché no?"

"Non lo so, cioè, um, non voglio che tu te ne vada." ammetto con gli occhi che brillano, cerco disperatamente il suo contatto visivo, ma ogni volta che lo ottengo lo distolgo; ha degli occhi accecanti, giuro, non ho mai visto occhi come i suoi. Quando sorride si rimpiccioliscono e diventano adorabili.

Non mi sono accorta che lo sto fissando da circa mezz'ora mentre lui continua a parlarmi.

"Mi stai ascoltando?" chiede bruscamente.

"Um, si, si!" rispondo e sorrido leggermente. Mi sfila dalle mani il cellulare sbloccato ed inizia a ispezionarlo.

"Mike, fermo!" grido ridendo. Inizia a correre, lo inseguo e lui alza il braccio per evitare che io lo prenda e per mostrare il fatto che sono una nana in confronto a lui.

"Mike!" mi alzo in punta di piedi nel tentativo di riprendere ciò che è mio; le nostre labbra si trovano una di fronte all'altra, il mio fiato si fa più pesante, comincio a sentire le farfalle nella pancia. Lui, però, ricomincia a correre e io mi stanco.

"Uffa!" urlo e si ferma.

"Tieni, oggi sono buono." me lo porge e la mia mano sfiora la sua, i brividi che sto sentendo adesso non li ho mai provati in vita mia, neanche con Eddy.

Dopo varie chiacchiere, purtroppo, devo tornare a casa. Lo saluto con un semplice sorriso e un cenno della mano e mi incammino.

Mi fa sentire bene: felice e spensierata.

Non pensavo che dopo Eddy sarei riuscita a trovare un ragazzo in grado di farmi sentire così. Anche se non penso di provare qualcosa di concreto per lui, magari è solo un'attrazione, però ha un qualcosa che mi attira, non so cosa, ma so solo che non smetto mai di pensarlo.

Io e te, anime affiniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora