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"Sei agitata, tesoro?" domanda mia mamma accarezzandomi la coscia mentre guida.
Eccolo qui, il giorno che ho sempre temuto: il primo giorno di Liceo.
"Un po'." ammetto e la mia gamba inizia a tremare; mia mamma sorride e accosta in un parcheggio affacciato ad una struttura gigantesca piena di finestre e, devo dire, molto moderna.

Mi porge un bacio sulla guancia e mi da la buona fortuna, scendo e mi reco davanti al cancello, notando ragazzi e ragazze, soprattutto ragazze, parlare fra di loro.
Mi sento molto in imbarazzo, a maggior ragione nel momento in cui il cancellino viene aperto e una signora dai capelli rossi e con un camice blu detta il mio nome. Entro di scatto e attendo che vengano chiamati tutti gli altri compagni.

Scorgo una ragazza con i capelli biondi legati in una coda bassa che indossa una maglietta molto larga e dei jeans, anch'essi larghi.
"Ciao! Sei nella prima A per caso?" domando provando a fare buona impressione.
"Si, io sono Sara, tu?"
"Naomi." sorrido e stiamo ferme ad aspettare.

Ci raggiungono gli altri ed entriamo nella struttura guidati da una bidella; ci indica la classe e la raggiungiamo: al terzo piano. Mi siedo al primo banco che noto, cioè davanti alla porta.

Si presentano alcune professoresse spiegandoci delle regole e facendoci presentare.
Ad attirare la mia attenzione sono quattro persone: Martina Pasotto, da quanto ho capito vive a Vaprio, ha i capelli mossi, veste in tuta e sembra molto timida; Cristian Cereda, alto e grosso, prende la situazione in mano e abbastanza carino; Maggie, pare stra simpatica, proviene dall'Etiopia ed è molto bella ed infine Sara, la ragazza incontrata fuori scuola.

Non riesco a parlare con nessuno, sono un sacco timida e ho ansia di fare brutta figura. L'unica cosa che mi consola in questo imbarazzo è il pensiero che dopo devo vedere Mike, anche se purtroppo Manu non può venire poiché deve aiutare sua madre in casa.

Il tempo scorre tra presentazioni e regolamenti. Esco dalla struttura e vengo fermata dal dietro, mi volto e una mia compagna, Diana, mi propone di prendere il pullman con lei siccome abitiamo nella stessa cittadina.

"Scusa, Diana, ma viene a prendermi mia mamma." dico sorridendo e salgo in macchina.

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"Ciao Mike!" esclamo correndogli incontro e abbracciandolo.
"Sei bellissima, come sempre." dice e gli porgo un bacio sulla guancia. Pure lui è così bello con quei ricci perfetti.
"Ora ti racconto tutto, mentre saliamo in casa." oggi non ho proprio voglia di stare in giro, fa fin troppo caldo e potrei svenire.

Saliamo le scale.
"Ti avviso che mia mamma è a lavoro adesso. Però mangiamo subito che sto morendo di fame!" esclamo massaggiandomi la pancia.
Giro la chiave e svelta slaccio le scarpe e mi precipito in cucina per scaldare un bel panino, anzi due.
"Dai su, raccontami." incita il mio ragazzo. Nel frattempo servo i panini.
"Ma nulla, ci sono un sacco di regole e i compagni sembrano simpatici." azzardo aggiungendo un dettaglio. "Ah, si e c'è un figo, Cristian." sbotto ridendo sotto i baffi, ho esagerato con questo complimento, ma voglio vederlo geloso.
"Wow." risponde con tono freddo e alza gli occhi al cielo. Mi alzo dalla sedia e mi avvicino a lui, sedendomi sulle sue gambe.
"Geloso?" soggiungo ridendo.
"No! Io invece ho finalmente rivisto Nicole, quella figa!" esclama come vendetta.
"Senti, fanculo!" mi alzo di scatto e mi allontano velocemente da lui, con le braccia incrociate.
"Stronza, hai fatto anche tu così." si avvicina nuovamente a me, sorridendo in modo malizioso. Lo spingo e lui inizia a guardarmi male.
"Ma ti sembra normale, Naomi!" sbotta con voce molto alta e ricambia lo spintone, ma molto più leggero.
"Vai dalla tua Nicole, stronzo!" grido e faccio per tirargli un piccolo schiaffo sulla testa, ma con i suoi riflessi lo blocca, sbattendomi contro il muro, sempre col polso bloccato.

Inizio ad ansimare, per la rabbia o forse per qualcos'altro. Mi fissa in cagnesco, mentre io mi sciolgo sotto il suo sguardo, non riesco a resistergli e lo spingo contro di me tenendolo dalle guance e immediatamente lo bacio con foga.
Le nostre lingue che si toccano provocano in me brividi e voglia di lui.

Mi porge la sua mano sul mio collo e mi gira di scatto, sfiorandomi le natiche e facendomi, di conseguenza, bagnare.

"Cosa vuoi che io faccia? Dimmelo!" ordina di rispondergli con voce ferma.
"Voglio che mi scopi." ammetto con imbarazzo, anche se il momento lo fa passare subito.
Sempre da girata mi abbassa di fretta i pantaloni e lui fa lo stesso con i suoi e, dopo aver messo il preservativo, infila il suo sesso in me, facendomi gemere immediatamente.

"Cazzo, quanto amo il tuo corpo col mio." sussurra lui nel mio orecchio, mentre io godo senza neanche riuscire a dire nulla.
Mi sposta con forza sul tavolo, rivolta verso di lui, staccandosi e riattaccandosi subito. Ho il suo volto davanti al mio, mentre cerco di reggermi con le mani sul tavolo, ma le poso sulle sue spalle, afferrandolo e abbracciandolo.

"Per favore continua, Mikael." prego ansimando e aumenta il ritmo, facendomi impazzire.
Mi tiene le gambe con le mani e mi fissa negli occhi con le labbra schiuse, facendomi capire che pure lui sta impazzendo.

"Sei fantastica." dice e i nostri corpi uniti, sudati e coinvolti lo fanno esplodere in un orgasmo, toglie la plastica e mi metto in ginocchio leccando il liquido.

"Non riesco proprio a farti venire." si lamenta, ma lo tranquillizzo.

Di colpo mi prende in braccio sulle spalle come un sacco di patate e io urlo.
"Mike, lasciami giù! Scemo." ride come un matto, il mio suono preferito. Mi lancia sul letto e mi scaglia sul corpo dei brividi facendomi il solletico.

"Sei la ragazza che amo, Naomi, non voglio le altre, solo te. Sei speciale." dice fermandosi e scosta un mio capello dal viso, coccolandomi poi la guancia.
"Ti amo, Mikael." gli porgo un dolce bacio sulle labbra e sorride.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 06, 2022 ⏰

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