13.

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Dopo essermi fatta una doccia veloce, mia mamma mi avvisa di dover andare dal parrucchiere. Mi pettino i capelli, mi metto giusto un filo di mascara e indosso le scarpe.

Dopo essermi tagliata leggermente i capelli, all'incirca fino a sotto la spalla, esco dal luogo e mi incammino per tornare a casa. Da lontano vedo un ragazzo che saluta verso di me, non lo riconosco. Mi volto per controllare che non stia salutando un'altra persona e- no, non c'è nessuno oltre a me.

Mi avvicino e capisco immediatamente chi è: Christian.

"Ciao bellissima." mi saluta provando ad abbracciarmi, ma mi scanso. "Ciao Chri." rispondo.

"Dopodomani nuovo festino da Dani, ci sei?" domanda con un sorriso a trentadue denti.

"Non lo so, vi faccio sapere." affermo. Ho paura di esagerare ancora.

"Dai su, ti controllo io, così non ti ubriachi più!" esclama scoppiando in una risata, che c'è da ridere?

"E va bene!" rispondo. Non berrò, lo prometto. Ci salutiamo e torno a casa.

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Preparo le cose essenziali per dormire in un borsone: questa sera dormo da Mikael, nonostante presumo sia arrabbiato o deluso da me. Sono sicura che aggiusterò le cose, ci tengo veramente tanto.

"Ciao mamma! Ci vediamo domani." le porgo un bacio in guancia e un abbraccio, successivamente mi dirigo a passo svelto verso il parcheggio, sono impaziente di vederlo. Eccoli: Mike e sua mamma. Salgo sull'automobile e saluto tutti.

"Ciao! Grazie mille del passaggio." affermo e poi sorrido al ricciolino, che, però, non ricambia. Cavolo! E' ancora arrabbiato con me.
Cambio immediatamente stato d'animo, come faccio a farmi perdonare? Alla fine l'ho deluso, si era fidato di me.

Ci ritroviamo appiccicati nei sedili posteriori di questa macchina nera, tento di appoggiare la mia mano sulla sua, ma la scansa; decido di ritrarla a testa bassa, ma dopo pochissimi istanti sento la mia coscia calda, sorrido e guardo la finestrella. Quanto è bello poter dire di aver dimenticato Eddy; si, forse ho dimenticato lui, ma non posso scordare tutti quei momenti, ed è difficile passarli nuovamente con un altro ragazzo, ma io sono più forte di questo, la supererò completamente, ne sono sicura.

Arrivati scendiamo dall'auto e varchiamo le soglie del loro palazzo, saliamo le scale ed entriamo in casa dove ci accoglie il fratello di Mike, Kevin, seduto sul divano a giocare con la Playstation. Saluto timidamente e lui mi risponde con un semplice sorriso, mostrando leggermente i denti a castoro.
E' più grande di me, ha diciassette anni, ma pare un bimbo a volte.

"Mike, porta giù le cose a Naomi, fai il gentil uomo." lo rimprovera scherzosamente sua madre. Non appena il ragazzo esce dalla stanza, lei mi raggiunge. "Ma, per caso, tu sei la nuova fidanzatina di mio figlio?" mi domanda col sorriso, divento tutta rossa e faccio cenno di sì col capo. "Menomale, sei carinissima". La ringrazio con un abbraccio e raggiungo il divano, sedendomi ad osservare il videogioco.

"E' Call Of Duty, la campagna." spiega.

"Oh, si, lo conosco." affermo impacciata, lui ride.

"Sei molto timida vedo." dice, e rispondo con un: "Ops!" che figuraccia! Disturba la nostra conoscenza il mio ragazzo che, entrando di colpo nella stanza, mi incita a seguirlo in taverna. Lo seguo ed entriamo nel luogo.

"Naomi, tranquilla, non sono più arrabbiato." mi prende per mano e mi fa distendere sul lettino preparato apposta per noi, rido. Si sdraia su di me, continuando a torturarmi la pelle con le dita.

"Smettila! Mike! Aiuto!" grido con voce stridula e roca a causa dell'affanno. Si ferma fissando i miei occhi, brillano. Tutto questo, si, tutto questo si chiama vivere, vivere veramente.

Appoggia le labbra sulle mie, le schiudiamo e le nostre lingue si incontrano. I brividi mi divorano, ma lascio da parte l'insicurezza e pongo le mie mani sulle sue guance, lui fa scendere le sue fino a stringermi leggermente il sedere. Non riusciamo a staccarci, come una droga.

"Quanto cazzo sei bella, Naomi." sussurra sulle mie labbra schiuse. Sorrido senza controllo. "Soprattutto quando sorridi; giuro, sei fantastica." mi riattacco d'istinto.
Si sdraia accanto a me, io mi metto su un lato ed inizio ad accarezzargli il volto, tocco leggermente delle piccole gobbette che ha attorno alla bocca, sono adorabili. Le bacio dolcemente. Dopo poco noto che i suoi occhi si chiudono, mi sdraio poggiando la mia testa sul suo braccio aperto, ponendo la mia gamba sul suo addome.

Provo a dormire, ma non riesco. i miei occhi, tutto d'un tratto, si fanno lucidi e le lacrime non si contengono più, butto fuori quello che provo silenziosamente; forse per una come me non è semplice andare avanti. Chiedo solo una cosa: lasciami in pace. Lasciami in pace figura di Eddy, sono stufa, mi perseguiti sempre, tutto il tempo. Io voglio stare con Mikael, tu sei il passato.
Non riesco a cessare il pianto.

Una mano sfrega le mie occhiaie.

"Perché piangi, Naomi?" domanda con voce assonnata; lo stringo ancora più forte e lui fa lo stesso.

"Mike, tutti i ricordi, tutte le promesse e tutti i momenti continuano a vagarmi per la testa. Io voglio stare insieme a te, ma un qualcosa nella mente mi perseguita, sono stufa!" esclamo sottovoce.

"Dimmi tutto, forse hai bisogno di esprimere ciò che provi." dice coccolandomi la guancia.

"Io lo odio, odio Eddy! Giuro, mi ha letteralmente spezzato il cuore quella cazzo di notte, ma allo stesso tempo non riesco a non volergli bene. Mi ha lasciata così, senza motivo. Ogni notte il mio cuore crolla. Mike, hai mai provato quel leggero dolore al cuore mentre piangi?" scuote la testa. "Io si, cazzo! E' orribile. Io ci provo a lasciare i miei pensieri da parte, ma non riesco, ma giuro che ci sto provando." sbotto e riinizio a lacrimare come non mai.

Mikael mi prende il viso con le mani. "Naomi, ora ci siamo noi due, non Eddy, ma noi due. Ti prometto che riuscirò a fartelo dimenticare, te lo prometto Naomi. Voglio che tu sia felice, si, felice, ma con me; e sai perché? Perché ne vale la pena, ci hai visti? Siamo perfetti insieme, anche se da poco." mi rassicura e provo a smettere di singhiozzare. Crollo in un sonno fra le sue braccia.

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Sento il suo corpo staccarsi da me, dopo poco apro gli occhi: è mattina. Mi volto e non si trova più accanto a me. Mi guardo intorno ed eccolo.
Rimango impressionata: lui senza maglia. E' letteralmente perfetto, ha degli addominali da urlo e delle braccia ammalianti. Vorrei toccarlo, ma sarebbe esagerato.

"Buongiorno." dice sdraiandosi nuovamente di fianco a me. Mi sfiora i fianchi e inizio a sentire caldo, molto caldo.

"Non toccarmi così!" esclamo arrossendo.

"Come mai?" domanda con sguardo malizioso, che bastardo. Continua a sfiorarmi la pelle delle cosce e rabbrividisco, sempre di più.

"Hai un corpo perfetto." afferma avvicinando la mano sempre di più al mio linguine, la blocco.

"Che scemo." ma posa il suo dito sulle mie labbra.

"So che lo vuoi." smetto di sorridere ed inizio a sospirare. "M-Mike, è presto." dico, non sono per nulla convincente; sento il mio corpo irrigidire sotto le sue leggere carezze.

Avvicina due dita all'orlo dei pantaloncini in velluto, mi guarda negli occhi ed inizia a baciarmi, lasciando scivolare le dita all'interno delle mutandine. Muove le dita in modo circolare e mi sento catapultata in un altro mondo, cavolo! Sta succedendo veramente? Le mie gambe rabbrividiscono. Abbassa il capo, togliendomi il pigiamino. Passa la lingua sul mio punto sensibile e io stringo le coperte del lettino. Non so neppure che emozioni io stia provando, so solo che è fantastico.

Gemo leggermente, però non raggiungo l'orgasmo, pure se è da circa mezz'ora che continua.

"Sta arrivando?" domanda con voce sensuale.

"No, Mike." annuisce, ma continua, continua e continua; niente da fare. Si arrende avvicinandosi al mio volto, mi lascia un bacio sulle labbra e mi chiede scusa.

"Forse non sono abbastanza bravo." afferma abbassando la testa.

"Ma va, non centra, forse è solo troppo presto." mi abbraccia e rimaniamo appiccicati per ore e ore, diventando due calamite.

Io e te, anime affiniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora