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Il giorno dopo

"Ciao Manu!" esclamo con il sorriso stampato in faccia, abbraccio il mio migliore amico e lui ricambia il saluto toccandomi la testa. Ci ritroviamo davanti al grande e grosso centro commerciale 'Le Corti Lombarde'.

Pochi istanti dopo notiamo una folta chioma riccia, e questo basta per capire di chi si tratta.

"Bella fra!" urla contento il nuovo arrivato riferendosi a Manuel; si scambiano due spintoni amichevoli e poi lui sposta il suo sguardo sui miei occhi. Il mio cuore inizia a sentire le forti vibrazioni che trasmettono le sue grandi pupille nere e, senza accorgermene, rimango impalata a fissarlo e a sognare; mi piacerebbe salutarlo con un abbraccio, mentre mi limito soltanto a scuotere la mano e a sorridergli.

"Ciao, Naomi." emette queste due singole parole con un tono menefreghista, però riesco a percepire quel piccolo tocco di dolcezza. Sposta velocemente la sua traiettoria visiva ed iniziamo, tutti e tre, ad incamminarci verso l'entrata in vetro del centro commerciale.

"Vero che andiamo da H&M?" domando entusiasta ai due, sapendo già le loro risposte.

"Ma certo che no!" continuano a lamentarsi con versi strani, ma li prendo per le loro maglie e li trasporto a forza sulle scale mobili.

"Sono felice di essere qui con voi." ammetto, pensando, però, al fatto che in questo momento potevo essere a casa di Eddy o al parco con Marko.

"Anche noi." rispondono in coro e sorrido, ma uno di quei sorrisi tristi, che ti fanno capire di non star vivendo più allo stesso modo di prima.

Raggiungiamo il negozietto che ci accoglie con una grande insegna rossa. Wow, il mio posto preferito. Entriamo all'interno e vengo sommersa dall'emozione a vedere così tanti capi alla moda; il primo che spicca all'occhio è un vestitino nero con due strisce di cucitura bianche, penso si tratti di un tubino.

Mi piacerebbe provare tante di quelle cose, ma ciò che mi ferma è lo scarso tempo a disposizione e la mancanza di tanti soldi. Mi accorgo di essermi completamente dimenticata dei miei due accompagnatori, infatti mi volto di scatto e, per fortuna, sono dietro di me a seguirmi con facce sconcertate. Scoppio a ridere e mi incammino a passo svelto verso i camerini.

Leggo la grande scritta per indicarne l'entrata e ne scelgo uno piccolo. Hanno una tendina color verde acqua, due specchi e degli attaccapanni. Mi tolgo la magliettina rossa e i pantaloncini neri e, con molta foga, mi infilo il vestitino. Mi guardo e rimango allibita.

Per la prima volta amo il mio fisico. Si nota il punto vita stretto e i fianchi larghi e sinuosi accentuati dalla curva del vestito; esco dal camerino e Mikael sbianca.

"Come mi sta?" chiedo contenta.

"Ci sta." affermano soltanto i due, vabbè, basta che piace a me.

Dopo aver pagato, essere usciti dalle corti e aver fatto la pausa sigaretta Manuel si allontana per rientrare all'interno del luogo, però io e Mikael, da stupidi, decidiamo di prendere una strada alternativa: delle scale in ferro mai viste prima. Inizia a salire su ed io lo seguo.

Me lo sento, è il momento giusto. Il mio stomaco inizia a formicolare, la mia testa a girare e le gambe a tremare.

"M-Mikael, a-aspetta." lo chiamo e lui scende due gradini guardandomi con espressione perplessa.

"Dimmi, Naomi."

"Io, um, io ti devo d-dire una cosa." sento le mie guance arrossire, la mia pelle bruciare; ho ansia, tanta ansia.

"Su, parla." mi incita avvicinandosi.

"T-tu, si, tu-" sospiro. "Tu mi piaci, tu mi piaci tanto." l'ho veramente detto. I miei occhi sono lucidi, la mia fronte bagnata.

Lui rimane a fissarmi, anzi, non mi guarda neanche. Non parla, neppure una parola; mi sto pentendo della mia azione, non dovevo, ho fatto una cazzata.

"Naomi, a-anche io ti devo dire una cosa." lo guardo quasi supplicante.

"Mi piaci anche tu." senza lasciarmi il tempo di realizzare ciò che ha appena ammesso scende le scale e corre verso l'entrata principale; dopo pochi momenti di perplessità lo seguo pimpante.

Non posso crederci, si è avverato. Il ragazzo dei miei sogni ricambia sul serio e io, e io ho appena dichiarato il mio interesse a lui!

Ora devo passare avanti a Eddy, lui è un capitolo vecchio e soprattutto chiuso; ora c'è Mikael, lui. Addio Eddy, addio per sempre.

Io e te, anime affiniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora