No. Non posso.
Abbassai lo sguardo per evitare il suo. Lentamente, come un automa, mi alzai da lui con l'intenzione di scappare via il prima e il più lontano possibile.. come avevo sempre fatto. Feci per avviarmi verso la porta, ma mentre mettevo un piede avanti ad un altro, il mio polso venne bloccato costringendomi a rimanere fermo. "Vuoi rifarlo?" Chiese retorico e con una punta di sarcasmo, Draco. Mi girai confuso. "Vuoi andartene di nuovo per giorni senza dire niente e tornare come se nulla fosse?" Chiese ancora, i suoi occhi supplicanti mi pregavano di restare al suo fianco, ma non ero abbastanza forte.
"Non sarà 'per giorni', ho solo bisogno di pensare." Mentii, ma come capendolo, l'altro aumentò la presa e mi strattonò verso di sè.
Fu un abbraccio familiare: di quelli caldi, quelli che ti fanno sentire a casa anche quando non ne hai mai avuta una, quelli che vorresti durassero per sempre. "Lo so che sei pieno di dubbi, che io sono l'ultima persona che vorresti al tuo fianco, ma ti prego non respingermi." Mi sussurrò mentre io tenevo la testa sul suo petto, ascoltando le variazioni del suo battito cardiaco. Mi venne da piangere. Non era lui il problema, ma io. E sapevo che quella fosse la classica scusa per lasciare qualcuno, ma per me era davverò così. Lasciai che le braccia stringessero la schiena nuda del biondo con la testa ancora appoggiata alla sua clavicola. "Non voglio farti soffrire." Sospirai sentendo il suo cuore perdere un colpo per poi cominciare a battere più forte. "Non decidere per me." Ringhiò tra i denti, alzai lo sguardo per incrociare il suo, l'aria frustrata era sparita lasciando posto ad una nuova determinazione.
Scossi la testa cercando di trattenere le lacrime che minacciavano di uscire.
Il suo voltò si addolcì e spuntò un piccolo sorriso pieno di affetto e commiserazione.
Nello stomacò si formò un vuoto così come nella testa, e non capii più nulla, perchè la persona che avevo davanti era quella che avevo sempre sognato, cercato, sperato e non ne potevo più di pensare alle conseguenze. Per lui avrei potuto anche rischiare, mandare tutto all'aria. Presi di mira il muro dietro il biondo e mentre prendevo l'assalto della sua bocca lo sbattei su di esso. Lo sentii ridere sulle mie labbra e non potei fare a meno di restutuirgli un sorrisino mentre quel suono cristallino arrivava alle mie orecchie.
"Dove eravamo rimasti?" Mi chiese ironico afferrando qualche ciuffo moro tra le sue dita e giocare con essi.
Ammiccai verso il letto sul quale, in un turbinio di movimenti ci ritrovammo come prima. Lui sopra di me, petto contro petto, labbra contro labbra. La differenza fu che l'adrenalina in circolo si sentiva nell'aria in una simbiosi con la passione. Ben presto gli indumenti indossati da entrambi finirono inevitabilmente a terra.
"Draco.." sospirai quando il suo membro venne a contatto con il mio, e una scossa attraversò tutto il mio corpo facendomi inarcare. Il biondo mi rispose mordicchiandomi il lobo e succhiandolo senza ritegno. Mi chiesi all'istante come riuscisse a farmi impazzire con quei suoi minuscoli gesti, e chi altro era stato nella mia stessa posizione. Mi colpì inspiegabilmente una sensazione nuova di malessere che associai per sintomi alla gelosia. "Draco." ripetei cercando di rendere la voce più sicura. "Mhh.." rispose continuando la sua scia di baci verso il petto. Per la seconda volta i nostri corpi si strusciarono e il mio tono si fece più urgente. "Io devo dirti una cosa.." mormorai sapendo che anche non volendo le mie guancie si stavano tingendo di scarlatto. Il biondo fu d'un tratto tutto attento e mi sentii ancor più a disagio. "Harry. Cosa c'è?" Chiese preoccupato. "Vuoi che la smetta?" Domandò ancora con una punta di delusione che cercò di mascherare spingendosi con disinvoltura indietro i capelli. "No. No." Mi affrettai a dire, lui si rilassò percettibilmente per poi sedersi, stando attento a non pesarmi, sul mio busto. "Il fatto è che io...." cercai di dire. "Non sarai mica vergine." Rise di gusto guardandomi ironico aspettando la mia risata, che ovviamente non arrivò. "Starai scherzando!" Quasi urlò totalmente scandalizzato con gli occhi praticamente fuori dalle orbite. Scossi la testa negando e abbassai lo sguardo sulle mie mani intrecciate tra loro. Ci fu qualche lungo istante fi silenzio. Il Malfoy mi prese per il mento facendomi alzare la faccia. "E dove sei stato fino ad ora?" Sospirò, ed il suo parlare venne soffocato dalle mie labbra. Sospirando lasciai che la sua lingua entrasse nella mia bocca e si scontrasse con la mia, mi facevano quasi male le labbra per quanto ci stessimo baciando e fui sicuro di averle gonfie e rosse nel momento in cui guardai quelle del mio compagno.
"Ti fidi di me?" Chiese, ed il suo tono,associato a quei magnifici occhi, fu tutto ciò che mi occorreva per dire sì. Mi lasciai trasportare da lui, dalla sua esperienza, dai suoi movimenti. Entrò dentro di me con dolcezza, catturando con le sue labbra i gemiti e gli ansiti di dolore legati alle sue spinte caute e decise. Sembrarono passate ore quando blaterando come un pazzo il mio nome raggiungeva il culmine e quella visione paradisiaca di lui sopra di me sudato e pieno di lussuria mi era bastata per unirmi a quell'apogeo.
Avendo dormito una notte corta e poco profiqua, mi abbandonai a quel torpore irregolare e lasciandomi cullare dalle braccia del mio amante, crollai nel sonno.
"Sveglia principessa!" Mi gridò Ron nelle orecchie facendomi sobbalzare. Ringraziai Draco per avermi messo una coperta addosso o in quel momento sarei stato completamente nudo alla mercè del mio adorato nipotino. "Cosa?" Chiesi confuso da quella sua entrata in scena. "Sto partendo genietto. Pensavo che avresti voluto salutarmi..." mi fece il labbruccio e io risi strofinandomu gli occhi come un bimbo. Buttai le gambe giù dal letto e mi portai dietro il lenzuolo avvolgendomelo attorno ai fianchi, in un precario ma efficacie riparo. Sentii l'acqua della doccia scorrere attraverso il muro e seppi che Draco era lì. "Vengo quando posso." Disse Ronald con rammarico. "Tu torna a casa per le vacanze, credo che nemmeno si accorgeranno di te, dati tutti glo illusti ospiti per l'occasione." Mi invitò abbracciandomi come solo lui sapeva fare. Con quel misto di fratellanza e mascolinità. Ridemmo insieme e poi tornammo seri guardandoci negli occhi. "Spero per te che ne valga la pena." Disse e io annuii capendolo al volo. "Oppure la prossima volta vengo qui per spaccargli le ossa." Gridò come a farsi sentire dal diretto interessato. Risi nuovamente.
"Addio principe James." Salutò formalmente. "Addio.." borbottai a disagio. Guardai la chioma rossa sparire dietro l'angolo del corridoio, e chiusi la porta. Per poco non tirai un urlo quando mi ritrovai girandomi un Malfoy gocciolante e sereno. "Avresti bisogno di una doccia." Mi prese in giro trasportandomi in bagno talmente velocemente da far cadere il lenzuolo.
Magari avrei potuto abiatuarmici.
"Signor Potter." La lezione di educazione fisica era qualcosa che odiavo. Facevo sport sin da quando ne avevo memoria, e le insulse partite di pallavolo con i miei compagni non mi appassionavano poi molto.
"Signor Potter." La voce mi arrivò ovattata. Aprii un occhio faticosamente osservando le faccie poco conosciute degli alunni che mi guardavano incuriositi,come si farebbe con un criceto. Cercai di alzarmi in piedi, perchè a quanto pareva ero disteso sul pavimento, ma un giramento di testa mi constrinse a stare fermo. "Quella pallonata deve essere stata davvero forte." Borbottò solare il professore. Lo guardai confuso.
"Forse è meglio affidarti all'infermiera Chips." Sospirò capendo la mia difficoltà. "Lo accompagno in infermeria." Si propose qualcuno. La voce di una ragazza, sicuramente. Non riuscivo ad associarla ad un volto. Fui aiutato ad alzarmi, poi nella mia visuale una figura minuta fece il suo ingresso trionfale. Capelli rossi, occhi castani, lentiggini qua e là, mi ricordò subito Ron e sorrisi all'idea di raccontargli quel mio incontro. "Lo affido a lei signorina Weasley." La testa continuò a girare, anche se minimamente mentre la ragazza mi sorrideva timidamente e mi metteva un braccio sotto l'ascella supportandomi. "Naturalmente." La sentii dire mentre il corridoio prendeva forma davanti a noi. "Sono Ginny Weasley." Si presentò mentre a passi decisi ma lenti mi trasportava con la forza di una sportiva verso l'infermeria. "Harry Potter." La informai sbottando. Lei mi rivolse un sorrisino sghembo. "Lo so. Ti stavo cercando."
Capitolo-mini..
Ricordo che in questa storia Ron è nipote di Harry e per questo è un Potter, quindi Ginny non è sua sorella.. Chi sarà allora? Un bacio e al prossimo capitolo. Fatemi sapere cosa ne pensate di questo con un commento e/o accendendo la stellina qui in basso Xx.
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Ci sono anch'Io || Drarry
FanfictionEntrambi i miei genitori avrebbero voluto che studiassi privatamente, ma frequentare una scuola, seppur sempre differente, mi dava la falsa sensazione di non essere propriamente 'solo'. "Draco Malfoy ;)" "Harry Potter." 🥇#58 in Drarry (09-06-2020...