11 CAPITOLO

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Arrivato davanti la porta della camera sentii un vociare sommesso all'interno. Capii subito dal borbottare senza risposta di Draco, che stesse parlando al telefono, ma non capii nemmeno una parola. Feci scattare la chiave nella serratura il più rumorosamente possibile come a segnalare la mia presenza. Il biondo era seduto sul letto. L'aria sfatta in un trasandato veramente sexy e un cellulare vecchio modello tra la scapola e l'orrecchio. Quando fui nella sua visuale alzò gli occhi incrociando i miei e senza nemmeno sapere il perchè, mi ritrovai a trattenere un sorriso.

"Si Tom, ho capito sin troppo bene, ma ora devo lasciarti." Sentii dire mentre buttavo lo zaino sulla scrivania e allentando la cravatta, cadevo sul letto chiudendo gli occhi. "Certo certo. Ti aggiorno." Con un sospiro più forte degli altri chiuse la chiamata. Aprii un occhio e lo guardai. Respirava a fatica come preso da un attacco d'asma, le spalle scosse da piccoli tremiti mentre si alzavano ed abbassavano ansanti. Stavo per alzarmi quando il suo telefonino venne scagliato con rabbia verso la parete, ma invece di frantumarsi, rimbalzò per atterrare morbidamente sulla moquette. Il biondo si prese la testa tra le mani, dondolandosi avanti ed indietro come un tossico in crisi di astinenza. Lentamente come cercando di non spaventare un animale selvaggio, mi alzai e mi inginocchiai davanti a lui. Presi delicatamente le sue mani e le allacciai con le mie allontanandole dal suo viso disperato. Non sapevo perchè era in quello stato. Forse si sentiva in colpa di aver perso il telefono con le nostre foto. O aveva avuto qualche richiamo scolastico. Fatto sta che in quel momento non mi interessava. Volevo solo alleviare il suo malessere che ormai era entrato a far parte di me. Non parlammo. Semplicemente lasciammo comunicare i nostri corpi, i nostri ansiti e gemiti di approvazione; frustrazione; piacere.

Passammo poi il pomeriggio a chiacchierare del più e del meno, in un tacito accordo di riservatezza.

La mattina dopo quando aprii l'armadietto ci trovai dentro un foglietto ripiegato su se stesso in modo raffinato. La calligrafia elegante anche se leggermente infantile, mi fece subito capire a chi appartenesse anche se era sprovvisto di firma.

Che ne dici di un picnic in biblioteca?

Ci vediamo alle dodici e mezza nel reparto proibito.

Avevo sentito parlare della biblioteca della scuola, ma essendo spesso in quella moderna del locale all'angolo, non mi era parso necessario visitare anche quella dell'istituto. Da quello che i miei due unici 'amici' all'interno dell'istituto mi avevano narrato. Il reparto proibito era un ala della biblioteca nella quale ai tempi dell'apertura della scuola erano posti i tomi contenenti qualcosa che per lo stato e la religione era considerato sacrilego. Oggi i ragazzi non lo frequentavano per il disinteresse verso quei libri pieni di storia, e in effetti mi parve un enorme bestemmia nei confronti della cultura.

Solo due lezioni le condivisi con Draco, e le passammo scambiandoci foglietti sul banco in cerca di un po' di distrazione. Tra noi c'era una sorta di sottile pellicola che ci divideva in modo strano. Davo la colpa di quel distacco alla mia omissione sulla faccenda 'futura moglie'. Ma non poteva essere solo quello. Ci ritrovammo così ancora una volta a nasconderci l'uno dall'altro senza capirne il motivo.

"Ci vediamo nel pomeriggio." Lo salutai con un bacio dopo essermi affrettato a lasciare la tracolla in stanza prima di avviarmi al luogo dell'appuntamento. "Dove vai?"chiese dalla sua scrivania. Aveva davanti uno di quei preparati dal gusto orrido che avevamo comprato qualche giorno prima al supermercato. "Devo fare alcune telefonate. " mentii con un finto sorriso. Lui annuì e tornò al suo pasto.

"Senti Harry. Credo che abbia ragione Hermione. Ho soli quindici anni ma so cos'è l'amore e so anche che è un sentimento che non potremmo mai condividere. Da quello che ho capito il tuo cuore appartiene già a qualcun'altro. Non ti forzerò a dirmi il suo nome, ma sono felice per te."

Ci sono anch'Io || DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora