10 CAPITOLO -2 Parte-

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Mi svegliai con il cuore in gola. Il sonno in cui ero caduto da meno di un'ora era ormai nuovamente sparito. Sospirai pesantemente passandomi stanco una mano tra i capelli sudati.

Possibile che avessi sognato tutto? Magari la pallonata ricevuta dritta in testa mi aveva fatto scatenare una marea di inverosimili allucinazioni.. avrei voluto davvero tanto si trattasse di quella circostanza, ma sfortunatamente non era così e sapevo che mentire a me stesso mi avrebbe reso soltanto le cose ancor più difficili.

Draco nel letto accanto, si lamentò, per poi buttare le lenzuola sul pavimento scalciando con i piedi. Pensai si fosse svegliato, ma mi ricredetti sentendo il suo respiro pesante.

La sveglia al mio fianco segnava le cinque e mezza, così decisi di indossare la tuta ed andare a correre.

I pensieri si accavallavano mentre con intercedere da corridore osservavo il campus e mi rendevo conto per la prima volta della sua grandezza e prestigiosità. Non era gente comune a frequentarla.

Attorno alla struttura collegiale si mostrava un enorme distesa di verde, disseminata di alberi secolari di cui l'opuscolo non accennava l'esistenza. Dietro di essa, un parcheggio molto ampio pieno delle macchine di studenti e docenti. Anche dalla mera ossevazione delle stessesi poteva intuire il livello presentato.

Il cancello era già aperto così mi fu facile uscire e fare il giro dell'isolato. L'odore dei cornetti appena sfornati, le serrande dei bar e dei negozi che cominciavano a dischiudersi trai primi raggi del sole, le signore che stendevano il bucato e il profumo di ammorbidente. Tutto quello mi calmò, così come il sorgere monotono e famigliare del sole, che finì quasi per farmi sbattere contro un palo. Era tutto così odiosamente scontato, da farmi sentire in pace col mondo. Inutile dire che quella dolce sensazione durò molto brevemente.

Una volta tornato in camera fu un sollievo farsi la doccia e un sollievo trovare Draco ancora dormiente. Mi vestii velocemente e con lo zaino in spalla mi avviai verso la mensa. L'ambiente in confronto a quello al di fuori di quelle mura, poteva essere definito solo in un modo: squallido.

Le lezioni sarebbero cominciate soltato un'ora dopo, così decisi di ripassare per le imminenti interrogazioni, sorseggiando uno scialbo caffè dei distributori automatici.-

Preso dal libro di letteratura inglese,non mi accorsi minimamente del ragazzo che si sedette al mio fianco scoccandomi un bacio. "Ho una brutta notizia." Annunciò. Mi irrigidii visibilmente, girandomi verso il biondo. Aveva la mascella contratta e negli occhi bellissimi un'emozione che avevo visto solo poche volte balenare nel suo sguardo. La perfidia mascherata dalla colpa.

"Cosa?" Chiesi atono. Ne avevo davvero abbastanza.

"Ho perso il telefono." Disse guardando il tavolo usurato dal tempo, pieno di scritte risalenti ai primi anni di nascita dell'istituto. A volte si sentiva quasi il peso di tutte le generazioni passate per quelle stesse sale e quegli stessi corridoi. Mi rilassai tornando al libro. "Harry. C'erano delle nostre foto." Disse ancora, stavolta trovando il mio sguardo, in un espressione mortificata. Io cercai di mantenere la calma, respirando a fondo, senza lasciare che il panico prendesse il sopravvento. "Fermo. Non vuol dire nulla. Magari è solo finito tra le tue cose in camera." Supposi concentrandomi sul chiudere i quaderni davanti a me. Draco appoggiò la sua borsa sul tavolo, la guardai. Ne estrasse un foglio ripiegato varie volte. "Stamattina ho trovato questo."

Me lo mise davanti e io lo osservai incredulo. Un collage di nostre foto, diversi selfie scattati male e sfocati. Le nostre faccie buffe o la mia seria mentre l'altro rideva, non ce ne erano molte. Per lo più scattate a tradimento, contro la mia volontà, ma in una era palese il bacio che stavamo scambiandoci. Era la foto del ballo. Strinsi i pugni.

Ci sono anch'Io || DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora