15 CAPITOLO

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[...]

Non erano ciò che avrei voluto. Io volevo Lui. E non sarebbe cambiato lasciandomi scopare da qualcuno che non fosse lui.

Allungai le mani e allontanai quel busto scolpito dal mio. Poi mi alzai sulle punte e donai a quel dio un casto bacio sulle labbra. "Buonanotte Travis." Dissi mentre aprivo la porta e sgattaiolavo fuori. Strinsi tra le mani l'anello che portavo al collo. Dovevo scoprire la verità.

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15 CAPITOLO

Considerando che oramai non mi serviva più, trovai il caricabatterie nella tasca laterale della borsa, dove ovviamente non avevo guardato.

Misi a caricare il telefono lasciandolo spento e me ne andai a dormire. Avevo fatto fin troppo per quel giorno. Dovevo ammettere che però la routine monotona del collegio mi mancava. Passare le ore di lezione a parlare con il vicino di banco senza farsi scoprire. Studiare il pomeriggio. L'ansia per le interrogazioni... bhe forse quella no.

"Harry." La sua voce era così reale. Sembrava fosse lì accanto a me, bello e solare come sono una volta era stato.

Allungai la mano per toccarlo. Tastai il suo petto congratulandomi con la mia mente per la verosimiglianza delle sue forme. "Harry svegliati." La sua voce ad un soffio da me. Perchè voleva che mi svegliassi? Mi piaceva tanto riaverlo accanto a me. Lo avevo fatto scappare nella realtà, non avrei sprecato anche le mie opportunità in un sogno. Avvicinai quel ragazzo a me, posando le mie labbra sulle sue. Proprio come le avevo lasciate.  Erano così belle e appassionate. Ma la cosa durò brevemente, Draco mi respinse allontanandomi con uno spintone, che seppur delicato,  rimaneva tale. Sbarrai gli occhi in preda alla delusione e alla sorpresa e... un paio di occhi grigi mi guardavano freddi e pieni di rammarico.  Alzai il busto e arretrai fino a toccare il muro con la schiena. "Draco." Bisbigliai confuso.

"È così che saluti chi viene a svegliarti la mattina?" Chiese acido allontanandosi anche lui, ma rimanendo comunque seduto sul letto.

Le parole si bloccarono in gola, ma feci un respiro profondo e lo guardai negli occhi. "Cosa ci fai qui, Draco?"

Chiesi cercando di darmi un contegno, diviso tra il saltargli al collo e ammazzarlo, o riempirlo di baci. "Io? Ho preso il primo volo appena hai chiuso quella maledetta videochiamata."

Si alterò.

Adesso era Lui quello arrabbiato? Mi alzai velocemente e lo guardai dall'alto. "Oh il povero Draco Malfoy, ha fatto un lungo viaggio in aereo." Lo derisi.

"Una volta mi chiamavi Dray." Bisbigliò più a se stesso che a me. Tutta la maschera che portavo si sbriciolò guardando la sua fragilità, mentre rimaneva con la testa tra le mani.

Crollai in ginocchio sul pavimento e lo guardai negli occhi togliendogli le mani dal viso.

"Prima che ti comportassi in quel modo con me, prima che mi abbandonassi quando avevo più bisogno di te. Chi sei davvero? Mi è stato proibito di vederti, Perchè?" Solo allora notai che era piuttosto malandato e la finestra era spalancata. Sicuramente era entrato da lì.

"Io.. Harry,  mi dispiace tanto." Disse

Facendomi allontanare.

" Je suis un journaliste du magazine Voici." Disse in un perfetto francese. Arretrando andai a sbattere sul muro dietro di me.

Un giornalista. Francese. Draco.

"Stai scherzando?" Chiesi in un sussurro. Lui scosse la testa lentamente.

Nel mio cervello i pezzi del puzzle si misero al loro posto. Era tutto così logico. Ero stato un fottutissimo idiota. Tutti lo sapevano, ed io ero cascato in quella maledetta trappola pubblicitaria.

La lampada che avevo affianco venne scagliata con violenza addosso al ragazzo davanti a me che non si diede neppure la pena di spostarsi. Colpì dopo un volo basso e mirato la sua testa, facendola sanguinare.

Caddi a terra piangendo.

"SEI STATO TU A PUBBLICARE QUELLE FOTO!" Gridai in preda alla rabbia. "ECCO PERCHÈ TE NE SEI ANDATO!" Continuai tra le lacrime.

"HAI PENSATO DI FARMI INNAMORARE, COSÌ, così sarebbe stato più facile ottenere informazioni...."

La frase si trasformò da un grido straziante ad un sussurro rassegnato.

"Non è andata così... io ti amo davvero, Harry." Alzai lo sguardo e lo fulminai asciugandomi le lacrime e alzandomi in piedi.

"Vorrei poterti credere Dray. Vorrei poterti abbracciare e dire che non ha importanza, ma non posso."  Entrai nel bagno e presi la cassetta del pronto soccorso che avevo. Il biondo mi seguiva con gli occhi.

"Non posso perchè finirei per distruggermi. Tu finiresti per distruggermi." Completai con la calma e la freddezza che mi era permessa. Presi dell'alcool e un batuffolo di cotone e lo passai sul taglietto che avevo procurato al ragazzo.

"Perchè non ho mai voluto. Ma mi sono innamorato di te." Dissi sorridendo con gli occhi lucidi. Mi avvicinai lentamente e lasciai un languido bacio sulle sue labbra. Presi un cerotto dalla scatola e coprii la ferita.

"Harry, io ti amo. Ti amo. Ti amo." Cominciò a ripetere e con mia sorpresa lo fece tra lacrime disperate. "Non serve Draco. Come posso credere a qualcuno che mi ha usato soltanto per denaro, notorietà." Risposi con tono disperato. Perchè rendeva tutto così difficile? Ormai aveva il suo scoop. A cosa serviva sfruttarmi ancora.

"Ma è la verità!" Mi supplicò cercando di convincermi. Ma per quanto avevo bisogno di quello scontroso e meraviglioso ragazzo, proprio non riuscivo a pensare di farlo rimanere al mio fianco. "La verità? Quando mi hai detto la verità? Ti sto offrendo il mio aiuto. Blaise è mio fratello. Ho perso il telefono. Tutte cazzate Draco." Risi pensando a quanto ero stato scemo a credergli. Mi aveva preso per culo ben bene. "Adesso capisco. Anche Blaise mi ha mentito. Mi stavate al collo entrambi... una specie di braccio destro." Mi sbattei la mano sulla fronte, per il ritardo in quell'ovvia deduzione.

"Hai ragione. Non ci si può fidare di uno come me." Rispose alzandosi finalmente dal letto e avviandosi verso la finestra. "Mi dispiace." Disse mentre cercando un appiglio si calava giù.  "Addio Dray. Aku cinta kamu*" Salutai mentre con gli occhi sbarrati dalla sorpresa delle mie parole scompariva nel buio del giardino.

Ero ancora affacciato alla finestra quando una  Rose tutta affannata entrò di fretta nella camera non curandosi della porta lasciata spalancata. Stavo per urlarle di uscire dalla mia stanza, poi vidi i suoi occhi rossi, le lacrime sulle guance accese. Alcuni singhiozzi la scuotevano mentre cercava di riprendere il controllo di sè per formulare una frase, una spiegazione.

Le andai incontro sperando vivamente di avere una faccia meno disperata della sua, ma non ne potevo assolutamente essere certo.

"Rosie? Che succede?" Chiesi con la voce rotta dalle precedenti emozioni, ma anche dal suo inaspettato arrivo.

"Papà--" mormorò e le lacrime cominciarono a scorrere copiose prima ancora che finisse la frase.

"Rosalie. Cosa cerchi di dirmi?" Chiesi nuovamente avvicinandomi e prendendola per una spalla cercando di infonderle non seppi quale incoraggiamento.

Per tutta risposta lei mi prese per la mano, come quando eravamo piccoli e mi trasportò  con se.

*okay questa cosa l'ho presa da shadowhunters. Non mi ricordo che lingua è in effetti, ma lo dice Magnus ad Alec prima di lasciarlo e mi piace un casino la coppia Malec quindi l'ho messa: significa "ti amo"...

Angoletto autrice:
Scusate scusate scusate per questo capitolo di merda, ma non sto avendo nessun momento libero per scrivere -.-''
Mi spiaceeeee *piange*
Fatemi comunque sapere cosa ne pensate con un commentino e/o accendendo la stellina qui in basso Xx

Ci sono anch'Io || DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora