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Quando tornai a casa quel giorno, era come se in me fosse nata una strana e nuova sensazione. Avevo avuto la sensazione che Peter volesse dirmi qualcosa di importante ma poi avesse cambiato idea. Più volte, durante il tragitto verso casa, avevo insistito affinché me lo dicesse ma più volte rispose che era una cosa che aveva poca importanza e che ormai se l'era già dimenticata.

"Allora... ci vediamo domani?" domandai con le mani dietro la schiena, fuori la porta di casa mia.

Lui sembrò pensarci per qualche secondo ma poi curvò un angolo delle labbra in un sorriso "Si, certo." Rispose solamente arrossendo lievemente sulle guance. Alzai le sopracciglia chinandomi leggermente in avanti verso di lui "A domani penso tutto io." Aggiunse scrollando la testa come a riprendersi da un sogno ad occhi.

Corrugai la fronte un po' divertita "Parker tutto bene? Prima per sbagli ti ho bruciato un po' la schiena, non i neuroni." Lo presi in giro arricciando la punta del naso.

Roteò gli occhi al cielo divertito dandomi una leggera spinta alla spalla "Oh molto divertente, Morgan." Rispose nel mentre. Barcollando indietro di qualche passo per la sua piccola spinta gli afferrai il braccio attirandolo a me, avvolgendogli poi le braccia attorno al collo facendo scontrare le punte dei nostri nasi.

Entrambi sorridemmo con occhi socchiusi.

"Voglio fare le cose per bene." mormorò a fior di labbra procurandomi una serie di brividi lungo tutta la schiena.

"Stai già facendo tutto per bene." risposi appoggiando la fronte contro la sua spalla strofinandocela contro per poi appoggiare la guancia contro essa e inalai a fondo il suo profumo. Lo sentii rabbrividire anche lui, cosa che mi fece sorridere.

Si morse il labbro stringendo le sue braccia attorno alla mia vita "Domani vedrai." Scosse lentamente la testa sporgendosi verso il basso per lasciarmi un bacio sulla fronte, anche se con qualche difficoltà. Ridacchiai, facendolo sorridere divertito anche lui, e alzai il viso stampandogli un bacio sulla guancia.

"Non vedo l'ora."

E con questo ci salutammo con la promessa di rivederci il giorno dopo. Ci eravamo dati appuntamento dopo le sei di sera sulla spiaggia. Non vedevo l'ora di passare del tempo con lui da persone normali e staccare per almeno qualche ora, dimenticandoci di tutto il resto. Una delle tante cose belle, e allo stesso tempo brutte, dello stare con Peter, era che il tempo purtroppo passava in un baleno. Quando sto con lui è come se venissi inghiottita in un'altra dimensione. Un posto dove ci siamo solamente io e lui. Un posto in cui ci perdiamo delle ore anche se sembra essere passato qualche minuto.

Il giorno dopo, subito dopo pranzo, MJ si presentò a casa mia per aiutarmi a preparare per la serata. Sia per quanto riguardava il vestire sia per quanto riguardava psicologicamente che emotivamente. Anzi, soprattutto per le ultime due.

"Iris, farai un solco a terra a forza di camminare avanti e indietro per la tua camera." Mi rimproverò la mia amica roteando per l'ennesima volta gli occhi al cielo mentre se ne stava a gambe incrociate sul mio letto, a guardarmi andare avanti e indietro disperata "Tu e Peter siete già usciti molte volte assieme, perché sei così agitata?"

Mi bloccai sul posto portandomi le mani fra i capelli "Scherzi? Questa volta è diverso!" sospirai andandomi a sedere al suo fianco con fare stravaccato e poco femminile, osservando con sguardo annoiato e assente i miei vestiti, ora messi in disordine, all'interno del mio armadio.

"Sei agitata perché ti ha detto che vuole fare le cose per bene?" domandò volgendomi un piccolo sorriso e io in tutta risposta sospirai di nuovo annuendo in silenzio "E perché mai? Non dovresti esserne contenta?"

Can't help falling in love || Peter Parker || SOSPESA MOMENTANEAMENTEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora