10 🕸

1K 46 49
                                    

"Potresti spiegarmi?" domandai ancora dato che Peter sembrava non avere alcuna intenzione a parlare.

"E'-è complicato..." portai le mani sui fianchi in attesa alzando le sopracciglia per invogliarlo a continuare. Lui si gratto la nuca sospirando "Ci siamo allora. Ehm, aspetta, forse è meglio fartelo vedere." Mi prese la mano stringendola cominciando a camminare via dal giardino della scuola. La cosa mi confuse parecchio. Io cercavo solamente delle spiegazioni e lui mi portava via... in un luogo appartato?

"P-Peter... farmi vedere cosa? Dove stiamo andando?" mi guardai attorno continuando a seguirlo quando si voltò a guardarmi un misto tra lo scioccato e il divertito, con un piccolo sorriso a dipingergli quelle labbra, così morbide.

"Signorina, non è assolutamente come può sembrare." Si giustificò scuotendo la testa arrossendo visibilmente. Tirai un sospiro di sollievo "Almeno, non per il momento." Disse piano facendomi andare di traverso la saliva "Stavo scherzando, calmati!" scoppiò a ridere arrossendo e scuotendo la testa fermandosi poi di colpo e così gli andai a sbattere contro la schiena, arrossendo. Grazie a lui ora, non riuscivo a togliermi dalla testa Peter in quella situazione. Cazzo! Non è da noi.

"Quindi?" cambiai argomento visibilmente in imbarazzo, così come lui, e mi guardai attorno cercando di capirci qualcosa in più ma mi accorsi che mi aveva portata in un vialetto poco distante dalla scuola, completamente vuoto. Voleva uccidermi, sicuramente.

"Allora, ora tu ti aggrapperai a me e non mollarmi per nessuna ragione. Hai capito?" mi prese per le spalle guardandomi dritto negli occhi assicurandosi che avessi ascoltato. Annuii lentamente non capendo cosa volesse fare di preciso "Ti direi di chiudere gli occhi ma ti perderesti la parte più bella." Aggiunse alzando le spalle.

"Che vuol dire?" domandai scrollando la testa sempre più confusa facendo un passo indietro.

"Promettimi di non arrabbiarti." Alzai le sopracciglia e senza rendermene conto lui mi venne incontro appoggiando le mani sui miei fianchi. Era più alto di me quanto bastava per obbligarmi ad alzare il viso verso il suo ogni volta che si avvicinava così tanto a me. Cominciai a sentire le mani sudare e il cuore battere forte data la sua vicinanza "Promettilo." Annuii poco convinta e lui sorrise "Ora stringimi."

"Si, capitano." Lo presi in giro decidendo di restare al suo gioco. Cosa poteva andare storto, dopotutto? Con lui sapevo di essere al sicuro quindi non mi preoccupai più di tanto di quello che sarebbe arrivato.

Alzai le braccia e le avvolsi attorno al suo collo e subito un suo braccio si avvolse attorno alla mia vita. Sorrisi strofinando la punta del naso contro la sua guancia lasciandoci poi sopra un piccolo bacio facendolo sorridere e arrossire. Amavo vederlo arrossire per merito mio.

"Pronta?" non mi diede tempo di rispondere che mi sentii mancare la terra sotto ai piedi. Cacciai un urlò quando vidi che avevamo preso il volo. Strinsi la presa attorno al suo collo e voltai il viso notando solamente ora che dal suo polso, grazie ad una specie di bracciale, partivano delle ragnatele. Persi un battito nel momento in cui capii la situazione. Non poteva essere. Mi stava facendo uno scherzo, vero? Come una frustata, cambiammo direzione cosa che mi fece urlare di nuovo facendo ridere il ragazzo.

"Non lasciarmi!" urlai nascondendo il viso nell'incavo del suo collo. Anche la sua presa si fece più forte.

"Questo mai." Come suo solito mi lasciò un veloce bacio fra i capelli, cosa che amavo.

La mia testa doveva ancora metabolizzare ciò che stava succedendo e quasi mi rifiutavo di credere che il ragazzo di cui ero innamorata era un supereroe. Lo stesso supereroe che mi ero ben pensata di limonare un giorno. Al solo pensiero arrossii violentemente per l'imbarazzo.

Can't help falling in love || Peter Parker || SOSPESA MOMENTANEAMENTEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora