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"Cosa?! Ascolta che cos'ha da dire!" sconvolta mi alzai dalla sedia indicando con la mano il signor Stark che si trovava alla mia destra.

"No, Iris, ascolta tu invece! Dovrei mettere in pericolo di nuovo la vita di mia figlia? Lasciarla andare in missione rischiando che le capiti qualcosa?" rispose lui alzandosi a sua volta appoggiando le mani sul tavolo che si parava fra me e lui "Il signor Stark non potrà proteggerti sempre, così come Peter."

"So cavarmela anche da sola." Risposi secca corrugando la fronte sentendo gli occhi farsi lucidi e pizzicare "Non ho bisogno della protezione di nessuno." Mormorai spostando lo sguardo in modo da evitare di piangere.

"Se posso permettermi" il signor Stark alzò una mano in aria attirando l'attenzione su di se e si alzò in piedi anche lui guardando sia me che mio padre "Senza alcuna esperienza sua figlia è stata in grado di proteggersi da sola. Le garantirò l'anonimato della sua identità, così come con Peter." Lanciò uno sguardo a Peter che subito si alzò in piedi anche lui "Nessuno sa delle nuove abilità di sua figlia, eccetto quel Ryan che abbiamo catturato e che non le farà più alcun male." Continuò rivolgendosi a me facendomi un cenno con il capo come per rassicurarmi e dimostrarmi tutta la sua sicurezza "Quello che è chiaro anche a voi è che se sua figlia continuerà a vivere normalmente come faceva prima chissà che cosa potrebbe succedere. Non è facile da metabolizzare ma Iris ora è diversa. Ha dei poteri e deve imparare a controllarli altrimenti che cosa succederà? In un momento di ansia e agitazione darà fuoco alla scuola uccidendo persone innocenti?"

I miei genitori si scambiarono uno sguardo e sospirarono. Anche a mia madre vennero gli occhi lucidi e mi guardò, io ricambiai il suo sguardo sforzandomi di sorriderle "A me va bene." parlò di punto in bianco facendo voltare tutti quanti verso di lei.

"Annie che cosa stai dicendo?" mio padre era sconvolto ma come biasimarlo.

"Lo so. Sono l'ultima persona che vuole mettere in pericolo sua figlia però ha ragione il signor Stark. Deve imparare a convivere con questa nuova cosa e noi dobbiamo supportarla anche se questa cosa non ci aggrada." Poi si voltò a guardare Stark "Questo non vuol dire che non passerà più del tempo a casa, vero?"

Lui scosse la testa "Oh no. Possiamo gestirla tranquillamente come il tirocinio di Peter. Forse all'inizio dovrà passare più tempo con gli Avengers perché deve partire da zero con il controllo delle sue abilità ma lei avrà comunque la sua vita normale: famiglia, scuola, amici e..." spostò lo sguardo su Peter curvando un angolo delle labbra in un sorriso "Ragazzo."

Alle sue parole sia io che Peter arrossimmo e ci scambiammo uno sguardo con la coda dell'occhio nascondendo un sorriso. Le nostre mani si avvicinarono e i nostri mignoli si intrecciarono.

"Non sono molto d'accordo ma credo di non avere altra scelta." Sospirò mio padre ormai arreso e si voltò verso di me con un sorriso tirato facendo intravedere delle piccole rughe ai lati degli occhi.

Presi coraggio e feci il giro del tavolo raggiungendo i miei allargando le braccia per abbracciarli, cosa che loro subito ricambiarono "Sarò sempre la vostra Iris, solo con qualche abilità in più. Prometto di impegnarmi e di non deludervi mai." Mormorai mentre le lacrime cominciarono a scendere giù lungo le mie guance.

L'indomani a scuola fui costretta ad andare nonostante fossi ancora un parecchio stanca e la voglia di incontrare e interagire con altra gente era pari a zero.

"Avete sentito di Ryan?" domandò MJ nella pausa pranzo dato che era il primo momento in cui riuscimmo ad incontrarci tutti e quattro. La carne che stavo mangiando mi andò di traverso alla sua domanda e Peter cominciò a battere al centro della mia schiena "Dicono che è stato arrestato perché ha rapito una ragazza e l'ha drogata." Continuò con una smorfia mentre giochicchiava con il cibo che aveva nel piatto.

Can't help falling in love || Peter Parker || SOSPESA MOMENTANEAMENTEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora