Capitolo 20

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- Che diamine ti è successo, Bradley?! - urlò Elis appena aprì la porta di casa, dopo che qualcuno suonò al campanello. Derek e Jade corsero all'entrata e la vista di Bradley pieno di sangue in viso e che zoppicava appoggiato a un Tristan improvvisato stampella non era certo delle migliori.

- Ha fatto a botte. - disse semplicemente l'amico portandolo a sedere sul divano in soggiorno.

- E lo dici così? - chiese Elis mettendosi di fronte al figlio e scrutando il volto una volta perfetto del ricciolo.

- Ma dai? - sussurrò Bradley. - Mamma, sto bene... - mugugnò, pentendosi poi di aver parlato, a causa del dolore che ciò gli aveva provocato.

- Chi l'ha picchiato? - chiese Derek una volta che Elis uscì dalla stanza per andare a prendere il disinfettante in bagno. Tristan sospirò.

- In realtà, è lui che ha picchiato Shawn... poi Shawn ha risposto.

- Cosa? - urlò Jade. Tris la guardò. - E come sta Shawn? - domandò Jade, per poi ricevere uno sguardo ferito da Bradley.

- Probabilmente meglio di lui. - rispose Tristan. - Bradley ha avuto i suoi motivi. - lo giustificò.

- Ovvero? - chiese Derek incrociando le braccia al petto.

- Forse... - cominciò Jade. - Forse è meglio lasciare che se la risolvano da soli. - Derek stava per replicare, ma Elis entrò nella stanza e fece alzare il figlio.

- Vatti a lavare la faccia. - ordinò.

- Non sta in piedi da solo. - disse Tristan tranquillo.

- E tu lo dici così?! - urlò di nuovo Elis in preda ad un attacco isterico che si addice solo ad una madre. Tristan alzò le spalle.

- Lo accompagno io. - disse Jade sospirando.

- Attenta, la parte sinistra del petto gli fa male. - la avvertì Tristan. Jade gli alzò il dito medio e si mise il braccio destro del fratello intorno alle spalle, per poi cingergli il fianco e accompagnarlo in bagno. Una volta arrivati Bradley aprì l'acqua e si sciacquò il viso. Lei lo fece sedere sul bordo della vasca da bagno, prese un asciugamano e prese a tamponargli la faccia per asciugargliela. Ora che si era lavato si vedeva che non era poi messo così male. Aveva il labbro gonfio e qualche graffio qua e là, ma la situazione non era così disastrosa come sembrava. La ragazza sospirò continuando a tamponargli il viso, ricordando il loro primo bacio.

- Perché l'hai fatto?

- Mi ha detto che... - Bradley sospirò dal dolore al labbro. - Siete usciti insieme e che... - gemette. Jade si fermò e lo guardò. Si perse nei suoi occhi tristi e doloranti.

- Non avresti dovuto.

- Ma... - cercò di giustificarsi lui.

- Shh... - si avvicinò a lui. - Io vorrei stare ancora con te, vorrei essere ancora la tua scopamica, o fidanzata, o anche solo quella che baci quando hai voglia; l'avrei fatto perfino di nascosto a tutti e a tutto... ma tu poi ti sei scopato Riley e... ti sei allontanato da me. Per questo, per una volta, ho cercato di non pensare a te e stare con qualcuno che mi facesse ridere, dopo settimane, pensavo di meritarmelo. - lo guardò con gli occhi lucidi. - Permettimi di essere felice. - detto questo gli lanciò l'asciugamano e uscì dal bagno. Bradley restò a fissare la porta chiusa e sospirò. Possibile che non ne combinava una giusta? Sbuffò e alzò la testa verso il soffitto, chiudendo gli occhi.

- E io come ci torno di là!? - disse tra sé e sé. Si alzò lentamente e la testa gli girò. Chiuse gli occhi e poco dopo li riaprì e cominciò a camminare lentamente verso il soggiorno, appoggiando una mano al muro, per non cadere. Diamine, ci mancava quella, il giorno dopo sua madre si sposava e lui era in quelle condizioni. Sbuffò. Continuava a ripetersi che doveva solo riposare e che sarebbe passato tutto. Entrò lentamente in soggiorno con la testa che girava. Appena Tristan lo vide gli corse incontro per aiutarlo.

La mattina dopo...

- Vaffanculo. - imprecò Jade cercando di allacciare la zip del vestito. Derek entrò nella sua camera nel suo smoking perfetto e le sorrise.

- La tua finezza migliora con l'età. - si avvicinò alla figlia e finì di allacciarle il vestito. La guardò e le sorrise. - Sei stupenda, bambina mia. - lei lo guardò dallo specchio e gli sorrise. Derek ricambiò il sorriso per un paio di secondi, poi si rabbuiò. - Sto facendo la cosa giusta, Jade? - la figlia lo guardò interrogativa.

- Che intendi?

- Insomma... - sospirò. - Dal matrimonio non si torna indietro. - Jade si girò e lo guardò.

- Non parlare così, papà. Non devi pensare a me, io sto bene.

- È che ti ho vista... sofferente, in questo periodo. - "così l'ha notato" pensò Jade.

- Non è per questo.

- E per cosa, allora? Permettimi almeno di aiutarti.

- Sto bene. - disse fredda, poi la voce si addolcì. - Vai e sposati con la donna che ami, io sto bene. La ami, non fartela scappare. - il padre l'abbracciò come solo un padre può fare. Le trasmise tutto l'amore che poteva darle, e lei lo sentì. Sorrise.

- Ti voglio bene.

- Anch'io, papà.

Derek uscì, diretto in chiesa. Ebbene sì, era il giorno del matrimonio. Elis era andata la sera prima a casa di una sua amica, avevano festeggiato l'addio al nubilato e robe simili. Derek... beh, Derek era rimasto a casa per vedere come stava Bradley. Era incredibile come quel faccino apparentemente innocente ne combinasse così tante. Ora Derek era diretto in chiesa, per compiere il passo più importante, una seconda volta. Scendendo le scale, Jade si chiedeva cosa ne pensasse sua madre dal paradiso del secondo matrimonio di suo padre. Sicuramente avrebbe voluto vederlo felice, ma dopo tutto quello che le aveva fatto? E non l'aveva nemmeno mai saputo... ma le seconde occasioni si meritano sempre, no? Beh, quella era la seconda occasione di Derek.

- Bradley! - lo chiamò. - Dove sei? Dobbiamo uscire, prima che si faccia tardi!

- Sì, eccomi! - disse lui prendendo le chiavi dell'auto. - Tris! - urlò. Jade guardò il fratellastro e notò che stava molto meglio della sera prima. I segni violacei e i graffi erano evidenti, per non parlare del taglio sul labbro inferiore, ma stava senza dubbio meglio. Tristan scese le scale correndo.

- Ci sono. - fece per allacciarsi la cravatta. - Ma non so allacciare 'sto coso.

- Lascia fare a me. - disse Jade lanciandogli via le mani e cominciando ad allacciargli la cravatta, poi, soddisfatta del suo lavoro, sorrise.

- Avete finito? - chiese scontroso Bradley. - Quelli si sposano, intanto.

- Calmati, riccio. - disse Tris uscendo di casa.

[...]

Bradley sbuffò. - Ci siamo. - fissava la chiesa, sapendo già cosa sarebbe successo da lì a poco.

- Già. - disse solamente Jade tenendo lo sguardo basso. Bradley si girò verso di lei e sospirò. Velocemente si avvicinò a lei e la abbracciò. Chi li guardava poteva solo vedere un abbraccio fraterno, di chi sta per diventare una famiglia, ma nessuno poteva capire cosa realmente succedesse tra loro e cosa significasse quell'abbraccio, perché entrambi provavano emozioni troppo forti per essere descritte, anche solo da abbraccio, un solo tocco o sfioro. Sciolto l'abbraccio si sorrisero, poi, lo sguardo di Bradley superò Jade, e si fermò su uno Shawn livido in faccia che si avvicinava alla chiesa.

Troppo Speciale Per Essere Mio|| Little Mix & The VampsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora