{6} Notte

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Scrittore:
Ah che soddisfazione scrivere lo scorso capitolo era da tempo che pensavo alla scena finale, ma sono certo che questo vi piacerà parecchio, sono pronto a infuocarvi le guance cari lettori/lettrici.
Buona Lettura.

Uscimmo dalla stanza, mia madre ci fece segno di precederla, ma una volta superata mi richiamò.
《Wilhelm... solo un attimo》
Mi fermai, simom avanzò di qualche passo per lasciarci un po' di privacy.
《L'idea di lasciarli dormire qui è stata di tuo padre》sentire ciò era come aver ricevuto una secchiata di acqua gelida.
Non Aggiunse altro e ci lasciò procedere.
Fui sbalordito che mii padre si fosse comportato in quel modo, forse stava tornando la buona persona che ricordavo.

Raggiunsi Simon e ci prendemmo per mano, raggiungendo la sala da pranzo.
Linda e Sara erano sedute sul divano barocco, posto vicino all'albero di Natale.
Appena ci videro si alzarono in piedi.
Linda fu la prima a parlare:
《Wilhelm, oh grazie a Dio stai bene, ci siamo spaventate tantissimo》
Vidi sara sorridere nel vederci mano nella mano e lo fece notare a sua madre.
《Oh...》rimase senza parole e ci guardò così orgogliosa.
《Abbiano chiarito》dichiarai.

Seguii un istante di silenzio e decisi di parlare, prima che la faccenda diventasse imbarazzante.
《Grazie per avermi fatto sfogare, l'altro giorno》Dissi rivolo a Linda.
Guardai i due fratelli.
《Ero venuto da voi... volevo parlarti》Conclusi rivolto verso Simom.
《Le ho raccontato di noi, di tutta la nostra storia...credevo fosse finita e volevo che almeno vivesse il ricordo》
《Diglielo scemo》ridacchiò Sara, spostai l'attenzione su di lei.
Le labbra curvate in un sorriso, gli occhi che brillavano di orgoglio, come quelli della madre, seguì il suo sguardo e vidi Simon col corpo rigido si voltò verso di me con un espressione imbarazzata in volto.
《Beh ecco... ero in casa quel giorno, scusa è che》
《Hai sentito tutto?》gli parlai sopra.
《...si》rispose, si sentiva in colpa.
《Allora va bene》
Feci spallucce, se si era nascosto aveva le sue motivazioni.
Non mi Importava, ero contento che avesse sentito la conversazione.

Si era fatto tardi e quel che era successo aveva stancato tutti.
《Vi accompagno nelle vostre stanze》
Condussi gli ospiti nelle loro camere, tutte singole, l'una accanto all'altra.
L'ultima fu quella si Simon.
《Ecco》Dissi un po' teso.
《Grazie》fece lui, mi prese per mano e mi tirò leggermente.
Avevo il suo permesso, allora entrai con lui e richiusi la porta dietro di me.

《Sono contento di aver chiarito》Dissi alle sue spalle.
Si voltò rivelandomi il più luminoso dei sorrisi.
《Sono così felice wilhelm》
Sentire quella frase fu come essere colpiti da una freccia di Cupido.
Mi si avvicinò e circondò il mio collo con le sue braccia.
Le mie trovarono posto sul suoi fianchi.
Sorrisi.
Ci soridemmo e sghignazzammo come due idioti innamorati.
I nostri volti sempre più vicini, fino a sfiorarsi l'uno con l'altro.
Dopo un po' trovammo molto più interessante far sfiorare le nostre labbra che le nostre guance.

Tornammo così a baciarci.
Prima piccoli schiocchi delle labbra, leggermente in contatto, poi leggeri baci a stampo ed infine, barcollando aggrappati a noi stessi un bacio vero e proprio, dolce e duraturo.
Fu magnifico concludere il bacio e vederlo in viso.
Arruffai i suoi capelli ricciolini.
Lui pettinò I miei.
《Ti amo》sussurrai.
《Ti amo》sussurrò lui verso il mio orecchio.

Lo strinsi in un abbraccio e sciogliendo Dissi.
《Buona notte》
Lo vidi agitarsi un po'
《Vai a dormire?》mi chiese.
《Si》Risposi.
《Dopo oggi sono un po' stanco》
Teso come una corda di violino si morse il labbro.
《Se sei così stanco... puoi restare a dormire qui》
Sùssultai stupito.
《Beh potrei tenerti compagnia》
Prese il pigiama che lasciavano per gli ospiti e lo indossò.
Una lunga maglia azzurra e dei pantaloni troppo larghi per lui.
Gli caddero subito.
L'abito però gli copriva metà coscia.
Ero rimasto ad osservare che si cambiasse per ogni istante.

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