{20} Fidanzamento

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Il giorno dopo gli efferati commenti non si affievolirono.
Tutti continuavano a postare, scrivere, commentare e giudicare su di noi.
La notizia si era propagata a macchia d'olio ed incendiata, pronta a bruciare il palazzo reale.

Non avevo idea di cosa fare.
Era tutto il mattino che simon mi stava appiccicato cercando di darmi forza.
Avevo una voglia irrefrenabile di scrivere che era tutto vero e di urlarlo al mondo intero, ma non potevo.
Desideravo semplicemente che i miei genitori mi dessero il permesso.

Ero anche in compagnia di Linda e Sara mentre mi arrovellavo il cervello.
《È l'occasione  giusta》mi bacchettò Sara.
《Sappiamo che non è facile, ma noi siano con te》mi incoraggiava Linda.
Stringevo la mano di Simon.
Glielo dovevo, volevo che tutti ci accettassero.

Non ci mise molto la gente ad organizzare un corteo sotto casa per protestare.
Esprimeva a gran voce il loro dissenso.
Avevamo anche una grande folla che ci sosteneva.

Così dovetti lasciare Simon e con i miei ci affacciammo dal balcone di pietra.
Dall'alto osservammo la folla, ma nonostante li osservavano letteralmente dall'alto in basso mi sentivo comunque schiacciato dalla nuvolosità del cielo, che appariva tremendo, sicuro sarebbe stato un presagio oscuro.

La folla Gridava a gran voce di avere spiegazioni, la gente accusava e insultata sul mio orientamento.
Sicuramente i miei non avrebbero rivelato, sarebbero tornati sui loro passi, si sarebbero rimangiati i loro atteggiamenti cordiali.

Tremavo per l'ansia.
Provavo paura mista al terrore, fu uno sforzo enorme darsi un contegno e non tremare, quando venivo pervaso da tremolii e colpi di gelo.
Mi accorsi di non tremare affatto il parere della gente, potevano dire è pensare ciò che volevano, sarebbero stati liberissimi di farlo.

Tutto ciò che volevo...
L'unica cosa che desideravo...
Avevo bisogno che almeno i miei genitori mi accettassero, che mi proteggessero e mi volessero bene.

Non riuscivo a concentrmi per l'ansia e non seguivo bene ciò che stava accadendo per via di quella cacofonia di suoni.
Mia madre si lamentava delle critiche diceva che tutti stavano esagerando, disse inoltre che mi stavo Impegnando affondo per il ruolo che in futuro avrei dovuto rivestire.
Mi era sempre perso bellissimo affacciarsi al balcone e guardare la folla, ma in quel momento non era così.

La folla di protestanti Abbassò il volume, come se Momentaneamente stessero abbassando torce e forconi,  la protesta si affievolì un poco.
Mi era salito un terribile groppo alla gola che mi impediva di respirare.
Tirai indietro i capelli, come un tik nervoso, dovuto allo stress di quella situazione.

Mio padre alzò la mano come a voler zittire la folla e prendere parola.
Sentivo il mio cuore palpitare e il sangue pulsare alle tempie temevo cosa avrebbe detto.
《Vi pare il caso di tutta questa polemica?》Si appoggiò con entrambe le lani al parapetto di marmo chinandosi in basso come a voler guardare ogni singolo protestante negli occhi.

《Qualè il problema?》chiedeva.
《Che a causa dei gay la popolazione diminuirà perché non potranno progredire, poiché una relazione tra due individui dello stesso sesso è contro natura?》Quasi ridacchiò come se stesse raccontando una barzelletta.
A stento riuscivo a darmi un contegno anzi che tremare come una foglia sui rami autunnali.

《Ditemi abbiamo un problema di decrescenza nella popolazione globale? direi di no, creano un problema le poche persone gay che esistano? Sono infinitesimali, in confronto alla popolazione svedese, quindi non c'è nessun motivo di allarmismo》
Ora mio padre pareva scontroso, ma contro la moltitudine di gente che si era radunata a palazzo, non con noi; non con me.
Mi sentii come se mi mancasse la terra da sotto i piedi.

young Royals ~Stagione2~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora