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La mattina seguente andai al lago e lo aspettai pazientemente.
Gli mancavano cinque minuti per arrivare lì.

Esattamente alle 7:45, lo vidi camminare verso di me.

"Facciamolo," brontolò quando si avvicinò a me.

"Okay."

Andammo al bordo dello stagno, era piuttosto profondo.
Avevo sempre avuto paura delle acque profonde e scure, uno perché pensavo che una strana creature potesse saltare fuori e prendermi, due non sapevo nuotare.

Lo aiutai guardandomi in giro per cercare dei vermi.
"Che ne dici di questo?" Disse tenendone uno tra le cita, mentre si muoveva impotente.
"No. Abbiamo bisogno di uno succoso e grasso," feci un sorrisetto malvagio.

Ne individuai due molto grandi vicini allo stagno, quindi li presi. Erano così appiccicosi sulle mie mani calde e asciutte.

"Ecco, prendi questi due," allungai il mio palmo verso di lui.
Fece una smorfia mentre li portava vicino alle sue labbra.

"È disgustoso... e sinceramente non so perché ho accettato questa cosa..." Jimin gemette prima di metterseli in bocca.

"AAAH OH MIO DIO!" urlai mentre lo guardavo.
Lui fece una faccia strana e acida mentre li masticava.

"Basta ingoiali, non voglio vedere oltre!" urlai disgustata.

Lui li ingoiò e sembrava che volesse piangere.

"Me ne vado."

"Ah aspetta, fammi cercare il mio anello. Penso che sia caduto vicino allo stagno." Dissi io mentre mi precipitavo al bordo.

Ma il mio più grande incubo si avverò.

Scivolai nel fango e sprofondai dritta nell'acqua profonda.

"Akghj- hgekp mhee!" Mossi disperatamente le mie braccia, urlando mentre l'acqua mi entrava in bocca.
Era così. Sarei morta oggi...

Le lacrime mi sgorgavano dagli occhi quando mi ritrovai in preda la panico e diventava sempre più difficile respirare mentre sempre più acqua si faceva strada nella mia bocca.

Tutto stava diventando sfocato.
Un secondo prima la mia testa era sopra l'acqua, l'altro secondo era sotto.
Non volevo morire oggi. No, non oggi.

Stavo piangendo, in preda al panico, annegando e soffocando allo stesso tempo, finchè non sentì un splash e qualcuno che chiamava il mio nome.

Il mio corpo era stato raccolto e messo fuori dall'acqua, mentre io aggrappavo alla persona mentre piangevo istericamente.

Mi sentivo sprofondare nel terreno.
Mi sentivo stordita.

"Mina! Mina!" Lo sentì chiamare il mio nome.

La mia coscienza si stava allontanando rapidamente.

Prima che cascassi nel vuoto, sentì un paio di labbra sulle mie che mi soffiavano aria nei polmoni.
E infine, dopo mezzo minuti, riuscì a tornare alla realtà, sputando fuori l'acqua dello stagno.

Lo abbracciai e piansi all'infinito.

"Stupida ragazza! Come hai fatto a scivolare nello stagno in quel modo!? Non hai gli occhi?!" Mi urlò contro lui, io mi sentì imbarazzata di me stessa.

"M-mi d-dispiace.." Singhiozzai mentre lo guardavo, imbarazzata per quello che era appena successo.

"Avresti potuto morire se non fosse stato per me!" urlò lui.

"Scusami....scusami..." Continuai a borbottare, traumatizzata dall'esperienza.

I suoi occhi si addolcirono mentre mi guardavano in quello stato.

"Mi dispiace, non volevo andarmene così, ero solo molto preoccupato per te. Posso accompagnarti a casa?"
Strinsi forte la sua maglietta.
"No! Mi madre si preoccuperà vedendomi così, non voglio accumularne un altro problema." Dissi io.

"Se è così, verrai con me." Disse lui.

Mi sollevò da terra.

"Mettimi giù, posso cavarmela da sola." Dissi io.

"Hm, NO."

Camminò per circa 4 minuti prima che raggiungessimo una casa e vi entrassimo.

Mi mise su un divano e se ne andò.
"Torno subito."

Un minuto dopo, tornò con una maglietta bianca e dei pantaloncini che sembravano essere troppo piccoli per lui.

"Ecco, prendi questi e cambiati. Se vuoi, fatti un doccia, non voglio che la mia casa puzzi come l'acqua sporca di uno stagno." Disse facendo una smorfia.

Alzai gli occhi al cielo.
"Ok, grazie comunque.." Gli sorrisi e lui ricambiò.

"Nessun problema."

"Anche tu devi fare la doccia, dopotutto, anche tu sei saltato nello stagno." Dissi allontanandomi sorridente.

Quando trovai il bagno, mi lavai e mi cambiai velocemente.
La maglietta mi arrivava a metà coscia, mentre i pantaloni erano appena sotto le ginocchia.

Mh, non è male. Almeno ho saltato la scuola, quindi yee!

Quando uscì, lo vidi cambiato e ancora un po bagnato.
I suoi capelli biondi erano bagnati e ondulati.

Merda.

Sembrava estremamente bello in quel momento.

"Umm...è meglio che vada, grazie per avermi praticamente salvato la vita, ma il gioco delle sfide non è ancora finito," dissi mentre mi avvicinavo a lui.

"Va bene, ciao Mina." Disse lui.

Prima che andassi via, mi abbracciò forte facendomi fermare il cuore.

Il suo respiro caldo mi solleticava il collo e sentì subito le mie guance arrossire.

"Non fare la stupida come allo stagno. Fai più attenzione la prossima volta, non che io voglia, lo sto dicendo così non sarò accusato di averti uccisa o qualcosa del genere." Disse prima di lasciarmi andare.

"Seriamente?" lo guardai.

"Si, non è stata come una preoccupazione per te o qualcosa del genere," disse compiaciuto.

"Veramente? Questo è detto dallo stesso ragazzo che ha detto che era davvero preoccupato per me," dissi scuotendo la mia testa mentre uscivo facendogli un piccolo saluto con la mano.

Non mi piaceva davvero, ma una cosa che odiavo era che era dannatamente bello, e inoltre mi aveva salvato la vita, il che mi impediva di odiare in un certo modo il mio nemico, che ora era più sulla strada dell'amico-nemico.

Tutto questo ti aveva messo in confusione.

zabulia

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ᴅᴀʀᴇ - ᴘᴀʀᴋ ᴊɪᴍɪɴ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora