19

235 18 1
                                    

Jimin POV

BANG.

CRACK.

BANG.

CRACK.

Digli di smetterla prima che finisca per uccidermi.

Per favore,

Non voglio morire adesso.

Mina POV

Era esattamente l'una di notte,
Ero sicura che mia madre stesse già dormendo ormai.
Era un po preoccupata, e di solito se era così o ansiosa, prendeva il sonno come un modo per scacciare via il problema.

Indossai un grande maglione nero con pantaloni della tua del medesimo colore.
La mia piccola borsa era piena di snack e una macchina fotografica.
Avevo anche portato con me un coltellino svizzero e una torcia elettrica tenuti al sicuro nella tasca con cerniera del mio maglione, così che se avessi perso la borsa, avrei avuto le cose più importanti con me.

Afferrai poi un cuscino, lo misi sotto la coperta del mio letto, creando così un'illusione di me stessa.

Alla fine scoprirà che è un cuscino, ma non importa.

I miei passi furono attenti e silenziosi fino alla porta d'ingresso, da lì corsi fuori.
La torcia era nella mia mano, ma non era accesa, poiché stavo usando la luce della luna per aiutarmi a trovare la strada.

Poi mi fermai e sorrisi.

Visto, non sono pazza. La villa è proprio lì.

Mi tirai su il cappuccio, e iniziai nervosamente a correre verso il posto che temevo di più e, ironia della sorte, era lo stesso posto che non vedevo l'ora di visitare in quel momento.

Appena arrivata la porta si aprì da sola, invitandomi verso la morte.

Almeno morirò facendo qualcosa di buono.

Era tutto uguale, quindi più facile trovare la strada.

Un brivido mi corse lungo la schiena a quando passai davanti alla stanza del serpente.

Aspetta.

Bang.

Bang.

Bang.

Mi fermai di colpo, paralizzata dalla paura.
Chiudendo gli occhi, i miei piedi mi riportarono indietro per aprire la porta.

Bang.

No.
No.
No.

COME POSSO ARRIVARE A LUI?!

Uscì fuori, spostando freneticamente la mia torcia, cercando di trovare qualcosa che mi portasse sul tetto.
Si, una scala.

Anche se stavo esplorando con paura, il pensiero di lui che soffriva in quel modo...non riuscivo proprio a scrollarmelo di dosso.

Le mie mani tremavano terribilmente, rendendo la salita della scala più complicata.
Alla fine la raggiunsi comunque e osserva attentamente il tetto.
I miei occhi si posarono su un'enorme sagoma di un serpente.

Ecco.

Camminai verso la figura, i miei occhi non lasciarono mai il serpente.
Se dovessi inciampare anche solo una volta, poteva succedere di tutto.
A quel punto mi accorsi di essere proprio dietro di lui, poi si girò.
I miei piedi erano incollati a terra, volevo correre, ma Jimin era lì.
Solo allora mi resi conto che era una buona idea saltare praticamente dal tetto quando mi resi conto che il serpente teneva tra le sue grinfie un manichino, non Jimin.

ᴅᴀʀᴇ - ᴘᴀʀᴋ ᴊɪᴍɪɴ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora