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Jimin POV

Non uscivo da un po. T.O.P mi aveva tenuto come una suo servo spaventandomi.

DEVI OBBEDIRMI.

DEVI OBBEDIRMI.

DEVI OBBEDIRMI.

DEVI OBBEDIRMI.

Questo era tutto ciò che mi ripeteva. Queste quattro dannate parole erano tutto quello che mi diceva! E me le faceva ripetere sempre dopo di lui fino a quando quelle parole furono l'unica cosa che mi riusciva dire a ripetizione dalla bocca. Stavo per impazzire! Ero pazzo!
L'unica cosa che avevo sentito giorno e notte, a voce alta dall'autoparlante era:

DEVI OBBEDIRMI.

E la parte peggiore era che non riuscivo a bloccarlo, nemmeno di notte, causandomi lo sviluppo di borse sotto gli occhi e forti mal di testa. L'unica cosa che mi aveva impedito di uccidermi davvero era stata Mina. Se avessi fatto una cosa del genere l'avrei delusa e allora sarebbe rimasta sola.

"Ti amo Mina!"

"E non ti lascerò mai, e-"

"DEVI OBBEDIRMI!"

Fallo smettere, per favore aiutami.

Mina POV

La cosa che mi sveglio quella mattina era dell'acqua fredda che schizzava sulla mia pelle calda, facendomi rabbrividire in modo incontrollabile.

"Ma che ca-"

"Preparatevi signorina, oggi c'è lo spettacolo!"

Scesi perciò dal letto scomodo e freddo e andai in bagno a lavarmi velocemente.
Quando andai poi verso il mio armadio, vidi un vestito appeso al manico con un biglietto.

"Per il primo giorno dello spettacolo. È obbligatorio indossarlo."

Il vestito era qualcosa fuori dal mio stile. Era un abito color cremisi e arrivava a metà coscia con il bordo di pizzo marrone. Poi vi erano anche un paio di scomodi tacchi a spillo rossi da 7 pollici e guanti di pizzo bordeaux lunghi fino al gomito.

A malincuore mi infilai il vestito e poi mi sedetti e aspettati che qualcuno mi venisse a prendere.
Ben presto una cameriera venne a prendermi e fui portata nello spogliatoio. Era occupato come un bazar. La gente si precipitava da una parte all'altra, alcuni si arricciavano i capelli,altri si truccavano. C'erano stilisti che gettavano vestiti per terra, sceglievano pezzi perfetti e prodotti per il trucco ammucchiati pateticamente sul tavolo. Cumuli di vestiti giacevano sul pavimento, facendomi inciampare un po prima di essere spinta su una sedia. I miei capelli vennero raccolti in una coda alata e arricciati e uno spesso strato di rossetto rosso fuoco mi venne spalmato sulle labbra.

Perché non mi hanno truccato tutta? Perché solo il rossetto?

Il maestro entrò nella stanza con un abito elegante, guanti bianchi perlati, una maschera per gli occhi nera e un cappello di feltro di pelle con la scritta "T.O.P" per completare il tutto.

"Prendi questo," mi lanciò qualcosa che mi cadde tra le mani. Appena la guardai notai che si trattava di una sorta di maschera bianca sporca con dei veri rubini d'oro incollati sopra. La maschera emanava un'atmosfera inquietante, ma era comunque molto accattivante e misteriosa. Uno degli assistenti me la mise in volto, mettendola con cura. Mentre mi guardavo allo specchio, vidi che soltanto che le mie labbra non erano coperte.

"Se te la togli, sei morta," ringhiò una voce nel mio orecchio facendomi rabbrividire.

Mentre uscivo dai camerini, vidi una figura familiare in piedi lì con un abbigliamento simile a quello di T.O.P.
Camminai lentamente verso la figura.
Le luci erano fioche, ma avevo la sensazione di aver visto quella persona da qualche altra parte.

Ero a circa 2 passi di distanza dalla persona quando si girò, il mio cuore smise di battere e rimasi bloccata sul posto.

Ero a circa 2 passi di distanza dalla persona quando si girò, il mio cuore smise di battere e rimasi bloccata sul posto

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Gli gettai le braccia al collo, abbracciandolo forte. Non lo avevo visto in giro da così tanto tempo, e temevo che T.O.P le avesse fatto qualcosa di orribile, ma non avrebbe mai potuto ucciderlo dato che era il suo assistente. Mi sentì rivissuta quando lui ricambiò il mio abbraccio.

"Oh mio Dio Mina, non sai quanto ho avuto paura!" Disse lui tremando.
"Anch'io, Jimin, anch'io..." Dissi annusandolo leggermente.
"Mina," mi lasciò andare dall'abbraccio ma non mi tolse le mani di dosso. Potevo sentire il suo sguardo penetrante attraverso la sua maschera. "Ci toglieremo la maschera durante l'esibizione," disse lui.
"Ma non ci è permesso, ci faranno fuori se lo facciamo," dissi io.
Lui sospirò rumorosamente, guardandosi intorno per vedere se qualcuno avesse deciso di avvicinarsi di soppiatto per fortuna non c'era nessuno però.
"L'ultima esibizione è la più grande esibizione, il che significa che ci saranno più spettatori, metteremo in atto il nostro piano lì, non succederà nulla al pubblico, fidati di me. Quando saremo insieme alla fine del circo, zittirai il pubblico dicendo che hai qualcosa di speciale da dire su questo circo in segno di ringraziamento, ma invece ci strapperemo le maschere e urleremo la verità, okay?"

"Okay, ho capito. Ne usciremo," dissi sorridendo, mostrando le mie labbra.

"Lo spettacolo sta per iniziare! Andate rapidamente alle vostre postazioni!" Urlò una voce all'autoparlante.

"Vai alla tua postazione, devo andare...e buona fortuna," prima di andarsene, mi piantò un bacio sulle labbra e poi scappò salutandomi.

Sorrisi.

"Buona fortuna anche a te...."

zabulia

zabulia

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ᴅᴀʀᴇ - ᴘᴀʀᴋ ᴊɪᴍɪɴ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora