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I miei occhi si spalancarono.
I caldi raggi dorati del sole filtravano dalle piccole crepe del soffitto.
La stanza era calda e accogliente.
Adesso gli uccellini cinguettavano e si vedevano gli scoiattoli correre tra gli alberi.
La stanza era color ambra.
Mi sentivo così calda e a mio agio in quel momento.

Tutto era cambiato quando un'ombra oscura si proiettò su di me, rendendomi fredda, strappandomi quel calore che avevo prima.
I miei occhi vagarono verso l'alto e mi bloccai.
Il mio cuore smise di battere.
Il mio respiro si bloccò.
Le mie unghie affondarono nei miei palmi.
Un brivido percorse tutto il mio corpo.
Ogni singola cellula di me era sotto shock.

Il serpente.

Era così enorme.

Almeno 13 metri o più...
Pelle squamosa e lucida color smeraldo.
Le scaglie che luccicavano alla luce del sole erano come le gemme.

Rimase immobile, gli occhi color fuoco erano dritti verso di me.
Così intensi e graziosi.
Ma per qualche motivo il serpente metteva un'atmosfera strana e inquietante.
Sebbene i suoi lineamenti fossero mozzafiato, ma la creatura mi stava decisamente spaventando.
Mi stava guardando.
i brividi percorrevano tutto il mio corpo, facendomi sentire intrappolata e spaventata.
Emanava un'aura sinistra.
Un enorme mostro che indugiava sopra di me...

Vai via Mina.

Attentamente e lentamente, sollevai il mio corpo stanco.
Ogni centimetro di esso stava tremando.
E anche il mio cuore era impazzito.

Sta guardando ogni mia mossa...

Chiudendo bene gli occhi, cercai di evitare il serpente, ma aveva un certo ascendente su di me. Anche se al momento non riuscivo a vederlo, sentivo comunque la sua presenza, che mi faceva venire i brividi.

In fretta, corsi fuori da quella stanza, senza risparmiare una sola occhiata al serpente.

Le altre stanze erano accoglienti e calde.
Il sole filtrava dalle finestre appannate.
Sembrava un posto veramente vecchio, tant'è che molte particelle di polvere fluttuavano nell'aria, ma sembravano accoglienti.

Beh, di sicuro non sono la benvenuta qui.

Mentre camminavo per la villa, finalmente individuai la porta d'ingresso, dopo ben 20 minuti.
La mia mano afferrò la maniglia calda, ma qualcosa mi trattenne...

JIMIN.

Lasciai andare la maniglia, anche se volevo tanto scappare da quel posto e non tornarci mai più, decisi di cercarlo.
Tutta la casa era vuota e silenziosa.

Le mie gambe continuarono a camminare per altri 15 minuti, fino a che non sentì una debole melodia.

Era appena udibile, ma era bellissima.
Il suono divenne sempre più forte mano a mano che camminavo.

Quella voce suonava abbastanza familiare...chi poteva mai essere-Jimin!

Seguì il suono, che mi portò davanti ad una lunga scalinata.
Deglutì, ricordandomi la persona che mi stava alle calcagna la sera precedente.
Esitate, feci un pazzo, sussultai quando lo scalino scricchiolò rumorosamente.

Okay, andare lentamente non funzionerà, camminerò più veloce.

Corsi in punta di piedi, per evitare il rumore creato dalle scale.
infine, raggiunsi l'ultimo piano.
Mi cadde la mascella.
Era bellissimo.
Proprio come la stanza in cui ero stata, il soffitto era composto da un esagono di vetro, con piante rampicanti e foglie che lo ricoprivano, ma non era poi così male come la stanza al piano di sotto.
Il pavimento era di legno levigato.
C'erano piante ovunque.
Qualcosa all'improvviso mi passò accanto.

"Squawk!" Un bellissimo Macaw si era seduto sulla ringhiera.
Aveva inclinato la testa per guardarmi meglio.
Poi, era volato via attraverso un'apertura nel soffitto.
Notai che c'erano molti piccoli e grandi pappagalli sparpagliati per il posto.
Sembrava così esotico...non mi facevo ingannare così facilmente.

Il canto stava diventando sempre più forte.

"Lie ~"

Seguì la voce.
Essa mi condusse a una grande porta di quercia.
Esitante, misi la mano sulla manopola e la girai molto delicatamente e leggermente sbirciai dentro, ed è lì che vidi Jimin seduto, c'era un telo tutto bianco appeso al soffitto, in una stanza tutta bianca.
Non c'era nessun altro.
Aprendo un po di più la porta, ispezionai il soffitto e le pareti.
Niente telecamere.

In silenzio, entrai, chiudendomi la porta alle spalle.

"Jimin...?" dissi con l'esitazione nella voce.

Lui mi guardò e mi rivolse un sorriso perfetto, mentre i suoi occhi si fecero piccoli, quasi sparirono.
Brillava come una pietra preziosa.

"Caught in a lie ~"

Cantò lui con una voce incantevole.

"Jimin, smettila di cantare. Andiamocene da qui," dissi impaziente.

Mi guardò.

"Smooth like a like a snake, don't be like a prey..."
"Caught in a lie ~"

La sua voce era sinistra, tutto di lui lo era ora.

Tutto divenne buio.
Una luce fioca si fece strada.
Qualcosa scivolò sui miei piedi, facendomi sussultare.

Alzai lo sguardo per vedere che le lenzuola erano strappate, le pareti erano di semplice cemento e Jimin era seduto incatenato sul letto, con il respiro affannoso.

"Jimin?"Mi avvicinai a lui, spaventata da quello che era appena successo.

"Aiutami..." i suoi occhi incontrarono i miei e io le distolsi immediatamente.

Il sangue ricopriva ogni centimetro del suo volto.

"C-chi ti ha fatto questo? Stavi bene un momento fa..." il mio respiro tremava.

"Era tutta un'illusione Mina. Portami fuori da qui, per favore..."

Mi avvicinai al letto, esaminando le catene.
Tolsi una forcina dai miei capelli e sbloccai con successo i suoi polsi dalle catene.

Improvvisamente, mi afferrò il polso, tirandomi verso di lui.

"C-cosa s.stai facendo!?" balbettai io.

Un bagliore di arancio infuocato passò nei suoi occhi, mentre si leccava le labbra avidamente.

"L'inganno è la chiave per catturare la preda."

zabulia

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ᴅᴀʀᴇ - ᴘᴀʀᴋ ᴊɪᴍɪɴ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora