"Mamma" corro verso di lei è l'abbraccio
"Bambina mia" si stacca di qualche centimetro. "Ma quando sei cresciuta?"
"Non molto. Andiamo a casa?"
"Certo. Ma prima" mi abraccia. "Ora possiamo andare" la seguo fino alla macchina. Dopo un bel po di tempo arriviamo ha casa.
"Non e cambiata neanche un po"
"Niente è cambiato. Solo tu"
"Già. Ormai non sono più una dicianoveene"
"Non intendevo quello"
"Allora cosa intendevi?"
"Un tempo mi raccontavi tutto. Mentre ora" apre lo sportello della macchina. "Ma voglio una spiegazione"
"Te la darò" prendo la valigia è la seguo verso la casa. Una volta entrata vedo Saro e Anto litigare. "Non è cambiato niente"
"Già" vieni. La seguo verso le scale, le quale sono in comune con i miei nonni paterni. Ma si dividono. Ha destra si trovano le camere loro mentre ha sinistra le camere nostre. Al centro tra le due porte, davanti la scala, c'è una porta, la quale ha un lungo corridoio, il quale porta all'appartamento di zia Clarissa con il marito è i figli. Davanti alla loro porta si va nella parte di nonna Giulia e nonno Antonio, i quali la condividono con Simona. Apro la porta, la quale si divide in sei camere. Apro la porta della mia camera."Non e cambiata neanche un po"
"Niente è cambiato. Ti lascio sistemare le tue cose" esce dalla mia camera è inizio ha posare le mie cose al loro posto. Prendo il telefono è mando un messaggio ha Edoardo. Al quale gli dico di vederci. Edo lo conosco dalla scuola materna. Come Giada e Sarah. Poi ho iniziato il catechismo è ho conosciuto Stefani. Poi tramite loro ho conosciuto gli altri. Comincio ha scendere sotto è entro nel salotto
"La mia bambina" abbraccio papà è poi abbraccio Joele e i gemelli.
"Mi siete mancati tutti"
"Per quanto tempo rimani qua?"
"Non lo so. Ma credo per un bel po"
"È pronto" urla mamma dalla cucina. Raggiungo la sala da pranzo è cominciamo ha pranzare. Milanese e pasta alla norma.
"Dove sei stata per tutto questo tempo?"
"Ha Londra. Ho fatto da menager hai one direction"
"La tua band preferita?" annuisco mentre addento un cannolo.
"Si. È poi ho prodotto il mio primo album"
"Ragazzi?" mi strozzo subbito
"Seba"
"Sto solo chiedendo"
"No. Nessun ragazzo"
"Bene. Ne sono felice" dopo pranzo salgo nella mia camera è mi preparo per uscire con i miei amici. Il telefono inizia ha squillare. Lo prendo è leggo il numero di Olivia.
"Hey Liv"
"Mich" mi blocco subbito
"Harry"
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life with 1d
Paranormal"da oggi in poi sei di nostra proprietà" quelle parole risuonavano nella mia mente Perché stavano facendo così? Perché erano così protettivi nei miei confronti? Si, è vero, ho sbagliato ha sfidarli, ma non per questo mi dovevano trattare così. Non c...