4 Smile

59 4 1
                                    

Il fumo denso del sigaro fluttuava nell'aria mentre usciva dalle labbra dell'uomo seduto alla scrivania nel suo ufficio.
Erano ormai passate le 23:00 e ancora non aveva ricevuto nessuna notizia.
Questo lo innervosiva non poco, aleggiava in torno a lui un aria d'aspettativa e nervosismo. Si poteva sentirne l'elettricità sulla pelle.
Si vantava di essere un uomo dai nervi saldi ma la situazione gli era sfuggita di mano.
Letteralmente.

Come aveva potuto essere così sciocco, troppo sicuro di sé, aveva sottovalutato la ragazza. Le era sfuggita dalle mani quando ormai l'aveva in pugno e sotto di sé.
Doveva rimettere le cose a posto, lei sapeva, ed era diventata un pericolo troppo grande per lasciarla in vita.
Due colpi alla porta attirarono la sua attenzione.
<<Avanti>> disse con voce atona.
Entrarono due uomini vestiti completamente di nero, e nella penombra della stanza sembravano essere più minacciosi del solito.
<<Finalmente>> esordí scuotendo svogliatamente la cenere del sigaro sul posacenere.
<<L'avete trovata?>> andò dritto al punto, non era tipo da perdersi in chiacchiere.
<<Signore..>> si schiarí la voce uno di essi prima di proseguire <<no signore, non l'abbiamo ancora trovata>> l'uomo al suo fianco rimase in silenzio ad osservare la situazione.
In certi casi era meglio essere vigili, sopratutto se si trattava di un cliente pericoloso come lui.
Erano entrambi mercenari abituati alle più bieche nefandezze ma l'uomo davanti loro non era certo un santo.
<<Come cazzo e possibile!>> sibillo sbattendo un pugno sul tavolo della sua scrivania.
<<Mi dispiace signore, ma sembra essere scomparsa>>
<<Siete sicuri di aver cercato dappertutto?! Una persona non può sparire così, e quella ragazza era a piedi nudi e ferita. Non dev'essere andata lontano!>>
I due uomini si guardarono negli occhi brevemente.
<<Abbiamo cercato in tutti gli obitori dello stato, signore. Ma del corpo nessuna traccia>> continuó lo stesso mercenario di prima.
<<Obitori? Ah...ahahahahahaha>> l'uomo alla scrivania iniziò a ridere in modo sguaiato.
Questo mise i due sull'attenti, Lui non rideva mai; ed infatti la risata non coinvolgeva gli occhi. Sudore freddo imperlava le fronti dei due mercenari.

Nonostante fossero più grossi e più alti di lui ne avevano entrambi timore.
Sapevano benissimo di cosa fosse capace quell'uomo, avevano sentito molte storie sul suo conto e nessuna aveva avuto un lieto fine.
Qualsiasi persona se lo sia trovato sul proprio cammino aveva fatto una gran brutta fine.
L'FBI gli aveva affibbiato il nome di Smile perché i corpi delle sue vittime presentavano sempre un sorriso profondo inciso sulla carne, un lungo taglio da parte a parte, mentre erano ancora vive e coscienti. Fatto con molta calma a carne viva mentre le poverette erano prossime alla morte.
Ma a lui non importavano stronzate del genere, l'importante è che ne avessero timore.

Appena ebbe finito di ridere, spense il sigaro sul posacenere e si alzò dalla sedia abbottonandosi con fare calmo la giacca del vestito di alta sartoria.
Mise le mani in tasca e si portò davanti il mercenario con cui aveva appena dialogato, lo fissò occhi glaciali i quali avrebbero incuto timore persino a uomini come loro.

Nonostante lo guardasse dall'alto del suo metro e novanta il mercenario che aveva parlato riuscì a percepire un brivido di puro terrore lungo la schiena.

<<Mi stai dicendo che per ben due settimane avete cercato un cadavere?>> la sua voce era calma e glaciale come lo sguardo impassibile che non lasciava mai trapelare ciò che stava per fare o che avrebbe fatto.
<<Ci è stato riferito che avremmo dovuto cercare il cadavere di una donna...>> rispose deglutendo rumorosamente
<<Non è quello che ti ho chiesto io! Rispondimi!>> ribadí
<<Si, signore>>
Un ghigno sadico si formò sulle labbra di Smile mentre si sistemava i gemelli d'argento ai polsi.

Ma ad un tratto sferzó un potente colpo con la mano destra alla giugulare dell'energumeno costringendo quest'ultimo a cadere a terra su un ginocchio e tossire per ritrovare l'aria perduta.
Avrebbe dovuto aspettarselo, i suoi sensi erano tutti in allerta ma non fu abbastanza veloce da schivarlo.

IN FUGA DAL MIO PASSATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora