14 Drake

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"Le sono saltato addosso...."

"Le sono letteralmente saltato addosso come un fottuto animale!!"

Era quello che mi ripetevo da tre ore dopo essere scappato da Adeline.
Dopo averlo fatto mi rifugiai in macchina, dovevo sbollire la tensione, dovevo calmarmi.
Avrei voluto farlo in un bar ma non potevo rischiare di lasciare Adeline senza protezione.
Quindi ero stato seduto nella mia macchina per tre cazzo di ore!

Trovarmela così vicino, sentire il suo profumo uguale al mio come se avessimo fatto la doccia assieme, ritrovarmi fra le sue gambe fu davvero difficile resisterle.

Ma c'è la stavo facendo.
Mi stavo comportando bene...fino a quando fu proprio lei a rompere il mio equilibrio precario.

Quel bacio...
Sentire quelle labbra morbide...
Anche se solo per un breve istante, anche se era un semplice bacio casto...aveva risvegliato in me qualcosa che ormai era sopito da troppi anni.

Qualcosa che era morta insieme a Lei.
Lei si era portata via un pezzo di me, ho provato, ho cercato di ritrovarlo in molte donne...ma nessuna era stata in grado di aiutarmi.
Poi arriva Adeline che mi da un bacio come quelli che si danno i ragazzini inesperti ed io improvvisamente, per un millesimo di secondo...ritrovo ciò che avevo perduto e mai più ritrovato.
Rimasi bloccato da quel gesto, come un fottuto ragazzino alla prima esperienza.

Volevo far tornare quella sensazione, volevo sapere se la mente non mi avesse giocato un brutto scherzo.
Per questo mi fiondai sulle sue labbra.

E la divorai.

Più a lungo la baciavo, più la assaporavo e più quella sensazione cresceva.
Era appagamento e pace e anche passione sfrenata e desiderio.

Quando poi le strinsi i fianchi e sentii la sua intimità calda e bagnata non capí più nulla.
La potevo sentire persino attraverso i pantaloni e le sue mutandine, la sua morbidezza, il suo calore, il suo pulsare d'eccitazione....
Avevo bisogno di più, avevo bisogno di sentire il sapore del suo corpo.

Vederla così ansimante per me con le gambe strette alla mia vita era bellissimo.

Lei era bellissima.

La sua pelle così vellutata, le sue forme morbide e il suo corpo che iniziava a scaldarsi assieme al mio.
Volevo venerarla, volevo adorarla, volevo sentirla gemere....

"Voglio farla mia!"

E lo avrei fatto se per sbaglio non le avessi toccato la ferita ancora troppo fresca.
Sentirla irrigidirsi fu come una doccia fredda.
Mi facevo schifo da solo! Le ero saltato addosso come un animale senza nemmeno chiederle se lo volesse, se fosse pronta.

Non ero meglio del suo aggressore.

Vederla tra le mie braccia alla mia mercé mi fece sentire una merda.
Per questo dovetti scappare lasciandola con il corpo bollente dei miei baci e delle mie carezze.

"Sarà meglio rientrare in camera, starà sicuramente dormendo"

Dovevo dormire un po anche io in un vero letto e li seduto in macchina mi stavo congelando il culo.
Rientrai in stanza e notai che non era buia, Adeline aveva lasciato accesa l'abat jour.

Si era messa a letto e sembrava dormire serenamente, notai che non si era coperta e che aveva la pelle d'oca, quindi afferrai le coperte e gli e le rimboccai per tenerla al caldo.
Tolsi i pantaloni e mi infilai anche io sotto le coperte quando ad un tratto sentii un lamento.

Era Adeline che stava facendo il solito incubo.
Non ha mai voluto raccontare di cosa sognasse, ma sono sicuro che si tratti di lui, Smile!

I singhiozzi di Adeline aumentavano, si agitava nel letto, dovevo fare qualcosa.
Mi avvicinai ai piedi del suo letto e cercai di chiamarla dolcemente, ma non si svegliava.
Il sogno peggiorava, era sempre più agitata, respirava a fatica come se qualcuno la stesse soffocando, ora gridava.
La presi per le spalle e la scuorei più forte chiamandola a gran voce.

IN FUGA DAL MIO PASSATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora