11 Drake

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Lo "Stronzo" aveva portato via Adeline!

Ero stato così cieco da non vedere il pericolo davanti i miei occhi, troppo distratto da lei.
Mi maledissi per il mio errore, non ero in me in quel momento.
Avevo perso troppo tempo, mentre io ero impegnato a scopare lui l'aveva rapita.
Perché cazzo avevo perso tempo con l'infermiera?!
Avrei dovuto rimanere concentrato! Se le fosse successo qualcosa non me lo sarei mai perdonato.

Corsi in corridoio..dove poteva averla portata?

Non era facile far passare una donna inosservata e mezza nuda mentre la si trasportava.
Non dubitavo che l'avesse tramortita per facilitarsi il compito ed uscire dall'ospedale indisturbato.
Ma quel luogo non era mai troppo deserto, se avesse preso l'ascensore sarebbe stato scoperto e fermato dalla sicurezza. Anche se avesse avuto una pistola con sé avrebbe attirato troppo l'attenzione.

"Le scale di servizio!" Pensai correndo in quella direzione

Aprì la porta e mi affacciai alla tromba delle scale, sentii un rumore di passi, circa sette/otto piani più sotto, che attiró la mia attenzione.
Mi sporsi alla balaustra e vidi svolazzare una chioma dorata, era lei sicuramente, me lo sentivo!
Corsi a per di fiato, saltai più gradini possibile, intere rampe a volte.

Quando arrivai a circa tre piani di distanza da loro sentii un sibilo ed un proiettile mi colpi di striscio la gamba. Aveva messo un silenziatore alla pistola il bastardo.

<<Cazzo!>> imprecai per il dolore ma non mi fermai.

Corsi più veloce facendo attenzione agli altri proiettili che mi scaricava addosso.
Avrei potuto estrarre la mia pistola e farlo fuori velocemente, ma avrei rischiato di ferire Adeline.

Isaac uscì dalla porta delle scale al piano terra.
Io arrivai poco dopo lui.
Fuori era buio pesto e il gelo dell'inverno ti entrava nelle ossa, solo la luce della luna rischiarava di poco la notte.
Pensai ad Adeline, terrorizzata e nuda; dovevo sbrigarmi.
Con la coda dell'occhio lo vidi, era diretto verso il parcheggio, in giro non c'era anima viva.
Provó a sparare altri due colpi, e per poco non mi centró in piena fronte, se non fosse stato per i miei riflessi sarei già morto ed Adeline spacciata.

Aveva sparato già 8 cartuccie, quindi questo significava che gli è ne rimanevano solo 2.
Cercando di farmi scudo con le auto continuai ad inseguirlo fino a quando lui non arrivó alla sua.
Dovevo aspettare il momento giusto.
Appena l'avrebbe caricata in macchina mi sarei avventato su di lui.
Ma non ebbi fortuna perché si fermò e le punto la pistola al fianco proprio sulla ferita.
Adeline mugoló di dolore.

Il sangue mi si gelo nelle vene: era sveglia!

<<VIENI FUORI DRAKE!!>> gridò
<<SO CHE SEI LI DIETRO, AVANTI O LE SPARO E QUSTA VOLTA NON SE LA CAVERÀ TE LO ASSICURO!>>
Che codardo! Si faceva scudo con la ragazza.

<<Lasciala andare Isaac!>> non ebbi altra scelta che quella di uscire allo scoperto, alzai le mani in avanti per fargli vedere che ero disarmato.

<<Non mi chiamo Isaac!>>

<<Sinceramente non me ne frega un cazzo di come ti chiami!>> non era rilevante in quel momento.
Lui sembro infastidito.

Ma che cosa me ne poteva importare del suo nome in quel momento?!

<<Puoi chiamarmi Brendon!>>

"Anche peggio..." quel pensiero lo tenni per me, era già abbastanza irritato, non mi avrebbe aiutato a salvare Adeline.

<<Va bene Brendon...adesso metti giù la ragazza>>
Sentivo Adeline gemere e lamentarsi con un suono ovattato, l'aveva imbavagliata, ma nonostante tremasse non si muoveva e non scalciava, perché non reagiva?!
Aveva le gambe e le braccia inermi come fosse stata paralizzata ma cosciente.

IN FUGA DAL MIO PASSATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora