3. Questione di sangue

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Your pov:

Respirare non era mai stato così doloroso. Quel figlio di buon eroe era riuscito a cogliermi di sorpresa, di questo dovevo dargli credito.
Ma ora che il mio marchio era stato imposto, Dabi era totalmente alla mia mercé.

Seduta sopra di lui, docile come un cagnolino ammaestrato, potevo sentire il suo addome alzarsi ed abbassarsi ritmicamente.
Se non altro, sotto quella maglietta bianca bucherellata c'erano dei muscoli adatti a sorreggere il mio peso.

Colpa delle ali, si intende.

Lo guardai dall'alto, i suoi capelli neri scompigliati andavano in contrasto con il candore della neve su cui era sdraiato. I suoi occhi mi stavano maledicendo con tutta la forza che potevano trasmettere, mentre l'effetto del mio quirk gli vietava di aprire la bocca.

La testa mi iniziò a girare leggermente, segno che la botta di prima non era da sottovalutare.

-Voi Todoroki siete davvero una seccatura, lo sai? Anche se tu lo sei in un modo totalmente diverso da tuo padre-
Gli dissi, mentre con una mano gli afferrai il mento per sollevarlo leggermente.

-Prima di tutto, lascia che ti spieghi meglio come funziona il mio quirk, Dabi. Se sei stato attento poco fa, avrai sentito che la durata della mia manipolazione varia in base a quanto sangue bevo dalla mia vittima.-

Con un indice gli toccai i due fori che gli avevo lasciato sul collo, mentre piccoli rivoletti di sangue scendevano per stuzzicare la mia sete.
Per sua fortuna adesso sapevo come controllarmi.

-Vedi, tutto ruota intorno alla digestione. Quando il mio fisico finisce di assimilare il sangue che ho bevuto, anche l'effetto del mio controllo totale svanisce.-

Con un'unghia tracciai un piccolo cerchio lì dove il mio segno era apparso.

-Questo marchio... È il ponte che mi permette di prendere il controllo sanguino di qualcuno. Se non bevessi direttamente dalla mia vittima, almeno per la prima volta, non potrei manipolarla.-

Curvai le mie labbra in un sorrisetto quasi sadico.

-Ma una volta che il soggetto in questione viene morso, questo non va via a meno che non sia io a rimuoverlo.-

Vidi i suoi occhi stringersi a due fessure, forse per vedermi meglio al buio, forse per mandarmi a quel paese con lo sguardo.

Decisi di lasciargli nuovamente la facoltà di parlare, e in quell'istante lui se ne accorse subito, schiudendo la bocca per prendere qualche boccata d'aria.

-Ti hanno mai detto che sei davvero pesante? In tutti i sensi.-
-Che uomo scortese! Inoltre, direi che non sei nella posizione di dispensare insulti, non credi?-
Sbuffò, spazientito.

-Tch. Allora, miss villain, cosa diavolo vuoi da me?-
-Oh, non voglio nulla da te. Ti assicuro che ciò che ho detto prima al bar era la più sincera delle verità. Voglio davvero uccidere Endeavor. Ma devo ammettere che mai mi sarei aspettata di trovare suo figlio in una lega di supercattivi!-

Mi chiesi quanto potesse essere infame il destino che mi stava osservando dall'alto. Che scherzo di cattivo gusto.

-Ancora con questa storia? Non hai prove. Dici solo un sacco di cazzate.-
-Prove? Dabi, Dabi, negarlo con me non serve. Perché vedi...-

Mi chinai su di lui per avvicinarmi nuovamente, finendo di leccare ciò che restava del suo sangue che iniziava a seccarsi.

-Il sangue non mente.- gli sussurrai all'orecchio prima di assumere una postura corretta.

𝑺𝒖𝒑𝒓𝒆𝒎𝒂𝒄𝒚 || 𝑫𝒂𝒃𝒊 𝒙 𝑽𝒊𝒍𝒍𝒂𝒊𝒏 𝑹𝒆𝒂𝒅𝒆𝒓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora