4. Impulsi

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Dabi's pov:

La sua vita come garanzia? Come avrei potuto cascarci? Eppure... qualcosa nei suoi occhi così improvvisamente bui mi disse che in quelle parole non c'era menzogna.

Mantenni la stessa posizione intimidatoria, le mie dita congelate dal contatto con la fredda pietra del muro dietro la sua testa, ma nonostante tutto quel piccolo demone non accennava un briciolo di timore.

-È la verità?-

Dark Hope annuì.
-Quando avrò la sicurezza di potermi fidare di te, rimuoverò il marchio. È una promessa. Inoltre non dirò a nessuno della tua identità.-

-Non me ne faccio niente di una promessa fatta da qualcuno di cui non mi fido, ma sarà meglio per te tenere quella boccaccia chiusa.-

Annuì roteando gli occhi, mentre i miei, di occhi, erano puntati sulle sue labbra. Ancora leggermente sporche di sangue, ma per qualche motivo così... invitanti.

La sentii schiarirsi la voce, per poi schioccare fastidiosamente due dita davanti al mio volto.

-Terra chiama Dabi. C'è ancora una cosa che dovremmo fare, fiamme blu, se non vogliamo rimetterci la pelle entrambi.-

Gettai la testa all'indietro esasperato.
-Che cosa c'è ancora?!-

Fece una piccola pausa, come se stesse scegliendo con cautela le parole da usare.

-Sì, ecco, saresti avvelenato. E se non facciamo qualcosa morirai in circa mezz'ora. Moriremo, per l'esattezza.- disse senza troppi giri di parole.

"Merda."

Abbassai le braccia, liberandola dalla mia gabbia.
Calma, cerchiamo di mantenere la calma.
Non è così stupida da mettere a repentaglio la propria incolumità. Vero?

Presi probabilmente quello che fu il respiro più lungo mai preso fino a quel momento e tornai a guardarla, ormai sull'orlo di una crisi di nervi.

-Fammi indovinare.- iniziai, ripensando al bruciore interno che il suo morso mi aveva causato.
-I tuoi denti di merda?-

-Ah, allora hai preso dalla parte intelligente della tua famiglia. Quella di tua madre, sicuramente.-

Sorrise, in un modo così provocatorio da non farmi capire se stesse cercando di farmi un complimento o di celare un insulto dietro il suo sarcasmo.

-Abbastanza intelligente da capire che devi muovere il culo e somministrarmi l'antidoto.-
-Ce l'hai sotto il naso, l'antidoto.-

Indicò se stessa, con fare molto stravagante.

-Vuoi scherzare.-
-Ti sembra il caso? Bevi. E in fretta.-

Alzò il polso che pochi minuti prima aveva perforato lei stessa, il sangue non ancora del tutto fermo.

-Non ci tengo a vomitare la cena, non mangiavo un hamburger da una vita. Avrai qualche altra cosa. Qualsiasi altra cosa.-

L'idea di ingerire sangue non mi allettava affatto. L'idea di qualsiasi cosa di crudo mi faceva rivoltare lo stomaco, motivo per il quale odiavo il sushi.

La ragazza di fronte a me mi fissò impassibile, mantenendo il suo polso ferito in bella vista.

-Ti comprerò un altro hamburger. Tic toc, tic toc. Non abbiamo l'eternità.- incalzò nervosa.

"Maledizione!"
Il solo pensiero di quello che avrei dovuto fare mi fece salire la nausea.

-Dammi... Dammi un fottuto attimo.- dissi passandomi le mani tra i capelli.

𝑺𝒖𝒑𝒓𝒆𝒎𝒂𝒄𝒚 || 𝑫𝒂𝒃𝒊 𝒙 𝑽𝒊𝒍𝒍𝒂𝒊𝒏 𝑹𝒆𝒂𝒅𝒆𝒓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora