Capitolo 2.7

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Era notte fonda quando un forte dolore al basso ventre ed un senso di bagnato la fecero svegliare di colpo preannunciando che il bambino era pronto a nascere.

Fece in tempo a suonare il campanello quando un'altra fitta le mozzò il fiato <Avete chiamato?> la cameriera entrò tutta trafelata avvicinandosi al letto <E' ora> disse solamente stringendo i denti e le lenzuola con le mani trattenendo un urlo di dolore.

Il travaglio fu lungo e a nulla valsero le molteplici tisane che le fecero bere per alleviare le sue sofferenze, la levatrice controllava di tanto in tanto che fosse pronta a spingere ma dovettero aspettare fino all'alba per poter finalmente tenere tra le braccia la piccola creatura.

Liliya respirava affannosamente, le aiutanti tolsero le lenzuola insanguinate e la lavarono assicurandosi che la placenta fosse uscita completamente insieme al nascituro che intanto veniva sapientemente lavato mentre piangeva sonoramente rincuorando tutte le persone presenti nel salottino antistante tra cui Viktor, che era stato costretto con la forza a non entrare dopo aver sentito le urla di Liliya, e la madre e la sorella, arrivate qualche giorno prima per far compagnia alla giovane.

<Posso tenerlo in braccio?> chiese la ragazza stremata, tutte le sorrisero <E' una bambina> la informarono per poi metterla tra le sue braccia.

Appena la guardò un sorriso le si stampò sul viso, era pressocchè perfetta, dai tratti delicati e dalla peluria bionda, era certa che sarebbe stata identica ad Ivan.

<Sei bellissima, mia piccola, dolce bambina> la accarezzò leggermente commuovendosi, in quell' istante entrò Viktor tutto trafelato e quando la vide con in braccio la neonata sorrise di gioia pensando che visione migliore di quella non l'avrebbe mai vista.

Le si avvicinò impaziente di poter ammirare quello scricciolo piangente -E' una femmina> lo informò la levatrice sistemando gli strumenti, annuì per poi rivolgere l'attenzione a quella giovane madre <Come stai?> domandò lieve sedendosi accanto a lei <Adesso molto meglio> disse indicando la bambina <Posso?> delicatamente Liliya gliela porse osservando il suo sguardo illuminarsi <Benvenuta al mondo> sussurrò per non svegliarla <L'ho chiamata Ivanna Viktoria Feona> disse poggiandosi sui grandi cuscini posizionati dietro la schiena, il moro la guardò stranito riportando alla mente una vecchia conversazione avuta con il padre della bambina e non potè fare a meno di sorridere amaramente.

...Erano sdraiati sull'erba nel grande giardino del palazzo reale per sfuggire alla confusione creatasi durante il pranzo offerto dalla Zarina.

<Ci pensi mai ad una tua famiglia, Vik?> gli chiese Ivan osservando le nuvole, il moro ci mise un po' a rispondere, fino a quel momento non si era mai posto alcun problema su quel proposito <No, e tu?> domandò curioso di sentire la risposta <Certo che ci penso...Vorrei sposarmi con una donna che mi ami, che sia felice con me e che voglia avere tanti bambini- fece una pausa -Già me la immagino con un pargoletto in braccio, bello come la mamma, non mi importa se sia maschio o femmina, sarà amato, sempre> sospirò mettendosi seduto <Ti sembrerà assurdo che un donnaiolo come me possa avere certi desideri, ma non riesco a non pensarci, sarei un uomo felice e realizzato, sentire correre per i corridoi un piccolo Dmitriy o una piccola Feona...> Viktor lo guardò sconcertato non riconoscendo in quel discorso il suo migliore amico <Le cose sono due qui, o ti sei fortemente ubriacato o queste tue avventure notturne ti stanno sfuggendo di mano> il biondo gli diede uno spintone per poi scoppiare a ridere entrambi dimenticandosi del discorso...

Ritornò alla realtà con un groppo alla gola, Ivan era diventato padre di una splendida bambina, proprio come aveva sempre desiderato ma non l'avrebbe mai conosciuta e ciò gli provocava una rabbia interiore indomabile.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 27 ⏰

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