Capitolo 1.7

546 31 3
                                    

San Pietroburgo, 1772

Il Palazzo della famiglia di Viktor Egorovič era immenso, Liliya fece fatica a credere che avrebbe vissuto lì in modo confortevole e senza patire la fame.
«Vi piace, Liliya?» domandò Viktor aiutandola a salire le scale che portavano all'ingresso «Come potrebbe non piacermi? È la cosa più bella che avessi mai visto!» lui sorrise felice della sua reazione.
Entrarono all'interno dove ad accoglierli c'era un uomo dal bianco parrucchino ed abiti elaborati quasi ridicoli agli occhi di Liliya, una donna dall'aria severa e priva di emozioni, un ragazzo sorridente ed una bambina di circa dieci anni che stava nascosta dietro le gambe del ragazzo.
«Bentornato Viktor! Siamo felici di averti di nuovo in casa» disse l'uomo col parrucchino «E lei chi sarebbe?» domandò dubbioso mentre la osservava attentamente «Si chiama Liliya, padre, il suo villaggio è stato attaccato dai cosacchi» la signora marchesa si avvicinò con aria arcigna studiandola da più vicino «Sa scrivere o leggere?» chiese al figlio girandole attorno come un avvoltoio «Liliya, sapete scrivere?» si girò dolcemente verso quel viso candido, la ragazza restò un attimo in silenzio poi parlò «Sì, anche leggere» la marchesa la guardò con interesse crescente, dopotutto era una ragazza dotata di straordinaria bellezza nonostante le sue umili origini «Viktor me ne prenderò cura io, sa leggere e scrivere ed è davvero stupefacente, non credevo possibile che nei villaggi ci fosse gente istruita» Liliya teneva la testa bassa non osando essere troppo sfacciata con delle persone aristocratiche «Nel mio villaggio abitava un monaco moscovita ben istruito che nonostante l'età è riuscito ad impartire tutte le sue conoscenze a noi giovani grazie anche ai fiorenti guadagni di quel periodo e al ben lontano pericolo delle angherie dei vicini e dei cosacchi per lo meno fino a qualche settimana fa» spiegò un po' intimorita, Viktor sorrise avvicinandosi al suo corpo per bearsi del dolce profumo che emanavano i suoi biondi capelli «Vi sono grato madre, sono sicuro che Liliya sarà all'altezza delle vostre aspettative» detto questo tutta la famiglia si congedò lasciandola nelle mani esperte di Ksenja, la cameriera più anziana e per questo la più adatta nel sistemarla come si deve in quanto entrata nella dimora di una famiglia nobile come quella del comandante.
«Liliya, giusto?» chiese la donna al suo fianco «Si, piacere di conoscervi!» rispose gentile salendo la lunga rampa di scale che portavano alle camere da letto «Potete chiamarmi Ksenja, da quanto ho potuto capire sarò io a dover portare rispetto a voi, non il contrario» aprì una porta in fine legno bianco decorato da eleganti ghirigori dorati «Aspettate qui, vado ad aprire le tende» la ragazza se ne stette ferma sull'uscio curiosa di scoprire l'aspetto della sua camera personale.

Forte cosacco, 1772

Il richiamo di un suo sottoposto gli fece volgere lo sguardo verso l'entrata della tenda «È arrivata» compiaciuto dalla notizia ordinò all'uomo di farla entrare e così fu, un'esile figura incappucciata apparve al suo cospetto, si tolse il mantello dalla testa rivelando una bellezza diafana grazie ai lapislazzuli che aveva al posto degli occhi «Cugina! Quanto tempo!» le rivolse un sorriso raggiante che non fu ricambiato «Mettete da parte questi inutili convenevoli e spiegatemi velocemente come posso esservi utile, non ho molto tempo» quella donna, pensò Ivan, non era cambiata per niente, sempre fredda e diffidente con tutti, anche se oltre ogni previsione lei non era una traditrice della Corona, aiutava chi richiedeva il suo aiuto che fosse un aristocratico o un povero cosacco «Cara Ksandra, non vi ho mai chiesto alcun favore, ma adesso so che la mia ultima speranza siete voi! Dovete far visita alla famiglia di Viktor perché so per certo che sta tenendo al sicuro una donna che appartiene a me di diritto e che lui è riuscito a portarmi via! Si chiama Liliya, dovete diventare sua amica e seguire ogni suo movimento, voglio riprenderla! Capite?» la donna non si sorprese più di tanto, suo cugino era famoso per le sue numerose conquiste nell'ambito amoroso come per le numerose dicerie di cattivo gusto che gli venivano scagliate contro.
Forse qualche volta non si è comportato da galantuomo rovinando alcune giovani dame ma arrivare a dire che le ha persino uccise era troppo anche per le più spietate delle malelingue.
«Tutto qui?» doveva essere davvero molto bella per costringerlo a cercarla «Non mi deludete, vorrei averla al più presto al mio fianco...» la dama annuì «Entro la fine del mese avrete mie notizie» detto ciò si congedò lasciando Ivan ai suoi pensieri.

Angolo Autrice

Rieccomi!
Ivan torna all'attacco, questa volta sarà quella buona per riprendersi quel che gli spetta?
A presto❤

Il Vento della rivoltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora