5 Il Ritorno

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Era tardi pomeriggio quando finalmente potei raggiungere gli zii. Shoto nel mentre, mi stava sostituendo per fare la guardia a Kacchan, ancora sotto tranquillanti in infermeria. Mi stavano aspettando in una saletta privata.

"Izuku! Dov'è Katsuki?!" fece zia Mitsuki non appena entrai nella stanza.

"È ancora sotto sedativi. Recovery girl ha detto che ci vorrà ancora molto prima che si svegli."

"Perché ha avuto bisogno di un'anesetesia così forte? Non ci hanno detto nulla della sua situazione clinica." chiese invece lo zio Masaru.

"Questo... È il motivo per cui sono qui. Per favore, torniamo a sederci tutti."

Percepivo la loro agitazione, ma non potevo rischiare che crollassero a terra sentendomi spiegare le cose.

"Izu ti prego, dicci qualcosa!" mi implorò sua madre.

"Kacchan ha riportato varie ferite... Torture subite dal Villain che lo ha rapito. Le ustioni in certi punti erano serie. Probabilmente non spariranno del tutto."

"Non mi stai dicendo la cosa più grave." disse lei. Intuitiva quanto il figlio, anche se era più giusto dire il contrario. Kacchan aveva sempre avuto in comune più cose con sua madre. Nonostante non la sopportasse la maggior parte del tempo, le voleva bene.

" Non è ancora chiaro a nessuno perché sia stato preso. Forse lo potrà dire lui al suo risveglio però..."

"Però cosa?" ed ora era il padre ad insistere perché io vuotassi il sacco.

"Per Recovery, i danni inferti a Kacchan non sono stati solo quelli esterni, ha riscontrato lesioni interne in un dato punto... Lei..."

La zia cominciò a piangere. Era ferma immobile, ma dai suoi occhi scendevano copiose lacrime. Di sicuro aveva già capito a cosa mi riferissi.

" Lei è sicura che Kacchan sia stato abusato. Se dal suo rapitore o un'altro di quel gruppo... Come detto, Kacchan sta ancora dormendo e quindi ancora non abbiamo potuto chiedergli nulla. Ammesso che dica qualcosa. So quanto tutta questa storia lo infastidirebbe. Ecco perché ho insistito sul fatto che si mantenesse il più stretto riserbo. Sempre che anche a voi vada bene. "

Fecero solo un breve cenno.

" Posso.... Posso andare a vederlo? " mi chiese la madre.

" Vi accompagno ma sarei più tranquillo se fossi io a parlargli per primo. Non voglio che abbia un crollo fin dal primo momento. Sai che per qualche ragione, il vedermi lo ha rempre reso rabbioso e aggressivo verso di me, se riuscissi a fare lo stesso, almeno non inizierebbe a pensare sin da subito a ciò che gli è successo. "

Anche loro concordarono con il mio pensiero. Quando arrivai, Todoroki ci lasciò soli. La zia gli accarezzò dolcemente la testa, continuando a piangere. Gli diede infine un bacio sulla fronte e dopo, prima di andarsene, mi fecero promettere di aggiornarli continuamente su tutto. E poi, Rimasi da solo con lui.

Osservavo ogni suo respiro, mentre attendevo il suo risveglio. Come avrei dovuto comportarmi ora con lui? Cosa fare per non farlo stare male? Come avrei fatto a far finta di non soffrire per non essere riuscito ad impedire che la persona che amo subisse quell'orribile violenza?

"Izuku?" sentii d'improvviso venire da una voce davanti a me.

"Kacchan! Sei sveglio." sospirai per il sollievo. "Come ti senti?"

Era pallidissimo, un fantasma quasi.

"Aiutami sto per vomitare."

Gli porsi una bacinella appena in tempo prima che vomitasse l'anima, nonostante sapessi grazie alla visita medica che non mangiava da giorni.

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