"Sai, dovresti ringraziarmi per il fatto di non averti ancora ucciso. E tuttavia, quando tornerai dal tuo amichetto shoto e racconterai ciò che ti ho fatto sarebbe bello poter vedere la sua faccia."
Diceva questo, mentre per l'ennesima volta lo sentivo uscire da me dopo essersi dato libero sfogo. I segni che avevo parlavano da soli. Bruciature, morsi, segni di legature e ferite di tagli. Non parlavo da giorni e non so se in quel momento sarei stato in grado di farlo. Anche se dentro di me c'era una voce che gridava di tenere duro, io stavo cedendo.
Volevo tornarmene a casa, lo desideravo con tutto il cuore. Persino riabbracciare la vecchia mi sembrava la cosa più bella da immaginare. E volevo tornare da Deku. Ma cosa se ne sarebbe fatto lui adesso di uno come me? Ero spazzatura. Già... Anni prima ero stato io a chiamare lui così. Adesso avrebbe avuto l'occasione per rifarsi di tutti i vili insulti che gli avevo rivolto. Avevo capito molto di più da prigioniero che da studentello bullo. Suppongo che essere minacciato continuamente di morte, abbia la forza necessaria per far capire anche al peggiore testardo i propri sentimenti.
Avevo tormentato Izuku perché non sopportavo l'idea che per me fosse estremamente speciale. Più di tutti gli altri attorno, anche se non mi era mai stato chiaro perché. E semplicemente, non volevo che si ammazzasse nel tentativo di fare qualcosa di stupido inseguendo il suo sogno da Hero. Forse non avrei mai potuto chiedergli scusa. Forse in fondo, alla fine mi avrebbe perdonato. E forse... Avrebbe pianto anche, dopo la decisione a cui ero giunto in quel momento. Era troppo continuare a sperare che qualcuno arrivasse, se dovevo scegliere fra la morte e subire nuovamente la violenza di Dabi.... Preferivo la prima. La scelta più semplice per me. Potevo già sentire i rimproveri di coloro che mi avevano sopportato fino ad allora. Non mi importava. Non importava più.
Il giorno dopo, ero più che deciso a farmi spedire all'altro mondo piuttosto che essere toccato da quello che, in quel preciso istante, entrò correndo. Sbattè la porta dietro di sé riprendendo fiato. "Ti hanno trovato, sarai felice della cosa." disse. Subito dopo, sentii colpi forti provenire dalle stanze inferiori del palazzo in cui ero. Un attimo dopo, entrò qualcuno nella stanza, era Deku. Fra tutti proprio lui, l'unico che non volessi vedere e al tempo stesso l'unico a cui mi sarei voluto aggrappare.
"Lascialo andare!" gli urlò lui contro. Io nel frattempo, ero sbiancato al pensiero di Quello che quel pazzo avrebbe potuto dire o fare ad Izuku.
"Come vuoi." disse il mio rapitore ridendogli in faccia. "È tutto tuo! Con lui ho terminato ormai." terminò il villain, ma prima di spingermi verso il mio amico d'infanzia, mi sussurrò all'orecchio: "Dì a Shoto, che il suo caro fratellone gli manda i suoi saluti."
Poi scappò dalla finestra di cui aveva, grazie al suo quirk, fuso le sbarre. Rimasi fermo immobile, nel punto in cui ero stato lanciato da quel tipo, a letteralmente un passo dal verde.
"Kacchan! Kacchan è finita adesso." gridava il nerd per risvegliarmi da quella specie di coma in cui ero. Mi reggeva per le braccia, in maniera fin troppo delicata. Non ero più con quel mostro di prima, ero in salvo e la persona che mi aveva salvato era quella che amavo.
Più lo guardavo e più temevo la sua reazione a ciò che avrebbe pensato di me quando avrebbero capito cosa mi era stato fatto. Ero a pezzi e piangevo. Non riuscivo a fermarmi, nemmeno quando tra una lacrima e l'altra vidi la sua faccia sconvolta per la mia reazione. Non volevo mostrarmi così davanti a lui eppure... Non potevo smettere. Nascosi il mio volto dentro il suo petto e subito dopo persi i sensi.
Deku pov.
Kacchan era sparito da giorni, rapito durante le prove di recupero.
"Non dovevo lasciarlo indietro. È tutta colpa mia."
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Sensazioni Di Contrasto
RastgeleBakugou è scomparso. È stato rapito da qualcuno. Non si sa il reale motivo né lo scopo finale. Shoto si sente colpevole più degli altri perché era stato con lui poco prima che lo catturassero, ma lo aveva lasciato solo per riflettere su una cosa. An...