6 Sospeso

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Deku pov

Kacchan aveva continuato a dormire per l'intero giorno. Non si era svegliato per il pranzo ed io lo avevo saltato per restare con lui.

Mi ero alzato qualche volta, sgranchiendomi le ossa o per andare in bagno, ma quando tornavo rivolto verso Katsuki, lo trovavo agitarsi nel sonno, stringendo con forza le lenzuola sotto le sue mani. Come se l'immagine di un incubo lo stesse perseguitando. Allora tornavo a stargli vicino, stringendone una mano ed accarezzandone la fronte per calmarlo. Verso sera, sembrò sul punto di riaprire gli occhi.

"Ciao, come ti senti? Hai ancora la nausea?" gli chiesi.

"No."

"Meglio così. Ascolta kacchan, ho promesso agli altri che mi sarei fatto vivo a cena, per fargli sapere come stavi. Se te la senti puoi scendere anche tu, oppure ti porto io qualcosa in camera da mangiare."

Lo vidi sollevarsi appena dal letto. Come a volermi fermare prima ancora che provassi solo ad avviarmi verso la porta. La stretta che aveva sul mio avambraccio, era intensa ma tremante. Si accorse della cosa e mi lasciò libero.

" Non ho fame." rispose quasi subito dopo.

"Ma devi mangiare. Almeno qualcosina, non puoi vivere di aria no?" cercai di convincerlo. Da che era ritornato non aveva fatto altro che bere acqua. Dovevo provare a fargli prendere qualcosa.

"Ma non ho fame ora." rispose nuovamente.

Non mi sembrava una buona cosa sforzarlo ora. Sospirai lasciando perdere.

"Ho capito. Nel caso ti andrò a prendere qualcosa più tardi. Tornerò tra poco d'accordo?"

Fece cenno di sì con la testa. Prima che mi alzassi dal letto, mi bloccò nuovamente, trattenendo il mio polso.

"Per...prima io... Con Todoroki io..."

Capendo quanto volesse dirmi, gli sorrisi rassicurandolo.

"Si, tranquillo kacchan, non ti devi preoccupare. Vedrò come sta anche lui."

Scesi le scale e raggiunsi la sala pranzo. Fui subito placcato da tutta la classe e soprattutto dalla baku squad, preoccupata a morte per il loro capogruppo.

"Per favore, calmatevi tutti. Non posso rispondere a nessuno se non capisco le domande che mi fate. State parlando uno sopra l'altro!" per quanto provassi a tenerli buoni, non riuscii lo stesso a farmi ascoltare.

"D'accordo! Kacchan sta bene, non vi preoccupate."

"Allora perché non è sceso?" mi chiese Denki.

"Recovery girl gli ha dovuto somministrare dosi elevate di farmaci ed è ancora un pò stordito. Per i prossimi giorni è necessario che stia a riposo." mi inventai. Che poi era vero il fatto che avesse ricevuto molti farmaci. Ma di sicuro non era quello il problema. Solo che non potevo dirlo a loro.

" Midobro, pensi che possiamo passare a trovarlo? " disse kirishima. Era il primo che fosse riuscito ad avvicinarsi a Kacchan. Erano diventati amici anche se per lui dire la parola "amico" era taboo. Ma forse non era lo stesso per lui. Forse era kirishima la persona di cui Kacchan si era innamorato. E la risposta che diedi in seguito, onestamente, era più per me che per Kacchan.

"Non credo sia una buona idea, non per oggi almeno." e per quanto vedessi la tristezza nei suoi occhi, il mio cuore era sollevato di non dover assistere al momento in cui si sarebbero rivisti.

Guardai attorno in cerca di shoto, ma non era lì.

"Avete visto Todoroki?" chiesi. Nessuno mi seppe dire qualcosa, l'unica fu Yayorozu che lo aveva notato mentre discuteva al telefono con qualcuno della sua famiglia. Poi era uscito dal dormitorio con lo zaino. Probabilmente era tornato a casa alla ricerca di spiegazioni.

Mentre facevo le scale per tornare da Kacchan, con un vassoio pieno di varie cose, la mia mente continuava a farmi apparire l'immagine di All Might che disapprovava il mio comportamento e il fatto che avessi mentito a praticamente tutta la classe solo per poter avere ancora qualche attimo, minuto, ora, con l'amore della mia vita. E non mi dispiace ammettere che stavolta, per una volta tanto, il mio cuore ebbe la vittoria, cacciando prepotentemente ogni pensiero che stessi facendo la cosa sbagliata. Kacchan si meritava un pò di serenità ed io mi meritavo di stare con lui... Se lui lo voleva. E fino a quel momento non mi aveva cacciato via come suo solito, giusto? Aveva chiesto di me. ME! Non di uno dei suoi amici.

Aprii la porta della sua stanza, lui era rannicchiato a terra in un angolo, la cosa mi allarmò parecchio e dopo aver lasciato il vassoio sulla scrivania, provai a chiamarlo. Ma non rispose. Gli sfiorai la spalla e lui afferrandomi il braccio, mi scaraventò contro la parete.

"Ka-kacchan... Mi stai schiacciando così." dissi con una guancia spiattellata sul muro. I suoi occhi si riaccesero come se avesse realizzato nuovamente dov'era.

"Scusa! Deku, io, scusa... non volevo.. "

Si spostò lasciandomi libero. Mi massaggiai la guancia e cercai di calmarlo prima che avesse altre reazioni come quella del giorno prima per cui IO mi ero preso il colpo più grosso.

"Calmati kacchan, è tutto a posto, non mi sono fatto così male. E poi sono io che ti ho spaventato, la colpa è mia."

Ancora agitato, mi guardò con quasi le lacrime agli occhi. Poi iniziò ad accelerare il respiro. Non andava per nulla bene.

"Kacchan, sul serio, va tutto bene. Sono qui per te. Mi puoi parlare di qualsiasi cosa tu voglia. Se hai bisogno io ci sono."

E forse si acquietò un poco o forse ritrovò il giusto ritmo per tornare ad un respiro normale, ma sembrò migliorare.

"Perché mi vuoi vicino a te dopo tutto quel che ti ho fatto passare in passato? Perché sei così buono con me?" mi chiese sedendosi sul letto e guardandomi in attesa della mia risposta.

"Kacchan, non devi più pensare a questo. Ti ho perdonato tempo fa ed ormai non ha più importanza."

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