Morte

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<<Neville, ti chiedo scusa per il poco preavviso, purtroppo però non posso accompagnare i ragazzi oggi>>, dissi, evitando di guardarlo negli occhi poiché non mi andava di vedere la delusione sul suo volto. Era stato così felice di rendersi utile, magari rendendo giustizia all'operato dei tre ragazzi che non erano a scuola e non potevano aiutare. Al tempo stesso, avevo avuto paura che si facesse del male, dato che stava infastidendo i Carrow di proposito, ma compresi ben presto che aveva la situazione sotto controllo e non c'era molto di cui preoccuparsi. 

<<Oh...come mai?>>, domandò, piegando la testa di lato come un cucciolo confuso. Abbassai lo sguardo, ripensando alla notizia che avevo sentito quella stessa mattina. Accompagnare i ragazzi al sicuro mi aveva tenuto impegnata per molto tempo, perciò non avevo ancora terminato la mia ricerca ed Aberforth continuava ad infastidirmi perché voleva che me ne andassi, ma vedevo che si stava affezionando a me. Infatti, quando mi svegliavo, trovavo la colazione attendermi sulla tavola e in seguito il pranzo, infine una volta l'avevo sentito persino cacciare delle persone per consentirmi di salire al piano di sopra e cenare insieme a lui. Anche se non pronunciavamo una parola, stare al suo fianco e vedere un volto umano, in carne ed ossa, mi sollevava sempre il morale. In più di un'occasione, mi aveva anche accompagnato a portare al sicuro gli studenti quando arrivavano gruppi più numerosi. 

<<Hanno ucciso il marito di una mia amica. Potrebbe essere pericoloso muoversi adesso. Potrebbero esserci dei Mangia Morte ancora in giro e poi, se mi è possibile, vorrei visitare la mia amica. So che sta soffrendo molto>>, mormorai.

<<Mi dispiace tanto. E' quell'uomo...quello che viaggiava con Dean?>>, domandò. Quando si trovava nella stanza con me, ascoltavamo insieme la radio della "Resistenza" (così l'avevamo chiamata tra di noi), guidata da alcuni membri dell'Ordine per assicurarsi che potessimo sempre sapere cosa succedeva, dato che la Gazzetta del Profeta non pubblicava tutti gli omicidi e gli incidenti causati dai Mangia Morte. Non era una radio legale, infatti erano costretti a cambiare luogo e frequenza, cambiando la password affinché fosse accessibile solo a pochissime persone. 

<<Sì. Ted Tonks>>, dissi, annuendo. Fu lui ad abbassare lo sguardo.

<<Domani potrai portarmi un gruppo più numeroso. Sono sicura che Aberforth sarà disposto ad aiutare>>, dissi, recandomi verso il quadro per fargli comprendere che non potevamo più trattenerci. Neville annuì, avvicinandosi e preparandosi ad andare via.

<<Faccia sempre attenzione, professoressa>>, disse, salutandomi come era solito fare da quando avevamo iniziato ad andare contro il Signore Oscuro.

<<Anche tu fai attenzione, Neville. Quel livido ha un brutto aspetto>>.

Non fu facile giungere a casa di Andromeda: c'erano davvero dei Mangia Morte ad Hogsmeade e tra i boschi, chiaro segno che alcuni festeggiavano ed altri speravano di incontrare ulteriori fuggiaschi da eliminare. Dovetti utilizzare numerose strade secondarie, aggiungendomi a gruppi di numerose persone per passare inosservata e rischiando in più di un'occasione di farmi beccare. Alla fine, però, riuscii ad arrivarci. Tutti gli incantesimi di protezione erano stati abbattuti appena caduto il Ministero, infatti i due erano stati torturati per ricevere informazioni riguardo Harry, ma non avevano ceduto alla pressione. Da allora, non erano più stati rialzati e il pensiero che Andromeda fosse sola e senza protezione, mi preoccupò più del dovuto. Mi avvicinai alla sua porta: bussai tre volte. Pausa. Altre tre volte. Pausa. Doppio. Era una sorta di suono segreto che avevamo creato da piccole, quando una delle due decideva di nascondersi in una stanza durante una festa e l'altra decideva di raggiungerla. Ci sentivamo speciali ed uniche, perché eravamo sicure che nessuno avrebbe mai potuto scoprirci. 
Nonostante la situazione e il fatto che fossimo cresciute, la donna sembrò ricordare e infatti, aprì la porta senza un minimo di esitazione. Mi gettò le braccia al collo ancor prima che potessi guardarla negli occhi, ma ricambiai subito il suo abbraccio. Iniziò a singhiozzare contro la mia spalla, perciò presi ad accarezzare la sua schiena in maniera tranquilla.

The one that got awayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora